giovedì 27 agosto 2015

On the Road: Barretteria 5

Barretteria 5





Sono stata qualche giorno a Napoli e passeggiando lungo la caratteristica Via Chiaia ho incontrato questo piccolo e vivace gioiellino: la Barretteria 5.


Mi sono fermata a disegnarlo mentre turisti e napoletani degustavano gli invitanti piatti e freschi frullati, ottimi da consumare sotto la calura partenopea.






Il titolare si chiama Sasy Maresca, napoletano di nascita, che ha avuto la brillante idea di proporre un locale che accordasse i gusti della città del Sole e dei turisti frettolosi che vanno a visitarla.








Francesi, tedeschi, americani, chiacchierano sotto le fronde degli alberi, bevendo e mangiando cibi genuini, insalate saporite per chi vuole mantenersi leggero, panini gourmet per sfiziare il palato.



Offrendomi un centrifugato di frutta all'ananas, arancia, limone e mela gli chiedo della sua avventura iniziata qualche mese fa.


Mi lascia i suoi contatti proponendomi di tornare presto a Napoli per visitare il suo altro locale che propone la vendita e degustazione della più grande tradizione napoletana: la mozzarella.



siti di riferimento:
-
cinque barretteria
-Muu
- trip advisor
- facebook

mercoledì 26 agosto 2015

On the Road: Benvenuti al Sud



 Benvenuti al Sud 

...continuazione del post precedente



Questa mattina stavo a casa di una mia cara amica campana.

Durante la colazione abbiamo chiacchierato riguardo le differenze, gli usi e costumi tra i popoli nordici e meridionali del Bel Paese.

Vi riporto alcune osservazioni maturate nel mio piccolo viaggio tra Puglia e Campania.






L’arte di arrangiarsi

I napoletani sono visti malamente dai catanesi e viceversa.

Vengono considerati delle persone che se possono farlo ti fregano. Indipendentemente dall’amicizia che puoi avere con loro.

Non ho avuto esperienze di questo genere, ma certamente i napoletani hanno una gran capacità creativa che li porta ad adattarsi e risolvere qualsiasi problema (a modo loro).

Ho conosciuto persone che sono riuscite ad inventarsi mille diversi lavori sfruttando i pochi elementi a disposizione.


Una sera c’è stata una cena a casa dell’host che mi ospitava (trovato tramite couchsurfing).
Uno degli invitati mi ha raccontato delle sue innumerevoli trovate: si è arrangiato in tutti i campi possibili!
Tra questi ha aperto una foto-copisteria dove faceva fotocopiare libri e dispense degli studenti.

Ha pensato di prendere le dispense, curarle nella grafica inserendo immagini e stamparle facendone dei libri gratuiti.
Il progetto si finanzierà grazie agli sponsor che vi aderiranno: il libro sarà stampato su un lato del foglio, mentre l’altro sarà pieno di pubblicità.


Ottima soluzione visto che i libri di molte facoltà hanno dei costi esagerati.

°-°-°-°

Il cibo

La pizza. La pizza a Napoli è d’obbligo.


Tra i posti che mi hanno consigliato cito: Da Michele alla stazione.


-Da Michele sembra un classico. Devi fare una fila immensa ma c’è chi si è inventato un lavoro anche per questo. Puoi pagare qualcuno che fa la fila per te e che ti avvisa chiamandoti al telefono quando è il tuo turno.

-Le sorelle Bandiera. Testato. Non sono una gourmet della pizza ma ho trovato quella pizza favolosa.
Bordo alto, centro sottile, companatico che scivola dalla pasta morbida mentre sollevi la gustosa fetta.
Nessuna critica da avanzare.

-Sorbillo al centro (non la filiale sul lungomare) che, nonostante la fama, ha mantenuto qualità e prezzi contenuti.


In ogni caso se chiedi ai napoletani qual è la migliore pizzeria, ti risponderanno che più o meno tutte le pizze a Napoli sono buone.


In Puglia invece, ho provato le friselle: sono un piatto povero della tradizione.
Si tratta di un tipo di pane duro a forma di ciambella che viene inzuppato velocemente nell’acqua e condito con pomodoro, sale e olio. Quello buono.






Serenate e Matrimoni


A casa dell’host napoletano ho incontrato una cantante che mi ha raccontato un po’ della sua esperienza lavorativa.


A Napoli c’è l’usanza di cantare la serenata alla futura sposa il giorno prima delle nozze.
Per questo motivo si paga un cantante che si mette con tanto di impianto e fonico sotto la casa della fanciulla per intonare le classiche canzoni del posto.


Dal tradizionale mandolino e co-partecipazione del compagno, si è arrivati a pagare un cantante fino a 5.000 euro (stessa spesa per il vestito da nozze).
Sembra che siano soprattutto le famiglie povere ad esagerare in queste manifestazioni per poter dimostrare di avere un certo potere economico.


E’ importante che la celebrazione venga fatta in pompa magna: la chiesa fiorita, il ristorante dalle portate abbondanti, l’album fotografico grande il doppio del solito, cartonato e consegnato con una valigetta apposita (peso totale almeno sei chili).



Dopo qualche settimana al Sud è strano tornare nel centro Italia, come se partendo lasciassi indietro un po’ di quel calore meridionale. Improvvisamente Roma sembra un po’ più fredda.

Le usanze e i modi stavano già entrando a far parte del mio quotidiano, nelle piccole esperienze famigliari, negli incontri saltuari delle grandi città...Napoli mon amour.

venerdì 21 agosto 2015

On the Road: Benvenuti al Sud



 Benvenuti al Sud




Questa mattina stavo a casa di una mia cara amica campana.

Durante la colazione abbiamo chiacchierato riguardo le differenze, gli usi e costumi tra i popoli nordici e meridionali del Bel Paese.

Vi riporto alcune osservazioni maturate nel mio piccolo viaggio tra Puglia e Campania.






Di casa in casa

Al Sud hanno questa bellissima abitudine di passare di casa in casa salutando famigliari e amici, facendo conoscere gli ospiti a tutti, passando del tempo a scambiare qualche parola.

Appena superi la soglia non sei considerato come un ospite, ma come l’ospitante.



Vuol dire che automaticamente entri a far parte del nucleo famigliare.



Tutti sono affabili e amichevoli e si approcciano a te come se fossi un parente da lungo mancato.

A differenza del “freddo Nord” non c’è bisogno di avvisare prima della venuta o di preoccuparsi dell’orario. Qualsiasi momento va bene per salutarsi, chiamandosi dalle finestre o citofonando per un’uscita all’ultimo.



Traffico

Per i pugliesi il traffico è qualcosa di totalmente diverso dalla concezione di traffico romana.
Durante ferragosto ogni volta che volevo sposarmi per visitare un po’ i luoghi, la famiglia che mi ospitava si preoccupava dei rallentamenti che potevo incontrare lungo la strada.

Solo che il traffico non si vedeva mai.

Questo perché per loro il traffico appare ogni qualvolta ci sia qualche macchina davanti alla propria, 
nonostante la velocità di 80 km\h.



Probabilmente un pugliese sul raccordo anulare muore nel giro di cinque minuti.



Borseggiatori

Il fratello della Pina è un autista di autobus napoletani e preferisce lavorare nei turni notturni quando il traffico (quello vero) è limitato.

L’insofferenza maggiore la prova verso i borseggiatori perché mirano alle “prede” più deboli: turisti ignari, donne, anziani.

Si muovono in gruppo sfruttando i sobbalzi dell’autobus pieno di gente. Tra la folla e con i continui scossoni il povero malcapitato non si accorge di essere attorniato dai borseggiatori che con mano abile sfilano portafogli e preziosi.

Una volta arrivati alla fermata scappano in tutte le direzioni confondendo il derubato che molte volte piange di disperazione.  


“Una volta avevano l’abitudine di spedire per posta i documenti, ora sembra che non si curino neanche di quello.”


Difficilmente si può trattare o discutere con loro perché per il “mestiere” che fanno si sentono dei principi, solo loro riescono ad avere una mano così lesta e scamparla sempre.
La giustizia non li condanna, è facile che escano di galera (se ci vanno) in poco tempo.


“Solo una volta è successo che uno della banda venisse accoltellato” (tutti sanno chi sono).


Come dice un altro fratello della Pina: “è certo che vivono una vita estremamente adrenalinica; se non li stroncherà qualcuno armato di coltello ci penserà prima o poi un attacco di cuore”.




Allarme Vegetariani

I Vegetariani sono considerati animali strani.

Anche se una famiglia non usa mangiare spesso carne è facile che veda il vegetariano come un alieno.


Se sei vegetariano cosa mangi?
Non mangi il pesce? Allora sei vegano. Le uova? Il formaggio?
Se sei vegetariano non puoi mangiare la pizza.


Non importa che tu finisca il piatto, primo, secondo e dolce. Se sei vegetariano sei considerato uno che non mangia niente.


Altri luoghi comuni:

Se sei vegetariano automaticamente la gente pensa che parlare di carne ti disturbi.
Se sei vegetariano non ti piace il gusto della carne.
Se sei vegetariano non approvi chi mangia una bella bistecca.
Se sei vegetariano ami gli animali.


Non ho idea se alcuni vegetariani si rispecchiano in queste caratteristiche.
Dal canto mio non mi crea problemi parlare di carne, mi piace il suo gusto, non mi disturba chi la mangia e non è vero che amo tutti gli animali.

In ogni caso è stato divertente e stano insieme vedersi appioppare tutte queste etichette addosso e notare come, malgrado le spiegazioni, rimanga la visione del vegetariano come qualcuno che si priva di un alimento fondamentale.





continua...