sabato 9 agosto 2014

La Fattoria dell'Autosufficienza



IN verticale

arrampicando..
Oggi siamo andati ad arrampicare alle Balze, a mezz’ora di distanza dalla Fattoria.
La squadra dei wwoofer, con Matteo e Luca neofiti della disciplina e il “sensei” Andrea.

Non avendo scarpette adatte al numero di Matteo (anche se un arrampicatore porta come media due taglie in meno rispetto al proprio numero) ha provato comunque a salire con le scarpe da trekking.

Dopo tre vie da quinto grado è stato ufficialmente soprannominato come il Bonatti del free climbing.

Arrampicare con le scarpette infatti, le calzature adatte per uno sport di precisione, ti regala maggiore aderenza alla parete, portando il tuo piede ad avere una sensibile relazione con la roccia.

arrampicando...
Arrampicare con le scarpe da trekking è estremamente più difficile perché, a meno che non ci siano dei buoni spazi per appoggiare la suola (e non succede mai) il piede scivola a causa della poca aderenza.

Il free climbing è una disciplina.
In certe condizioni sai di non poter sbagliare.
Se cadi in errore, se la concentrazione viene meno, se la valutazione delle tue forze è sfalsata, “tradisci” al roccia.

C’è chi arrampica senza sicurezza. Niente ti separa tra te e la montagna.
Questo vuol dire che accetti anche la possibilità di morire.

Arrampicare in sicurezza o senza sicurezza sono due modi completamente diversi di vivere la relazione con la parete.


arrampicando...
Un’immersione totale in te stesso è necessaria.
Tempo fa vedevo un documentario sui cercatori di miele nei grandi polmoni verdi del nostro pianeta, dove gli alberi raggiungono altezze vertiginose.
Per arrivare al nettare questi uomini, aiutandosi esclusivamente con una fascia cingente la propria vita e il tronco dell’albero, salgono decine di metri e a mani nude raccolgono il miele tra gli sciami.

Nell’intervista l’uomo sottolineava come l’elemento chiave era l’assenza della paura.
Non puoi permetterti di avere paura. 
Se la paura t’afferra il rischio di morte è alto.

Arrampicare in sicurezza ha comunque la sua percentuale (anche se notevolmente inferiore) di rischi.




il panorama
E’ quindi necessario che il compagno sia preparato per far sicura allo scalatore.

Tra le vie ce n’era una di una trentina di metri, dall’alto il vento tirava e il panorama prendeva tutta la visuale.
Bisognava avere due paia d’occhi per poterlo ammirare nella sua totalità.

2 commenti:

  1. ^^ <3
    bello quel documentario, l'ho visto pure io, davvero emozionante già a vederlo..!! cmq lo sapevo che la tua anima boulder avrebbe trovato il modo e la via, anzi le "vie", per arrampicare, prima o poi.... ;) e brava la mia sorellina!! ^°^

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  2. che belle parole nel "avrebbe trovato il modo e la via" :)

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