mercoledì 31 dicembre 2014

Stop Famigliare

Astinenza dal cibo

Dopo la conoscenza di Andrea, ragazzo incontrato alla Fattoria dell'Autosufficienza, mi sono interessata sempre di più alla pratica del digiuno, volendo sperimentare anche in prima persona i suoi effetti sul piano fisico, mentale e spirituale.

Fino ad adesso ho concentrato l'attenzione sui primi piani: la parte più sensibile, fisica, quella che viene "colpita" per prima, e la corrispondente parte mentale, dove la funzionalità corporea si manifesta in maniera divesa, libera dall'attenzione che la digestione richiede.

Il digiuno serale o giornaliero riequilibria il rapporto tra le parti, possiamo dire che opera come un "riassestamento" generale, dove il corpo, non gravato per un breve periodo dalle sue funzioni, si rivolge a se stesso, a ciò di cui è costituito (e degli ultimi cibi introdotti).

In questo caso non ci sono pratiche particolari o modifiche sul programma giornaliero.
Il corpo reagisce bene usando le sue stesse scorte. Non è necessario dunque astenersi dai soliti lavori.

Il digiuno prolungato, dai tre ai cinque giorni (durata massima consigliata se praticato da soli), richiede un diverso impegno.
La possibilità di un ambiente tranquillo, dove potete riposare, senza compiere lavori di fatica e dove potete dedicare il maggior tempo possibile all'ascolto di voi stessi.
Si tratta semplicemente, al primo livello (fisico e mentale) di osservare le vostre risposte.

Per esempio, in che modo il corpo reagisce all'astinenza dal cibo (l'intensificarsi di alcuni sensi, come l'olfatto e successivamente la sensibilità al salato\dolce) , come i discorsi, i ragionamenti mutino (divenendo più cristallini), che tipo di considerazioni vengono suscitate (il rapporto quotidiano tra voi o la società e l'alimentazione), ecc.

Dopo un digiuno prolungato avrete bisogno di altri giorni (quelli corrispondenti alla sua durata) dove praticherete una dieta leggera, con dosi moderate, evitando condimenti o alimenti pesanti).
Come ho letto recentemente: ”Qualsiasi stupido può digiunare, ma solo una persona intelligente sa ritornare correttamente all’alimentazione abituale”.

Il porsi quindi in una condizione di "vuoto" fisico può essere una prima porta verso il "vuoto interiore", quello stato d'animo quieto dove il giudizio e l'emotività possono trovare equilibrio.


lunedì 29 dicembre 2014

Stop Famigliare: Hai paura?

Hai paura?


Prima di Natale, ho chiesto a Franca, la capitana del gruppo agricoltura, come ha vissuto l'esperienza del terremoto del Friuli (1976).

Con la sua solita praticità mi ha descritto le situazioni delle varie scosse, dove la terra tremava tutta, e lei, imperterrita, come se niente stesse succedendo, è sempre rimasta al suo posto (nonostante la gravidanza).

"Non avevi paura?"

La sua risposta è netta:

"No. Tanto scappare con il terremoto non serve a niente che se crolla l'edificio di tempo per salvarti non ce l'hai".


Mi sono rivenuti in mente gli appunti tratti dal libro "La ricerca della felicità" del Dalai Lama dove Tenzin Gyatso prende in esame emotività quali la paura, l'ansia, la collera, la sofferenza.

   


Paura

Prima di tutto, suggerisce Tenzin Gyatso, bisogna distinguere tra paura fondata e infondata domandandosi:

- "Vi è motivo di temere?"
- "Si può trovare una soluzione al problema?"

 Che si risponda con un sì o con un no a quest'ultima domanda il risultato rimane lo stesso: se si risponde di sì si è pronti per opererare verso il cambiamento, nel caso si risponda no è  doveroso accettare la realtà.

Inoltre, le motivazioni sincere sono un ottimo antidoto contro l'ansia e alla paura.

Ammettere i propri limiti facendo del proprio meglio, avendo un obiettivo sincero dettato dalla compassione, aiuta ad affrontare la preoccupazione.

Infatti: "se commetto un errore non ho ragione di rammaricarmi perchè ho fatto ciò che potevo, al massimo delle mie capacità".

°-°-°-°-°

Sicurezza e Arroganza

Per distinguere sicurezza da arroganza si può usare come parametro le conseguenze del proprio atteggiamento.

La sicurezza, o fiducia di sè, può portare verso l'Io Egoista (finta fiducia) o Io Altruista (gran desiderio di essere utili). Come distinguerli?
- L' Io altruista possiede un grande senso del sè, una gran sicurezza strettamente connessa con la sincerità (sincerità anche su ciò che siamo o non siamo in grado di fare);
- L' Io egoista teme di essere "scoperto" dagli altri e tende a costruire molte difese che lo isolano dagli altri.


Quindi, più sinceri e aperti siamo, più sicurezza proveremo perchè non avermo il timore di essere svelati, smascherati dagli altri.


 


Collera

Come combattere i sentimenti negativi
Tramite un approccio diretto, analitico e una disciplina interna (maturare idee di pazienza e tolleranza) si possono combattere attivamente i sentimenti negativi.


Davanti alla collera proviamo a rispondere con pazienza e tolleranza verso noi stessi.


Eviteremo così conseguenze a lungo termine provocate dall'ira anche se momentaneamente può portarci disagio e risentimento.


Invece di essere schiavi dell'emotività si avrà un controllo attivo delle cose avendo una mente forte e autodisciplinata. E' la porta verso un atteggiamento pieno e umile.

L'umiltà viene descritta da Tenzin Gyatso in maniera singolare:  

"L'uomo umile sà che potrebbe adottare un atteggiamento diverso, ma decide di non farlo".


venerdì 26 dicembre 2014

Stop Famigliare: Pianta Selvatica e Orticola

Pianta Selvatica e Orticola


Chiameremo
-Pianta Selvatica o spontanea quelle che vengono definite dai più erbe infestanti o erbacce:
-Orticola quel tipo di pianta addomesticata dall'uomo, coltivata per scopo alimentare e non.


Nuovo Giardino Energetico
Alla Nuova Terra giorni fa si è tenuta una conferenza riguardo il nuovo giardino energetico, un orto progettato in 12 sezioni, ospitante sia piante orticole che spontanee.

Il nuovo nato Giardino Energetico viene portato avanti dagli studi del centro Eureka.
Il suo scopo è creare un punto d'incontro  tra le due specie (selvatica e coltivata) ed essere un mezzo di comunicazione tra l'uomo e la pianta.

Le piante spontanee e quelle ortive potranno "comunicare" e scambiarsi le loro qualità interne, per esempio, la resistenza delle prime e il gusto e consistenza delle altre.
Il risultato che si vuole ottenere è ambizioso: l'evoluzione delle due specie porterà a una rigenerazione, evoluzione e creazione delle Nuove Piante.

Per spiegarvi ora in dettaglio il progetto, dovrei iniziare con un lungo preambolo sugli studi condotti da Enzo Nastati e il settore di ricerca Eureka, che coinvolgono non solo la praticità agricola, ma anche la scienza spirituale e astronomica.
(se siete interessati potete trovare qualche video sulle sue conferenze online)

Le erbacce
Quale è in definitiva la differenza tra piante coltivate ed "erbacce"?

Quelle che chiamiamo ebracce, venivano prima trattate, anche alla Nuova Terra come elementi da "scartare" o da "tenere sotto controllo" tramite preparati omeodinamici, sarchiature e teli pacciamanti (gli stessi che ora verranno limitati e successivamente tolti del tutto).

Riflettendoci un attimo possiamo chiedeci come mai queste piante divengono "infestanti"? 
E ancora, quali condizioni permettono la loro diffusione?

Il "problema" nasce dallo stato del terreno, delle condizioni atmosferiche, dall'intervento dell'agricoltore (per esempio: la sorghetta, pianta portante "vitalità", che diviene "infestante" a causa del terreno impoverito e trattato con atrazina).

L'orticola
La pianta coltivata non è altro che una pianta spontanea addomesticata e selezionata per ottenere la migliore produttività e qualità richieste dal mercato.
Ciò nonostante, per tutte le qualità che le orticole hanno acquisito si paga un prezzo (come nel caso delle insalate, che richiedono molta cura).

La pianta coltivata oltretutto è una pianta messa in ordine, in filari, dall'uomo.
Si è mai vista una pianta spontanea che naturalmente si dispone così?
Si è mai vista una pianta orticola che si comporta come un'infestante invadendo le serre?

Le piante sponatee sviluppano facoltà (adattabilità, resistenza) grazie all'ambiente intorno, a cui sono rimaste collegate. Vanno a seme per riprodursi (le orticole se vanno a seme vengono considerate "velenose", come se le avessimo sterilizzate!).

Il frutto e il seme (simbolo del dono) si paragonano alla condizione adulta dell'uomo.
Le orticole non arrivano mai a "maturazione", cioè non vengono lasciate andare a seme visto che si raccolgono prima, ed è come se rimanessero acerbe, in uno stato "adolescenziale".

Possiamo paragonare le orticole e le spontanee a due atleti, il primo che si allena per i centro metri dando tutto in poco tempo, mentre i secondi maratoneti, conquistano lo spazio, arrivando dove devono arrivare.


giovedì 25 dicembre 2014

Stop Famigliare

Una colazione da campioni

Ecco il risultato dell'idea di mia sorella: la colazione di Natale come regalo per tutti.

Ognuno ha creato qualcosa: biscotti di cocco, cioccolato, palline di riso dolce e cookies (trovate le ricette nel post precedente), salame di cioccolato, e vari dolcetti assortiti, tra cui gli originali cioccolatini a forma di tortellino bolognese.


La punta di diamante è stata la tazza di pasta frolla ripena di cioccolato denso.
Trovate la ricetta qui.

Buone feste a tutti!



mercoledì 24 dicembre 2014

Stop Famigliare: Un dolce dono

Un dolce dono


Quest'anno in famiglia abbiamo deciso di regalarci a vicenda il nostro tempo.
Quindi chi ha voluto mettere le mani in pasta a creatività e ingegno ha indossato un grembiule e si è diretto in cucina alle prese con fornelli, farine e tanto tanto zucchero.

Per conto mio ho riproposto una ricetta di biscotti al cioccolato già rodata durante il mio wwooferaggio alla fattoria biodinamica, e sperimentato i suggerimenti di Belinda della Nuova Terra (che di pentole e affini la sa lunga) con un alberello multicolore di palline di riso dolce.

Vi scrivo tutte e due le ricette:

Biscotti con cioccolato

Ingredienti per due teglie:
-530 g di farina
-100 gr di zucchero di canna
-140 gr di gocce di cioccolato
-130 gr di olio
-100 gr di yogurt
-20 gr di miele
-lievito
-sale

Preparazione:
Come mi ha insegnato Vittorio alla Fattoria dell'Autosufficienza setaccio prima la farina in una terrina e con una parte dell'olio la sfrego per bene con le mani in maniera che la polvere si impregni tutta d'olio.
Poi aggiungo il lievito (anche se suggeriscono di metterlo alla fine), zucchero di canna, i liquidi (il restante olio lo yogurt, il miele e del latte se la pasta non si amalgama bene)e infine un pizzico di sale.

Una volta creata la palla aggiungo le gocce di cioccolato incorporandole per bene.

Con questa si formano delle palline grandi come una noce e si schiacciano sulla teglia (rivestita di carta forno) avendo cura di distanziarle una dall'altra.
Mettete in forno a 160° e controllate dopo 15 minuti (la parte inferiore del biscotto deve essere dorata).


-o-o-o-o-o-o-

Palline di Riso dolci


Ingredienti per un alberello:
-1 chilo di Riso
-latte
-200 gr di zucchero di canna
riempitivo (che potete variare a seconda di cosa avete in dispensa):
-uvetta, cioccolato o pezzettini di banana
-cannella, vaniglia, cardamomo
-sciroppo d'acero
-biscotti sbriciolati (i migliori sono quelli che non fanno troppa "polvere")
-una punta di liquore o rum (facoltativo)
decorazione a piacere 

Preparazione:
Fate scuocere il riso (finalmente non avrete l'ansia della cottura a puntino!!divertitevi quindi!) insieme al latte (per la quantità: ricoprite il riso di almeno due dita) e allo zucchero.
Fate raffreddare.

Nel frattempo sbriciolate i biscotti e mettete a bagno l'uvetta nel liquore, rum o marsala.
Se volete evitare l'alcool sciacquatele solamente sotto l'acqua o usate al suo posto del cioccolato.
Una volta raffreddato il riso lavoratelo con le mani per creare una pappa (divertitevi, divertitevi!) e aggiungetevi i biscotti sbriciolati, l'uvetta (o il cioccolato a pezzettini), lo sciroppo d'acero (o un altro dolcificante liquido), e le spezie.

Mescolate per bene e formate delle palline grandi una noce.

Preparate varie ciotole dove avete messo gli ingredienti per la decorazione finale.
A seconda di cosa avete potete usare: cocco, biscotti sbriciolati finemente, polvere di cacao, nocciole o mandorle tritate, granelle varie e altro ancora, spazio alla fantasia!
A questo punto "rollate" le palline nelle ciotole in maniera che ognunga d'esse si decori con colore differente e disponetele a cerchi concentrici (a salire riducete il diametro per formare una piramide, o alberello) su un piatto da portata.

Suggerimento: le palline dei cerchi centrali fateli leggermente più piccoli così il cerchio superiore sarà più stabile.


Buon Appetito e Buone feste!

martedì 23 dicembre 2014

Stop Famigliare

Principio di Lemniscata

Ancor prima di arrivare alla Nuova Terra mi ero imbattuta sulla Lemniscata, o come la conoscono i più, il simbolo dell'8, dell'infinito.



Ora non inizierò a parlare di essa se non in termini di espansione e contrazione.
Seguendo il percorso che disegna la lemniscata si possono notare due movimenti, di contrazione ed espansione, equilibrati nel punto d'incontro, il centro o mercur.

Per fare un'esempio pratico: con il braccio disteso a toccare il fianco impugnate la matita in maniera che sia parallela a terra e seguite un percorso immaginario a lemniscata.
Vedrete come la punta della matita inizialmente è rivolta verso l'esterno, mentre nella seconda curva si rivolge verso l'interno.

Le figura è quindi creatrice e simbolo di forze centrifughe e centripete.
Una presenza viva, di collegamento strutturale dell'esistenza.

Ogni cosa si presenta nella manifestazione con il suo compagno, come le ragazze che al bagno vanno sempre in due.

La prima volta in cu ho sentito parlare di una rivoluzione tale, che vede un aspetto nascondere (o rivelare) un altro, è stato tramite le letture di Fromm, dove veniva trattato il tema dell'altruismo sondandone i suoi aspetti egoistici.

Contrazione, espansione, tempo e spazio, freddo e caldo, incarnazione ed escarnazione, piedi e testa, giusto per avere un assaggio.
E qui mi fermo perchè della lemniscata ci sarebbe molto altro da dire.

Sul libro di Deepak Chopra, autore che cito spesso, troviamo in questo simbolo il sunto delle continue biforcazioni incontrate sulla strada (e nostre scelte), le stesse che modellano e sviluppano l'invisibile struttura della mente (e le sue qualità).

Le qualità della mente sono:

contrattiva  -  espansiva

- repressione - espressione
- negazione - auto-conoscenza
- brama di sicurezza - a proprio agio con l'incertezza
- opinioni ricevute - intuizioni personali
- materialismo - orientamento verso la spiritualità
- colpevole, che nega sè stesso - accettazione di sè
- conformismo - individualismo
- guidato dall'ego - altruista disinteressato


lunedì 22 dicembre 2014

Stop Famigliare

Chi sono io

Una di quelle domande che puntualmente bussa indiscreta (e non indiscreta) alla porta della coscienza:

"Chi sono io?"

Riprendo il testo di Deepak Chopra, autore già citato nei post precedenti, che dal quesito fondamentale fa dipartire ulteriori domande.
Devi sapere dove sei adesso per sapere dove sarai domani. Se vogliamo, si può definire in questo modo il potere della chiaroveggenza.

-Qual'è la tua storia?
La tua storia è molto di più di una lista di eventi.
Riguarda l'immagine che hai di te, come tu vedi te stesso, che cosa ha dato forma alla tua mente, quali ricordi sono impressi in te.
Presa tutta insieme la tua storia ti dice dove ti trovi nel ciclo della vita.

-Quali sono le tue aspettative?
Le aspettative sono semi.
Una volta piantati si manifesteranno in quelle cose che abbiamo guadagnato o perso dalla vita.
Quando diventi consapevole delle tue stesse aspettative scopri i limiti mai espressi che hai posto a te stesso.
C'è grande differenza tra coloro che si aspettano grandi cose e quelli che non se l'aspettano.

-Qual'è il tuo scopo?
Questo è il significato che stai cercando di trovare.
Il fine corre più in profondità delle cose superficiali che speri di ottenere (che il più delle volte sono centrate su denaro, stato sociale e comfort).
Se conosci il tuo scopo conosci il progetto più profondo a cui dedichi la tua vita.

-Qual'è la tua destinazione?
Questo riguarda le soddisfazioni. 
I traguardi umani sono senza fine. Si sviluppano non come una strada che ha un fine, ma come un fiume che scorre per riunirsi al mare, confluendo in ogni più ampia possibilità.
Se conosci la tua meta puoi avere un'idea delle tue maggiori soddisfazioni.

-Qual'è il tuo sentiero?
Avendo identificato il tuo scopo e la tua meta, deve esserci una strada per arrivarci: il tuo sentiero.
E' stato adottato come termine spirituale, ma di fatto ognuno, spirituale o no, segue certi percorsi per arrivare dove vuole andare.

-Chi sono i tuoi avversari?
Andare avanti non è mai senza ostacoli.
Sul tuo cammino puoi trovarti bloccato. Ogni volta l'avversario è esterno, ma se esamini più in profondità te stesso, troverai che è sempre, al tempo stesso, dentro di te.

-Chi sono i tuoi alleati?
Tutti noi ci portiamo altre persone nel nostro viaggio. Come per i tuoi avversari, così puoi identificare questi alleati come esterni, ma essi riflettono soltanto la tua stessa forza interiore, così come un oppositore riflette la tua vulnerabilità interna.

Lascio per ultima una frase di Marco Aurelio, imperatore-filosofo che amo citare:
"Nessuna operazione si compia a caso, nè contrariamente alle regole che costituiscono l'Arte".



domenica 21 dicembre 2014

La Nuova Terra

In biciletta

Vado e vengo in bicicletta, dal Centro Aziendale alla foresteria. Da una casa all'altra.
C'è un tratto di strada sterrata, prima di raggiungere la parte illuminata dove il buio è totale, soprattutto nei giorni in cui la Luna si nasconde dietro la Terra.

La biciletta ha una piccola luce, un'alone debole che illumina qualche pozzanghera.
Tutt'intorno i campi bruni e qualche accenno di foresta, dove gli alberi giovani, spogli, silenziosi espirano nella notte.

Sono immersa nel buio. Divento il buio e il buio diventa me.
Ogni "dove", ogni "quando" si riassume in un'unicum, senza la vista a supportare tanta bellezza intorno.

L'indomani...
E' il penultimo giorno alla Nuova Terra (tornerò a Gennaio dopo la pausa famigliare natalizia).
Alle sei di mattina la Nebbia, nuvole della terra, copre il suolo, le case, gli alberi, i pali, le persone.
Le luci avvolte dall'umidità divengono eteree.

Non c'è nessuno per strada. Un anziano del paese, col cappello rosso, sistema l'albero di natale nella piazza spoglia.
Ogni cosa diviene irreale, tale che si fa sottile il confine tra il proseguire di un sogno e la realtà.

La visuale è sommersa, l'orizzonte diviene un mistero, fino a che non raggiungi quel luogo "più in là", dove prima vedevi sfocato.
Ora è il tuo centro che, nel suo muoversi, come un punto nel vuoto, spazza via la nebbia fino a un metro avanti ai piè.
Così come viene aperta alla vista la strada, si richiude lesta dietro di te.

Eppure nella nebbia, tra tanti veli che t'allontanano da spazio e tempo, si staglia netto il contorno dell'astro solare.
E la vista, cui ora è negato il futuro movimento, per un momento solo si rivolge al Sole che, senza la temporanea coperta, tanto violentemente t'accecherebbe.

sabato 20 dicembre 2014

La Nuova Terra: Un giorno a Udine

Un giorno a Udine


Questo sabato la Nuova Terra ha partecipato ad un mercatino biologico di presentazione dei prodotti a Udine.
Insieme a Franca e Daniele abbiamo portato una cesta dove erano esposti (e facevano la loro figura) insalate, verza, radicchi, topinabur, peperoni (gli ultimi), insieme a qualche volantino esplicativo.

Si tratta di un servizio di spesa riservato ai soci A.I.A.B  che mette in comunicazione produttori e consumatori interessati alla sana agricoltura e quindi sana alimentazione.

Verranno proposti di settimana in settimana i prodotti disponibili nelle aziende e i consumatori potranno ordinarli semplicemente con un click per poi ritirarli presso il centro di distribuzione A.I.A.B-F.V.G. a Udine.

°-°-°-°

La sommelier del Miele

Vicino a noi c'era una produttrice e sommelier di miele. 
Ci ha fatto annusare spalmando su alcuni calici i diversi profumi che si sprigionano dall'essenza di erica, tiglio, castagno, millefiori, acacia (anche se di acacia quest'anno ne è venuta fuori poca).
Ci ha raccontato il percorso difficoltoso che le api stanno affrontando.
Api che, sempre di più, subiscono gli inquinamenti aerei e terresti, pesticidi e varroa, trattamenti e diete a base di acqua zuccherata o sciroppi.

Un'altra ragazza presentava prodotti per cosmesi naturali, oleoliti, essenze e creme.
Mi ha raccontato i sui trascorsi e come l'altra "collega" ha cambiato e cambiato direzione passando da una laurea in economia e commercio, fino a fare la massaggiatrice, l'animatrice in un villaggio egiziano, e la presentatrice di prodotti appunto.

La sommelier veniva da un percorso diverso, laureata in giornalismo (strada difficile in Italia, e all'estero di più, a meno che non ti sei formato direttamente tramite scuole e linguaggio giornalistico di quel paese specifico), passata a prendere in mano l'azienda del padre che conta 100 arnie, è diventata sommelier di miele e non contenta si è "portata a casa" un corso di pasticceria.
Parla di come, alle volte, tra un'assaggio e l'altro mangia una quantità che va dall'uno e mezzo ai due etti di miele al giorno. 
Fortunatamente è un'alimento che non contiene saccarosio,  di cui è intollerante.

Oltre a loro c'erano vini, succhi di mela, e altri produttori di ortaggi.


L'atmosfera, nonostante la mancanza di Sole, era calda, famigliare, l'ambiente piccolo.

Alcuni esponenti hanno spiegato come funziona la spesa biologica diversa da quella classica da supermercato, dove hai una scelta di prodotti varia e continua, dove i "fuori stagione" sono la regola.

Nel caso del bio invece, la pasta o la carne è possibile ordinarla una volta ogni due, tre, quattro settimane, così l'olio, le verdure sono quelle che l'orto dona, condizionate dal tempo atmosferico.
Sane e in linea con i ritmi della Natura.

A una certa è venuto anche un prete ottantacinquenne con un sorriso buono e la parlata tenera a fare una benedizione e un padre nostro a tutti i presenti.

mercoledì 17 dicembre 2014

La Nuova Terra

Potatura

E' da qualche giorno (nei giorni di sole) che vado ad incontrare i Meli per potarli.
Sono stati piantati tutti in fila, come scolari all'appello.

Antonio (chi coordina il gruppo agricoltura) ha spiegato alla squadra come tagliare i rami in maniera che l'albero riceva le energie dall'alto (atto del ricevere) per poi scaricarle, seguendo la forma di una spirale nella parte dabbasso (atto del donare).

Cesoie (manico corto e lungo) e seghetto sono gli strumenti usati. I primi sono utili per togliere polloni o parti alte che difficilmente si raggiungono (anche salendo al centro) mentre il seghetto è più adatto se si vuole fare un taglio preciso, in maniera che non rimanga un "tronchesino" o che l'acqua non si infiltri tra le fessure.

Potare i meli vuol dire presentarsi a un'albero che di natura porta frutto.
Sono alberi bassi, "modellati" dall'uomo in modo da lasciare un centro Vuoto. I rami tutt'intorno si spingono come braccia verso l'alto, verso il basso, piegati tra cielo e terra.

Alberi modesti di cui puoi toccare i rami, arrampicarti dal loro centro, sconvolgerli, quando sono giovani, giudandoli nella crescita.

Potare i meli  vuol dire portarli a compiere un gesto, denudandoli fino a lasciarli senza fanciulli.
Così spogliati, dovranno cavarsela da sè nel freddo inverno friulano.

martedì 16 dicembre 2014

La Nuova Terra

A suon di Pianoforte

Tanto per inziare con una definizione, un'etichetta o uno spartiacque, posso dire di me che:
sono una capra in fatto di coordinazione. Ma!

Ma (com'era? non si inizia mai una frase con il ma?) quindi inizio con:
Ma ma suonare il pianoforte è uno di quelle attività che opera prima internamente e poi esteriormente.

Voglio dire che quando le tue dita sfiorano, per la prima volta, i tasti del pianoforte e le tue orecchie colgono i suoni così alti, bassi, profondi, leggeri, tutti gli altri sensi s'accodano attirati da quell'unica fonte musicale, la più alta Arte esistente.

Arte qui intesa come quel passaggio, cui l'uomo si fa veicolo, sentiero, viaggiatore e guida al contempo, che porta una creatura a compenetrarsi con l'altra, nella fusione armonica, attirati tutti verso l'Uno.

Iniziando a suonare il pianoforte ho riscoperto come, la mia mancanza in fatto di coordinazione, mi permetta di apprezzare maggiormente i lenti ma "profondi" progressi giornalieri.

L'accordo che la mano sinistra chiede alla mano destra è la stessa richiesta di relazione che dal considerare il corpo come una somma di parti si giunge a vederlo nella sua origine, un Tutto "accordato".

Lo sforzo che richiede l'esercizio smuove su vari livelli, fisico, intellettuale e di coscienza il suonatore.

Quando stavo a Le Spinose, uno dei figli degli Sherpa nepalesi suonava il pianoforte.
La madre, di mentalità più pratica e diretta, non vedeva uno sbocco o un "guadagno" in questa pratica (come guidicare una mela solo dalla buccia)
Operando ad un livello più profondo i risultati effettivi si espandono su diversi campi.

Non diventerai un ninja che afferra al volo la solita tazza di tè che cade dal tavolino, ma inizierai a leggere la musica intessuta nelle trame, nella sospensione tra un respiro e un altro.


sabato 13 dicembre 2014

La Nuova Terra

Verso la Nudità dell'"Essere"

"Da una catena d'oro non si è meno legati che da una catena di ferro"


Proseguendo la serie di post incentrati sul tema del percorso interiore, la via del guerriero della luce (come ama chiamarlo Coehlo), riporto una pagina dal libro "Lo yoga della potenza" di Julius Evola.

Per arrivare alla Nudità dell'Essere (possiamo anche dire, la nostra Vera Essenza)e rivestirci solo del nostro potere, ci troveremo davanti dei legami (paca) da sciogliere:

-Pietà (daya): il superamento (superare da: rimanere al di sopra, vincere, sopravanzare) della pietà allontana da un molle sentimentalismo, permettendo di sentire profondamente gli altri esseri, ad un livello super-personale o oggettivo, senza nessun turbamento d'animo;

-Delusione (moha): derivante da una vita gravitante su qualcosa di esterno di cui l'Io ha bisogno per conformarsi. Il vira (eroe) lo supera quando la realizzazione o meno di ciò che spera non lo abbatte o demoralizza, lo trova sempre attivo e invulnerabile.
Ciò richiede un'elasticità del volere per potere. Lasciare la presa e poi riaffermarsi senza soffermarsi sul negativo che altera l'animo, portandolo ad essere solo un segno affinchè si comprenda la giusta via;

-Onta (lajja): purifichiamo l'onta non permettendo che l'azione fatta ci deprima, assumendocene la responsabilità senza scusarsi (il vira, l'eroe, si prende carico delle conseguenze delle proprie azioni).
 L'onta, il peccato, è un'azione compiuta irrazionalmente trasgredendo la natura propria del nostro essere (dharma), la si abbandona portandosi oltre con una forza nuova più veggente e non incrinata;

-Paura (bhaya): si supera questo paca impedendo l'identificarsi con forze la cui grandezza e terrificità sgomentano. La paura, in questo caso, preclude il conseguimento della liberazione.

-Famiglia (kula): si tratta del distacco, anche solo interiore, da vincoli di carattere naturalistico e affettivo;

-Casta (varna): la casta corrisponde alla propria natura profonda. Nè l'eredità, sangue, legge interna, fato debbono imprigionare.

I paca da superare, tra cui ci sono anche il disguso, i precetti o riti (si tratta di vincoli morali e conformismo sociale), portano il vira (eroe) allo stato di avredhuta (colui che si è lavato).

Superare un paca pone il vira (eroe) ad affrontare una passione non reagendo, non subendo, ma conservando un sopravvanzo di forza che capovolge la situazione dall'essere trasportato dall'emotività a trasportare.

Passioni, emozioni, impulsi sono solo manifestazioni di poteri attenuate e variamente condizionate.
I "grandi elementi" esistono in sè, di là dalle loro manifestazioni sensibili: io "non amo", "non odio", ma "una forza si manifesta in me come amore, odio...".


Questa è la via della liberazione delle passioni attraverso esse.


venerdì 12 dicembre 2014

La Nuova Terra

D'inverno le mattine

Arrivano le mattine di dicembre.
La Terra tutta s'apre in un respiro. Dalle bocche escono le nuvolette dense, dai ciclisti, dai pedoni..(dalle macchine no, magari dai loro sederi).
Il suolo è scuro, i campi arati, tutt'intorno le strade,
la gente di Beano si raccoglie nei loro giubbotti davanti all'osteria, mattina, pranzo, sera.

Un piccolo albero di Natale compare alla base del campanile,
i cui rintocchi si susseguono ogni quarto d'ora ricordando le scadenze (anche alle tre di notte sì..).

Dal Centro aziendale le verdure nei campi si scoprono regine,
corone di rugiada le irrigidiscono, fermando la loro crescita.
Sono rimaste senza parole per tutta la notte e ora che il sole s'affaccia lento
come in un torpore, l'aria tutta esce, anche dalle loro bocche.
Densa, come dai ciclisti, dai pedoni (e dalle macchine no).

L'uomo che si domanda quando potrà acquisire la Conoscenza,
portarsi oltre lo Spazio e il Tempo,
si pone davanti a una pianta ed essa, con la sua Maestà, tutta adorna
nel ciclo di un giorno-notte, ha attraversato i confini della Terra e del Cielo,
trasudando i tre stadi di aggregazione, regina e spettatrice della Mutazione,
alchimista, maestra, docente, madre, bambina di tutta la Realtà Manifesta.


Da "il Piccolo Principe"
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi' importante".

"Ecco cio' che mi commuove di piu' di questo piccolo principe addormentato: e' la sua fedelta' a un fiore, e' l'immagine di una rosa che risplende in lui come la fiamma di una lampada, anche quando dorme..."
E lo pensavo ancora piu' fragile."

mercoledì 10 dicembre 2014

La Nuova Terra: La Poesia

Poesia


Prima di scrivere sulla poesia mi faccio lo scrupolo.

Perchè già iniziare con "la poesia è.." pone la questione su piani così alti che qualsiasi parola, davanti ad essa, è sprecata.


Quindi solo il silenzio e l'ascolto sarebbero adeguati nell'avvicinamento alla poesia.


Nonostante lo scrupolo, ne parlo volentieri.
Perchè volentieri leggo la poesia e volentieri ne divengo canale, lasciandola scorrere, come sangue direzionato verso il centro dell'essere.

L'ultimo giorno alla fattoria dell'autosufficienza Andrea mi ha passato Foglie d'Erba di Walt Whitman.
Come ha accompagnato lui, ora quel libro accompagna me.

A seconda del momento, dell'ambiente che stai vivendo, la parola espressa in poesia ti parla, passando da una o l'altra porta, tutte quelle che lasci aperte.

Così che ti ritrovi, con il tuo fare nostalgico, triste, malinconico, gioioso, estatico, giubilante a camminare saltellando tra una parola e l'altra divenendo specchio d'ognuna d'esse, per la semplice e diretta sintonia del "momento".

Così a recitarla, a voce bassa, la poesia porta quel "rimedio"all'anima che tanto le giova, che tanto l'innalza.

Vi lascio quindi con uno spunto di Walt.

"[...] io sottintendo le cause per bilanciarle alla fine,
la mia consapevolezza, la mia parte vitale
combacia con il significato di tutte le cose,
la felicità (chiunque mi ascolti si metta in cerca di lei oggi stesso)."


martedì 9 dicembre 2014

La Nuova Terra

I Topinambur

Giorni fa si è iniziata la raccolta e pulitura dei Topinambur, tuberi commestibili dal gradevole sapore simile al carciofo e dalla consistenza delle patate.

Chili e chili di tuberi dalle forme particolari.
Fin'ora ogni ortaggio maneggiato portava alla mente un organo umano: la verza per il cervello, il finocchio per il cuore, mentre il topinambur ne assume di svariate.

È una pianta che predilige i posti umidi.
Una volta che la parte aerea della pianta si è seccata (periodo invernale) si possono raccogliere i tuberi, lasciando da parte quelli più piccoli a continuare la coltivazione.

Ha buone proprietà stomachiche, diuretiche, ed è consigliato nella dieta per diabetici visto l'alto contenuto di inulina (che funziona da riserva di carboidrati indipendente dall'insulina) .

Nonostante i lati positivi quest'alimento ha un piccolo effetto collaterale: crea un po' di "fastidi", o "imbarazzi" (più o meno a seconda delle persone).
Se siete tra quelli sfortunati possono anche provocare crampi allo stomaco (in questo caso avete bisogno di un bagno vicino per tutto il giorno).

Per mia esperienza personale posso dire che è meglio non cedere alla golosità ed eccedere da subito. Fate un esperimento mangiandone una piccola quantità prima di rimetterci.

Si possono mangiare crudi o cotti (cucinati come le patate).

lunedì 8 dicembre 2014

La Nuova Terra: L'Indonesia

L'Indonesia


Da pochi giorni è arrivata una wwoofer che si occuperà della parte commerciale (gestione della verdura e vendita nei mercati).

Laureata in Scienze della Pace ed antropologia, è stata per sei mesi in Indonesia tramite un'associazione di volontariato, insegnando inglese ai bambini.

Prima di imparare qualche nozione della lingua del posto comunicava con i disegni.


Ecco alcuni piccoli scorci indonesiani carpiti dai suoi racconti!


Inquinamento
In Indonesia,  la parte più difficile da affrontare, dice, è la saturazione dell'aria, pregna di umidità e smog.
Ogni abitante infatti, nonostante la povertà, possiede uno scooter (importante per lo status simbol). È molto difficile fargli capire come l'uso della bicicletta sia più sostenibile.

In ogni caso ti rispondono con una risata, che è il loro modo di comunicare quando non comprendono.


Essendo abituati al caldo, si stupiscono se uno straniero non indossa il giubbotto alla guida.

Oltre allo smog (ognuno porta sul viso la classica "mascherina giapponese"), c'è il problema dell'inquinamento da plastica.


La plastica regna indisturbata, ed è evidente il suo abuso (uso del packaging esagerato) soprattutto nelle grandi città.

Una parte della popolazione vive in abitazioni di lamiera.


Politica
Vige un parlamento, dal punto di vista politico, ma ogni regione ha una suo sultano (una figura piuttosto simbolica).


Ti sei fatto la doccia?
Si preoccupano della tua salute chiedendoti: hai fatto la doccia? (è l'equivalente di un "come stai").
Si domandano perché, chi ha la pelle bianca, non ci pensa a coprirsi per non farla abbronzare (se ci credessero che in Europa c'è chi paga per i lettini solari...).

Gli indonesiani vestono con abiti lunghi (soprattutto le donne per cause religiose) nonostante le temperature alte, che non vanno mai sotto i 35°.

Donne e turisti
Alla donna viene dato un ruolo periferico.
Non può uscire dopo le 9 di sera, e se esce durante il giorno è sempre accompagnata.
Non può indossare canottiere.

I turisti non hanno problemi e vanno al mare in bikini, ma se vuoi vivere in comunità, o ti adegui ai costumi o non hai amici.


La mano sinistra
Non vedrete mai un indonesiano usare la mano sinistra per passarvi qualcosa o per salutarvi visto che è la mano "nobile", ovvero quella con cui ci si lava i "gioielli di famiglia".
Questo perchè in Indonesia non usano la carta igenica. Per pulirsi tengono nel bagno alla turca un secchio d'acqua con una ciotolina per sciacquarsi,

Gli indonesiani hanno un senso del pudore molto alto, ma non si fanno scrupoli a guardarti nel portafoglio per sapere quanti soldi hai, o a fissarti continuamente stupiti dal chiarore della pelle.



Quando è tornata a Roma si è stupita di considerare i bianchi come stranieri, l'aria della città "più sana", e il traffico molto più ordinato!


E chi vive a Roma sa di cosa sto parlando.


Se volete saperne di più, andate sul suo blog (ora nascente).

domenica 7 dicembre 2014

La Nuova Terra: Il Legaccio delle INsalate

Il Legaccio delle INsalate



Oggi pomeriggio, come altri giorni, ho passato una, due ore a legare le insalate.


Si abbracciano con una mano, tenendo il cuore ben unito, e si avvolgono stringendole alla punta con un elastico.


Tutto questo non per fini agricoli, ma per supplire alle esigenze di un mercato (biologico o non biologico, non fa differenza) che vuole consumatori esigenti, ammaliati dalla vista più che dal palato. Ovvero...



L'insalata, come i cardi, vengono legati per mantenere la parte centrale bianca rendendo l'ortaggio più attraente.



L'imbiancamento dicono, garantisce alle verdure maggior dolcezza e croccantezza, ma ne limita le caratteristiche nutrizionali, oltre ad essere, a parer mio, una pratica "innaturale" dove la pianta viene limitata in uno spazio costretto.


Un collegamento diretto si può fare con la crescita degli animali da produzione, i cui movimenti vengono limitati da gabbie piccole, per non fargli irrobustire i muscoli (e quindi avere carni più morbide e delicate).
Chi ha mangiato un pollo ruspante, cresciuto in libertà, comprende di che cosa stia pralando.


Quindi, nutriamoci consapevolmente, domandandoci, prima dell'acquisto, come le verdure vengono cresciute e quali pratiche occorrono per farle diventare così "tremendamente attraenti".

venerdì 5 dicembre 2014

La Nuova Terra

La Natura d'Inverno

C'è il fango sotto gli scarponi, si cammina tra una pozza e l'altra.
Il terreno è scuro, pregno d'acqua, sembra respirare come in un'aerosol.
Gli alberi sono steli, ancora giovani e sottili, senza vergogna della loro nudità, si guardano a vicenda, distanti uno dall'altro.

Il verde tende al blu, il cielo al viola, le montagne in fondo al bianco.
Le serre riflettono una luce opaca, le foglie rosse e gialle ondeggiano al vento.
Il vento leggero, forte, leggero, forte, in faccia, di traverso, ti spinge o ti resiste.

Chinata verso il suolo, tra il bietino, il radicchio, pan di zucchero, tra i sassi sotto, a guardare sotto, a cogliere quello che, spiritualmente parlando, è una colonna verso l'alto.
La pianta che si nutre dalle radici e dalle foglie, dalla Terra e dal Sole, di tutti gli elementi è composta.

La stessa che nutrirà la mia struttura. Organi, sangue, cuore, cervello.
E' questa trasformazione, dal materiale all'energia, dal cibo al movimento e calore del mio corpo, l'alchimia vitale, ciò che consideriamo "pasto". 

giovedì 4 dicembre 2014

La Nuova Terra : La diretta

La diretta


Pochi giorni fa è venuto all'ecovilaggio un ragazzo che di mestiere fa il giornalista, molto attivo sul web nel suo sito salvopuntozero.

Qui potete trovare la sua intervista ad Enzo Nastati, ideatore e creatore della Nuova Terra e ad Antonio, con cui farete un giro nell'azienda sotto le domande di Salvo Mandarà.

Dal suo sito leggiamo:

"Giovedì 27 Novembre 2014, Salvo5puntozero ha trasferito la sua sede in Friuli Venezia Giulia. Per la precisione Beano di Codroipo, provincia di Udine. Cosa ha questa località di così particolare, a parte la vicina sede delle rumorosissime Frecce tricolore?
E’ la sede di un EcoVillaggio che si chiama La Nuova Terra.

In questo Ecovillaggio si pratica agricoltura biologica con il metodo omeodinamico che non fa uso di concimazioni, pesticidi ne altre manipolazioni chimiche.
Si rivitalizza il terreno, l’acqua, si costruiscono strutture abitative in bioedilizia avanzata, ci si mette in sintonia con la Natura, Padre Cielo e madre Terra.
Si vive un’esperienza altamente spirituale ma sempre saldamente legata alla Scienza.

Non so se con queste poche righe sono riuscito a sintetizzare correttamente la mia esperienza presso l’Ecovillaggio La Nuova Terra. Oltre a guardare questo video, vi invito a documentarvi in rete ed approfondire in modo autonomo."

Buona Visione :)

martedì 2 dicembre 2014

La Nuova Terra

L'alchimia segreta yogica

Leggendo nel libro di John Blofeld "Taoismo, la ricerca dell'immortalità", riporto un collegamento con i post precedenti, dove si parlava della molteplicità dei mondi. 

Vi sono tre meravigliose energie nate dal Tao (il principio) e parimenti nel cosmo, chiamate:
Ching (essenza), Ch'i (vitalità), Shen (spirito). 

Tre poteri, dispensatori di vita attraverso i quali il Tao sostiene l'universo causando il sorgere dell'essere all'interno del vuoto illimitato e il sorgere e il calare delle miriadi di entità che costituiscono il mondo delle apparenze.
Secondo l'alchimia segreta yogica vi è un processo di raffinamento di questi tre tesori presenti nell'uomo solo allo stato grezzo (a causa dell'effetto delle passioni e desideri).

Ching
Nella sua forma grezza il ching è legato al sangue e al seme prodotto all'interno del corpo e viene portato dai fluidi sensuali maschili e femminili.
Nella sua forma sottile (dimora del Ch'i sottile e cosmico) il ching è ciò che, nel corpo, dà alla materia, forma e sostanza tangibile.
Nella sua forma cosmica è vitalità cosmica, vista come la virtù del Tao di cui è imbevuto ogni oggetto.

Shen
Nella sua forma grezza è lo spirito non ancora purificato dalle impurità dei sensi e del pensiero erroneo.
Nella sua forma sottile è lo spirito immacolato, liberato dalla contaminazione delle passioni e dei desideri sensuali.
Nella sua forma cosmica è lo spirito cosmico vuoto, essere puro e indifferenziato.

Nella raffinazione degli elementi, partendo dallo stato grezzo fino alla forma cosmica avviene:
-con la trasmutazione del ching in ch'i si oltrepassa la prima barriera e si sopravviene alla perfetta quiete del corpo;
-con la trasmutazione del ch'i in sheng si oltrepassa la barriera mediana e si sopravviene alla perfetta quiete del cuore;
-con la trasmutazione dello shen in vuoto si oltrepassa la barriera finale e la mente e la Mente sono unificate.

Questa è la pratica sacra della coltivazione e del nutrimento.
 

lunedì 1 dicembre 2014

La Nuova Terra : Vivere in comunità

Vivere in comunità


La Nuova Terra è un'ecovillaggio di natura principalmente spirituale.
L'attività agricola è di base e supporto, elemento indispensabile per l'uomo che si avvicina al mistero della Natura.

Vivere in comunità significa sparire tempo e spazi.

Nella Sala Grande gli abitanti studiano, cucinano e mangiano, suonano, tenendo un atteggiamento di rispetto l'uno verso l'altro.

Ogni "dipendente" collabora alla pulizia e mantenimento degli ambienti.
Ci sono turni per il lavaggio piatti per mettere in ordine i pentolami grossi. Ognuno si lava il proprio piatto e bicchiere in maniera da facilitare il lavoro.

Prima dei pasti ci si raccoglie per ringraziare del cibo che andrà a nutrire il nostro corpo e spirito (e c'è proprio bisogno di scaldare gli animi quando si lavora sotto la pioggia).
Durante i pasti c'è una campanella a disposizione per richiamare l'attenzione di tutti: ci sono annunci gradevoli, come le torte in occasione dei compleanni, richieste pratiche organizzative, presentazione di nuovi arrivati ecc..

Prima di entrare negli ambienti ci si leva le scarpe (se non si hanno le ciabatte ci sono dei sacchetti di plastica elastici da mettere sotto le suole). A questo, come alle altre "accortezze" ci tengono molto.
Soprattutto agli orari.
I ritardi di cinque o dieci minuti vengono classificati come "mancanza di rispetto".

Le abitazioni si trovano a cinque minuti di strada, quindi a seconda di chi va e viene da Beano, si strappa un passaggio in auto o si viene in bicicletta (messe a disposizione per gli spostamenti).

Per i dipendenti che lavorano all'interno c'è uno stipendio, uguale per tutti, indipendentemente dal ruolo che ricopri.

Ogni persona assume un ruolo diverso.

C'è chi si occupa di agricoltura, chi di ricerca (settore Eureka), chi di costruzioni, chi si pre-occupa della legna, della spesa, dei trasporti, dei figli, dell'essere guida spirituale o semplicemente viaggiatore che condivide, insieme agli altri, una parte di questa storia sul piano fisico (e non solo).

Ricordate di essere ospitati, ricordate che ospitate.
L'ospitalità è anch'essa sacra. 


La Nuova Terra

L'Akasha

Nel post precedente abbiamo definito l'Akasha come l'"etere", la "quintessenza", una sostanza fisica eterna che tutto pervade.
Dalla religione indiana è considerato uno dei cinque elementi (fuoco, aria, acqua, terra, etere), il costituente primordiale di essi, da cui ognuno scaturisce e ritorna.

Riprendendo la divisione dei tre mondi diremo che l'Akasha si "presenta" con una diversa veste a seconda del piano:

-in quello fisico è tridimensionale. I nostri occhi osservano il paesaggio per dirci dove siamo. 
Sù e giù sono direzioni fisse utili ad orientarci fisicamente.
Prima e dopo sono punti fissi nel tempo per orientarci in ogni fase della vita.

-in quello sottile i suoi confini sono vaghi. Possono aprirsi in un'istante in uno spazio sognante dove fluttuare.
Non ci sono dimensioni fisse. L'esperienza si misura in intensità.
Le emozioni si presentano più forti e i sogni più vivaci.

-in quello di pura coscienza l'Akasha include sè stessa. Ci si sente al sicuro, vi è unità in ogni cosa.
Ogni esperienza viene dall'interno, un unico punto dal quale emana la creazione, come un raggio di energia.
L'anima è impersonale, si descrive come l'essere senza attribuzione di qualità.
"I rishi considerano l'interezza come unica realtà, ogni esperienza di separazione è un sogno."

Accedere e consultare la realtà akashica (che contiene l'intera storia di ogni anima fin dagli albori della creazione)porta ad acquisire maggiore responsabilità verso sè stessi, del proprio destino. 
Si trasformano le esperienze passate e le possibilità future, proprio perchè entriamo nel regno della completezza, l'unità.

La separazione non contiene più attrattiva.