domenica 30 novembre 2014

La Nuova Terra

Le leggi dei 3 mondi

Riprendeo il discorso intrapreso in qualche post precedente, dove riportavo alcune parti del testo di Deepak Chopra (Il mistero della vita dopo la morte), parlando delle leggi dei tre mondi.

Definiamo il mondo fisico come il mondo delle cose concrete, che noi percepiamo attraverso i cinque sensi,  il mondo sottile come mondo dei sogni, dell'ispirazione e dell'immaginazione, e il mondo di pura coscienza come fusione completa tra il sè e l'anima.

Nel Mondo Fisico
Le leggi a cui obbedire sono: gravità, velocità della luce, conservazione di materia ed energia.
I poteri che ti permettono di esplorarlo sono: forza fisica, volontà, ragione, espressione emozionale, sessualità, autorità personale.
Più userai questi poteri (più avrai successo) e più sarai propenso ad attacarti a questa dimensione come unica realtà.
L'Akasha (la quintessenza, l'etere) si presenta come uno spazio fisico pieno di cose materiali.
L'Anima è percepita come personale, ma è vista in brevi e fugaci occasioni.

Nel Mondo Sottile
Le leggi sono fluide, gravità e velocità della luce non sono più assoluti e gli eventi possono accadere sia nel futuro che nel passato.
I poteri che ti permettono di esplorarlo sono: immaginazione, memoria, capacità artistica, sensitività spirituale, abilità di guarire, intuizione.
Più userai questi poteri, più ti distaccherai dal mondo fisico, e più questo piano sarà in grado di sostenerti.
L'Akasha si presenta come un sogno pieno di immagini, archetipi, dei, spiriti, esseri eterici.
L'Anima costante è la forza che ci guida portandoci verso la nostra sorgente.


Nel Mondo di Pura Coscienza
Le leggi si applicano alla creazione. 
In sè stessa i semi di ogni oggetto\evento sono in gestazione: totalmente libera da ogni cosa visibile, la pura coscienza, gravida di tutto cio che E', desidera dare nascita.
Spazio, tempo, cose fisiche esistono in potenzialità.
Flusso del tempo ed espansione dello spazio sono eventi naturali, vanno e vengono dentro di te.
Li osservi senza attaccamento.
Puoi richiamare ogni qualità (amore, compassione, forza, verità) e sperimentarla nella sua pienezza.
Se questo è il tuo mondo primario non hai bisogno di poteri per navigarlo.
L'Akasha appare non creata.
Concetti come nascita e morte non hanno più importanza, esiste solo l'esistenza. 
L'essere è un'esperienza che le racchiude tutte. 
L'Anima e il sè sono un'unica cosa.
 
La Grande Sfida sta nel cambio di fedeltà tra un mondo e l'altro. 



Il Mondo Fisico infatti sembra setremamente convincente.
La forza fisica con cui padroneggi gli oggetti e la forza di volontà con cui porti a compimento i progetti non ti supportano nel mondo sottile.

 Il percorso comincia quando si inzia a lasciar perdere le regole fisse su ciò che è reale e irreale.


sabato 29 novembre 2014

La Nuova Terra

Piccola indtrudizione sulla Omeodinamica

Sono solo due settimane che vivo come wwoofer la realtà della Nuova Terra e di applicazione della omeodinamica ho visto e sperimentato poco (per ogni pratica agricola bisogna capitare nei momenti opportuni).

Fortunatamente nella Sala Grande vi sono degli scaffali pieni delle dispense di Enzo Nastati, ideatore dell'omeodinamica e colonna portante dell'ecovillaggio.
Inoltre, due volte a settimana, si tengono conferenze e incontri sul tema agricolo e spirituale.

Per iniziare diremo che l'omeodinamica mette come ingrediente principale la presenza, la coscienza della stessa persona che la applica.

Possiamo anche definirla come una pratica agricola che unisce le conoscenze dell'agricoltura biodinamica a quelle dell'omeopatia. Mantiene della biodinamica il calendario agricolo astronomico aggiungendo dei preparati che, a seconda delle necessità, servono a: stimolare le funzioni vitali, a favorire il compostaggio, stimolare i processi di depurazione e l'adattamento a stress climatici o malattie.

In definitiva è un tipo di apporccio al terreno pensato per una società che sempre più ha dovuto affrontare problematiche ambientali come l'inquinamento chimico, biologico, magnetico, radiattivo ecc., la perdita del potere nutritivo degli alimenti, e le difficoltà economiche cui i contadini devono far fronte.

Si prefigge quindi l'arduo compito di ricollegare l'uomo alla Natura non solo sul piano fisico, ma anche su quel piano più sottile, che per sintesi chiameremo "spirituale".







giovedì 27 novembre 2014

La Nuova Terra

Il linguaggio delle piante

Stando tanto a contatto con la "verdura" ci si inizia ad avvicinare, inizialmente attraverso i sensi, con un mondo completamente diverso, esplorando un piano "leggero", sottile, contrapposto al piano solido, "materico" del nostro vivere umano.

La pianta conserva in sé un linguaggio misterioso.

È la portatrice, la custode di una trasmissione, che dalle radici, ramificate nella Terra, si erge verso il Cielo con stelo, foglie e fiore che nell'aria espande il suo profumo.

Nelle mattinate d'inverno i campi si coprono di brina.
L'acqua sottoforma di liquido e gas riempie ogni poro, forma e trasforma tutto ciò con cui viene a contatto.

I vegetali e l'uomo stesso è formato d'acqua per la maggior parte.
Con il freddo si rafforza il rapporto con quest'elemento.

I suoni diventano più limpidi, l'aria tersa, la mente trasparente, le piante si ergono vispe verso l'alto, divenendo una perenne antenna, in comunione con l'Alto.

Sembra che bisbiglino, nel loro segreto linguaggio, le nozioni stesse della Vita: come tessere le loro cellule, come costruire fibra per fibra le loro coperte invernali, come crescere in purezza alimentandosi attraverso il terreno e nutrendo lo stesso.

Questo piccolo popolo, nel loro silente lavorio, porta all'uomo l'immagine manifesta della realtà sottile dell'esistenza.

mercoledì 26 novembre 2014

La Nuova Terra: La forma e la sostanza

La forma e la sostanza


Il gruppo Raccolta passa le giornate a raccogliere e pulire la verdura per fare in modo che sia presentabile per la vendita.

Mi domando come mai si sia arrivati a scegliere un'ortaggio piuttosto che un altro in base alla sua bellezza piuttosto che comprare in base alla qualità.
Perchè, a pulire gli ortaggi per renderli "presentabili" alla vendita, la quantità di scarto è notevole.

Tutti gli avanzi prodotti finiranno, fortunatamente, in bocca agli animali o ad alimentare il cumulo.Niente viene buttato, ogni fattore si trasforma e genera altro (questo avviene nella dinamica campagnola, diverso per chi vive in città).

Immaginate quindi di andare al mercato cittadino o di paese, comprare gli ingredienti dei vostri pasti e, una volta a casa, togliere qualche foglia "brutta".
Quell'ortaggio è già stato ripulito drasticamente in fase di raccolta, dal venditore del banco e ora da voi.
Se poi si toglieranno in cucina ancora le parti "non edibili" (più per mancanza di cultura culinaria o abitudine, che per la parte dell'ortaggio in sé) quel che vi resterà della pianta iniziale è assai poco.

Quando tutto il sistema di produzione viene "abituato" a mettere una marcia in più a causa della domanda del consumatore si genera un'abbondanza calcolata, che già nella fase di semina ragione sul "fattore scarto".

E se saliamo questa famosa scala, possiamo chiederci da dove nasce la domanda: dallo stesso consumatore o da un mercato progettato e impostato in maniera da favorire il "rifiuto" per alimentare altri settori di altri mercati?

Quando ho passato dei periodi come wwoofer in aziende agricole dove l'orto era in ritardo rispetto alla crescita stagionale, si prestava molta attenzione alla raccolta, tenendo da conto anche gli odori ormai andati a seme, o la singola foglia d'insalata.

Nel momento in cui si entra in una logica del sovrappiù si guarda all'ortaggio in un modo diverso, prendendolo dalla sua parte estetica o funzionale.

Si etichetta quindi l'ortaggio, che prima di essere alimento, funge da esteta per prendere alla gola il consumatore, che mangerà prima con gli occhi, poi con la bocca, e forse alla fine con il secondo cuore (la pancia).

lunedì 24 novembre 2014

La Nuova Terra

IN Cammino

Ogni persona che vive qui all'ecovillaggio ha da raccontare la sua storia.
Che strade ha percorso, cosa o chi l'ha portato nella comunità.
Grazie e Disgrazie, Onore e Disonore, Successo e Fallimento.

Ogni passo fatto è principalmente visto come.. un passo.
Non c'è un positivo o un negativo in questo perchè ognuno d'essi produce le orme di un percorso, IN Cammino.

C'è chi ha avviato un'azienda agricola che per sei anni ha investito, lodato e lavorato, gioito e sofferto, specializzandosi in prodotti trasformati, fattoria didattica, corsi di cucina, e altro ancora.
Porta la sua esperienza e consigli nei dialoghi del pranzo, quando lo scambio di queste vite porta vicendevolemente frutto.
Per portare avanti un'attività la carta vincente, spiega M., è la collaborazione con più famiglie e la specializzazione in un settore singolo (per esempio la produzione di olii essenziali o i trasformati).

C'è chi ha viaggiato insieme al compagno\a o famiglia, chi ha visitato numerosi ecovillaggi e aziende, chi si è spinto a vivere in India, chi ha lavorato anni come assicuratore, chi ha studiato in chimica farmaceutica, ognuno IN Viaggio verso la ricerca di...
Se stesso, un significato, un luogo dove partire o ripartire, un rifugio, un'illuminazione, una ricerca, calore umano e altro ancora.

Si alza un respiro unico nella tavola esagonale della sala grande, che si espande e contrae, nel chiacchiericcio confuso di tante voci. 
Ognuna, presa singolarmente., ti apre, una ad una, le stanze di questo "multifaccetato condominio".

domenica 23 novembre 2014

La Nuova Terra

Arrampicata a Gemona 

Questa domenica la squadra, capitanata da Enrico, un ragazzo di Trento che da wwoofer è diventato dipendente alla Nuova Terra, si è messa in moto per una giornata all'insegna dell'arrampicata.
Il primo giorno all'ecovillaggio mi ero subito informata se qualcuno praticava la disciplina della roccia e fortunatamente qualche Angelo c'è! 

Corda, rinvii, scarpette e imbragatura e via verso la meta, sulle falesie del Friuli.
Mi aspettavo tutto tranne che questo!

La falesia è tenuta in ottime condizioni, vi sono pannelli informativi in ogni zona e spazi curati per fare sicura.
È divisa in 4 zone: didattica, placche, boulder e strapiombi, con gradi che partono dal quarto, per la sezione didattica, fino al nono, dove sono rimasti appesi molto rinvii, testimoni della difficoltà del grado.
Con noi c'era anche una wwoofer che soffre di vertigini. 

E stata una gioia condividere la sua prova, il suo battesimo su roccia, e parte del coraggio che ha tirato fuori si è ripartito tra tutti noi. 

Il sole d'inverno ha riscaldato la parete nella tarda mattinata portando un po' di calore sulle mani gelate degli arrampicatori, quel tanto che basta per sentire gratitudine ad ogni raggio. 

Se durante la settimana ci si è spinti verso la Terra nella raccolta, il settimo giorno ho invertito la tendenda, salendo sulle pareti in un'espansione verso l'alto.

sabato 22 novembre 2014

La Nuova Terra

Giornata tipo

Alla Nuova Terra si inizia a lavorare alle 8.30, dopo il pensiero mattutino, una delle porte che apre la connessione tra l'uomo e la Natura.

Nel gruppo Raccolta capitanato da Franca, a seconda dei giorni, si riempiono le cassette per il Mercato e la Ecor (marchio biologico) mentre le frecce tricolori svettano nel cielo riempiendolo di un suono sordo.
Tra le serre e i campi ci sono: Cicorie, Bietine, Finocchi, Insalate di vari tipi, Topinambur, Daikon, Verze, Broccoli, Spinaci, e altre culture invernali.

Il gruppo di Claudio si occupa invece di lavori di supporto, per esempio: il trapianto, la sistemazione dei letti con le canalette, legna, cumulo e altro ancora.

Le verdure si raccolgono, si puliscono, si lavano, si ordinano in cassette apposite (nolleggiate obbligatoriamente dall'azienda), vi si applica sopra un preparato omeodinamico chiamato M11 a base di ortica (utile alla conservabilità del prodotto) spruzzandolo seguendo l'immagine della lemniscata (il simbolo dell'infinito).

Alle cassette poste in cima alle colonne gli viene messa sopra una protezione di plastica traspirante (la camicia).

Si carica tutto sul furgone, si porta al magazzino dove si impilano le cassette sopra i bancali e si porta momentaneamente il tutto in cella frigorifera in attesa del trasporto.

Questo è, a grandi linee, il lavoro principale.

Tutto ciò che vi gravita attorno diviene il pepe: i canti in dialetto, le conversazioni che spaziano dallo scambio di vita privata, spiritualità, considerazioni sulla società, punti di vista pratici, o solamente l'apprendere un metodo più veloce ed efficente su come tagliare le insalte, pulire le verze, legare i cardi (in modo che il cuore rimanga bianco), trasformare i prodotti con ricette del luogo.

E non per ultimo: le merende a cachi e mele che a metà giornata spezzano una lancia a favore della golosità generale (c'è chi si mangia, come me, anche tre o quattro cachi al giorno).

La caratteristica che mi ha colpito di più, rispetto a questi terreni non molto fertili, sono la quantità di pietre che vi si trovano.
Le semine vengono fatte senza dissodare il suolo, ma le culture sembrano non accorgersene e crescendo forti e rigogliose.

L'unico elemento di cui hanno sofferto è la quantità d'acqua, che quest'autunno ha generosamente ricoperto i campi, innondandoli.
La pulizia delle verdure è quindi molto rigorosa e gli scarti (che verranno poi portati nel cumulo) abbondanti.

Dopo le ore lavorative, alla Nuova Terra, si propongono delle conferenze su tema esoterico, antroposofico, o di diffusione sulle ricerche e aggiornamenti che il centro conduce.

La cena alle 19.30 permette di rilassarsi in serata e andare a dormire presto, che la giornata, con forte spirito, ricomincerà al suon della sveglia. 



mercoledì 19 novembre 2014

La Nuova Terra

Gruppo Agricoltura

Il Gruppo Agricoltura dell'ecovillaggio la Nuova Terra si compone di due squadre, una capitanata da Franca e l'altra da Claudio.

Franca è l'addetta alla raccolta, il cuore e il motore del centro, e tutto il suo lavoro mira a rispondere alle esigenze delle vendite al dettaglio (mercati a Trieste) e all'ingrosso.

Ha lavorato fino a pochi anni fa come meccanico e dopo aver conosciuto Enzo Nastati ha deciso di chiudere l'attività, che portava avanti con il marito, per tornare alla Natura dialogando con essa, spirito verso spirito.

Da tre anni vive all'ecovillaggio.
Il primo giorno, mi racconta, le hanno chiesto cosa preferiva fare e subito ha risposto: diserbare!

Generalmente è una di quelle attività che tutti i wwoofer, quando possono, cercano di evitare (soprattutto se lo fai per parecchi mesi di fila), ma secondo il suo punto di vista il diserbo è una di quelle pratiche che libera e fa respirare le piante.

"E quando le piante respirano, respiro io".

Franca è una di quelle persone che se mancano nella squadra se ne sente la differenza. Organizzata e organizzativa, pratica, diretta e veloce, dotata di una verve che trascina e che fa quadrare i conti.

Allo stesso tempo Franca comunica con le piante parlandoci direttamente e, tra le tante persone che vivono al cento, è una delle poche che ha il privilegio di raccogliere in quei campi considerati "sacri".

Superata la sessantina, tutta la sua anima dinamica si concentra in una piccola creatura, dalla scorza dura e dal cuore tenero come le caldarroste autunnali. 

martedì 18 novembre 2014

La Nuova Terra

Cumulo

Nel gruppo raccolta capitanato da Franca la pulizia delle verdure produce numerosi scarti.
Carriole piene di foglie d'insalata riempiono il rimorchio del trattore che viene scaricato nel cumulo.

Federico, un ragazzo di 17 anni che vive con la famiglia qui da 5 anni, capitana oggi la squadra adatta allo smaltimento.

Nel cumulo si alternano strati di verdura, su cui viene spruzzato del preparato omeodinamico, a qualche palata di terra e paglia.

La grandezza misura 1,5 m per altezza e gli stessi per larghezza.
Nel giro di pochi mesi la sua dimensione si ridurrà drasticamente per creare del compost utile alla terra.

Lungo le pareti del cumulo assomigliante ad un lombrico, vengono scavati dei canali di scolo utili a far defluire le acque provenienti dalla decomposizione delle verdure.

Il lavoro procede bene e a fine giornata la squadra torna, nel rimorchio del trattore alla base, mentre un tramonto striato di rosso ci fa da coperta.

lunedì 17 novembre 2014

La Nuova Terra

Viaggio verso Nord

In Friuli è nato negli anni '90 un ecovillaggio che vuole essere, come viene citato nel sito, un centro per l'ambiente e la qualità della Vita.

Ho scelto questa azienda spinta dall'interesse per la biodinamica, insieme a quello della realtà degli ecovillaggi e della pratica della omedinamica (che ha come base l'agricoltura biodinamica di Rudolf Steiner), portata in luce da Enzo Nastati.

L'alloggio è in una foresteria a dieci minuti di macchina dagli edifici, costruiti rispettando i materiali usati in bioedilizia (paglia, legno e lana), dove dormono altri wwoofer arrivati qui poco fa e una dipendente di Nuova Terra.

Il centro accoglie vari istituti: Eureka che si occupa di ricerca, uno di diffusione, uno edile e quello agricolo, capitanato dalla grintosa Franca (che ha sotto le sue dipendenze anche i volontari wwoofer).

Il primo giorno piove. Piove che dio la manda.
C'è da tagliare, pulire e caricare le insalate. Acqua si aggiunge ad altra acqua e tutta la squadra si inzuppa totalmente.

All'ora di pranzo è una meraviglia entare nel salone caldo dalle pareti tinte d'arcobaleno e dal tavolo esagonale. I profumi delle pietanze impregnano gli angoli e i disegni architettonici dell'ambiente studiati secondo un disegno pregno di simbologia.

Al momento all'ecovillaggio lavorano dalle 20 alle 30 persone, ognuno in settori differenti.
Il primo giorno è un turbinio di nomi, situazioni, strette di mano, discorsi e silenzi, riflessioni.

A fine serata c'è giusto il tempo per riposare ogni cosa nel sè e farsi una sonora dormita.







sabato 15 novembre 2014

Le spinose

Ultimo giorno

Ultimo giorno a Le Spinose.

La giornata precedente si è terminato il lavoro della scannucciatura dei pomodori.
Tolti prima i lacci, poi le canne, che sono state sfilate, legate e inpilate.
I pomodori sradicati, caricati sulla carriola e portati fuori dalle file.

Si chiude un altro capitolo completando l'opera e preparando la terra a futuro sovescio.

In questo piccolo spazio nel centro Italia dove sventolano le tipiche bandiere nepalesi, ho trovato uno sposalizio tra oriente e occidente, un incontro di culture e colture, dove il diverso modo di porsi nelle relazioni, nelle tradizioni e nei modi di lavorare la terra, mi ha portato prima all'osservazione, all'attesa, al rispetto e infine all'azione.

Lo stesso carattere della proprietaria Antonella, deciso e diretto, ha posto la mia attenzione su come si può seguire in maniera tanto diversa e pratica la biodinamica, che comprende l'uomo nei suoi aspetti molteplici e qui applicata nel suo lato più fisico.
 
Quindi un saluto a Le Spinose con in ricordo le voci di Puphu e Choki con il loro italiano arrangiato, le risate aperte e qualche "mannaggia li guaia" risonante nei campi.

mercoledì 12 novembre 2014

Le spinose

L'immortalità 

Cosa si intende per immortalità.

Anche tramite una conoscenza da rivista, con nozioni multi-settoriali sulla filosofia tibetana, spunti e aforismi da internet e qualche film da botteghino, il tema dell'immortalità è uno di quei temi cardine che ritroviamo molto spesso.

Difficile da affrontare anche dopo approfonditi studi.

Eppure nel libro "Taoismo, la ricerca dell'immortalita"  di John Blofeld ho letto un passo che mi ha aperto una piccola porta su quella montagna, così difficile da scalare.

Raggiungere l'immortalità. Non s'intende vivere in eterno.

"Divenire immortali significa solo cessare d'identificare sé stessi con delle ombre, e riconoscere che l'unico vero Io è la vita eterna".
Questa via verso l'immortalità percorre un cammino di liberazione del vero sé dagli ostacoli materiali che ne mascherano la perfezione.

Uno spogliarsi degli strati che sempre più ci legano a una visione illusoria e materiale di noi stessi.
Chi pratica la Via "fa sempre meno ogni giorno, fa sempre meno e continua a fare sempre meno fino a quando non fa nulla, fa nulla eppure non v'è nulla che non sia fatto". 

martedì 11 novembre 2014

Le spinose

L'esteta del cibo

In questi mesi mi è capitato di parlare e di affrontare il tema dell'alimentazione. 

Niente di sorprendente visto che il  collegamento aziende agricole-alimentazione dovrebbe essere ovvio.

Invero.. Non lo è (fortunatamente qui alle Spinose l'attenzione per l'alimentazione riveste un ruolo principale).

È quasi sorprendente, nel nostro stato di esseri umani, essere soggetti e governati da idee e astrazioni, simboli che ci portano ad aderire più o meno a questa o quella fede, fino a separare la mente, l'anima e l'agire.

Ci piace pensare al modo migliore (mentale) di interpretare un simbolo (l'essere religioso, ambientalista, padre, figlio, lavoratore..) : diventiamo esperti di quella materia, ne promulghiamo le idee, vestiamo la sua bandiera, per poi..
Per poi girare l'angolo, dopo un bel discorso e pronunciare una sonora bestemmia all'uscita della messa.

Un'incoerenza regale vestita di sontuose vesti.

Oggi mi è capitato di incontrare la figlia di una cliente de "Le spinose" che lavora come estetista. Sembrava trovarsi benissimo in mezzo a tutte quelle belle verdurine, con quel suo sorriso dolce.

Così, d'un lampo, m'è venuto da pensare come siano connesse la bellezza esteriore con quella interiore del nostro corpo.
Quanto la nostra ricerca di ricalcare un'idea, cercando di avvicinarci ad essa il più possibile (come la cura estetica con trattamenti e creme) non necessariamente ci porta all'origine di quella idea (come la bellezza che riguarda tutto il corpo, anche il suo interno).
Dovrebbe esserlo. O meglio, dovrebbe esserlo?

Se appendessimo varie fotografie artistiche delle nostre... diciamolo dai, interiora, e  confrontassimo quelle derivate da un'alimentazione sana con quelle di un'alimentazione insana, potremmo avere un'idea del vincolo esistente tra bellezza e salute.
Passeremmo quindi da un'idea, abbracciata per metà (cura del corpo esterno) , alla sua origine (cura del corpo totale vincolata alla bellezza), salendo i primi gradini che ci portano verso l'unità.

lunedì 10 novembre 2014

Le spinose

Le giornate dalle gambe corte

I giorni si sono accorciati, di prima mattina l'aria è intrisa d'umidità.
A sera ci si copre con uno strato in più, sui campi a mezzogiorno ci si sbraccia al sole quando, a suo comodo, si presenta.

I vestiti, che ultimamente lavo a mano a causa di un problema alla lavatrice, si asciugano sui termosifoni.

In città si vive l'autunno come una parentesi fastidiosa a causa di raffreddori, poca presenza solare, lunghe giornate in ufficio e corte giornate all'aria aperta, tra i parchi che si svuotano a metà pomeriggio o qualche caffè, museo, bar al coperto.

In campagna quando piove il terreno diventa una distesa fangosa, la mattina sei intirizzito dall'umidità, finisci di lavorare alle cinque, quando il buio stesso dà una scadenza all'uomo.

In campagna il sole e la luna regolano il tempo, danzano a volte insieme quando lei si manifesta già nel pomeriggio. Verso sera le ombre si allungano, i passeri volano basso, l'orto si copre di un colore dorato, che presto s'addolcisce in un rosato.

In campagna quando l'autunno bussa alla porta iniziano le prime volte.
 
La prima volta che accendi il camino, che indossi la giacca, che assaggi la minestra o gli gnocchi fatti in casa...

È la prima volta che quest'autunno mite mi accompagna verso l'inverno con tutte le manifestazioni che la Magnifica natura porta con sé.
Così il buio diviene accogliente,
Il primo freddo ti fa portare attenzione  e cura verso il tuo corpo.
Attorniato da colori regali questo grande Impero della vita si ritira lentamente, sulle soglie di un letto freddo, invernale.
 

domenica 9 novembre 2014

Le spinose

Tra i fuscelli

C'è un luogo, qui alle Spinose, che prediligo.
In cima alla collina tra gli uliveti, giovani, sottili alberi, piantati pochi anni fa.
Ci vuole uno sforzo di pensiero per visualizzarli vecchi, tra decenni, quando il loro legno sarà diventato duro e contorto, disegnato da rughe profonde.

La loro età li rende dolci, elastici, vicini al bambino.

In solitaria, a guardar l'immenso cielo,
le nuvole da cornice, il sole di novembre che addormenta,
che spettacolo è mai tutto questo!

I faggi scossi dal vento, tremano sfrigolando le foglie bifronte, dorate da un lato, opache dall'altro.

E tutto così respira, si trasforma a tante velocità diverse.

Se poni l'attenzione su di esse, come il mutare delle nubi,
Il crescere dei fuscelli, i moscerini che si avvicinano a terra al calar del sole,
tutte queste cose coesistono e mutano al contempo.

Tanto che non si fa in tempo ad aferar uno stato che subito scivola in altro, mascherandosi nuovamente nel presente.

venerdì 7 novembre 2014

Le spinose

La mente fuori

Chiedo al piccolo Andrea dove si trova la mente in relazione con il corpo.
Mi risponde veloce con un: fuori! 

Quando l'uomo sogna, quando dipinge, la mente dell'uomo non risiede nella sua parte fisica, quando invece la maestra ti interroga a scuola la mente ritorna a far uso della sua intelligenza pratica, tornando alla sua sede. 

Quando l'uomo sogna, dice, la mente sta fuori. 

E se l'uomo muore prima di aver finito il sogno, o i sogni che stava facendo, questi si staccano da esso e vanno nel corpo di un altro uomo. 

Ove viaggia la mente quando, slegata dalla sua parte  fisica, s'incontra per quei sentieri tanto sconosciuti all'uomo?
 

giovedì 6 novembre 2014

Le spinose

Taoismo, la ricerca dell'immortalità

Nel libro di John Blofeld si descrive il saggio, il santo, l'uomo spirituale dalle sue qualità: virtù elevata, sincerità profonda, amore della quiete (non macchiata dalle agitazioni del desiderio), ampia cultura, devozione per un maestri (che meriti la sua venerazione), chiara comprensione.

La saggezza e le sue virtù non nascono dal padroneggiare gli oggetti esterni, ma dal volgere la mente all'interno per contemplare la Luce.

La stessa Luce emerge nell'uomo spirituale quando compie il suo camino sulla via della liberazione.

1. Nella via della liberazione impara a conoscere il Destino e non sarai confuso da sfortuna e fortuna. Allora sarai in accordo con la ragione nell'azione e nella quiete.
2. Compi scelte ordinate e non ti mancherà il necessario. Non danneggerai in questo modo la tua natura con l'avidità.
3. Governa le funzioni mentali e non sarai a caso felice o adirato. Non adulerai gli uomini nella speranza di ricompense o paura di punizioni.
4. Segui la vera natura e i tuoi desideri non saranno smodati. Nutri la vita e conoscerai l'appagamento. 

Così viene fermandosi l'uomo spirituale:

"L'Uomo Spirituale più elevato
è quello che cavalca la Luce, dimentico delle forme.
Questo è dato risplendere, raggiungere il principio stesso della vita,
quando tutti i sentimenti sensuali svaniscono.
Assaporando la gioia del cielo e della terra, egli dimentica di essere mai stato intrappolato dalle miriade di oggetti.
Vive nel cielo sopra pur rimanendo nella terra sotto.
Egli ha lasciato il mondo, eppure rimane in esso.
Ovunque vada, non giunge mai in un luogo che non soddisfi i suoi massimi desideri."

mercoledì 5 novembre 2014

Le spinose

Il dono del cibo

In questi giorni è di passaggio in fattoria un wwoofer americano che già in quel di settembre ha trascorso alle Spinose un mese intero.

Sta viaggiando in Europa per mettere mani e bocca in uno dei settori principali del'uomo: l'alimentazione.

Ci racconta come i camerieri in America (lui è del New Jersey, ma vive a New York) non prendono salari. Il loro normale stipendio è dato dalle mance che, oltretutto, in alcuni ristoranti vengono regolarmente tassate.

Innamorato del cibo e di New York, sogna di aprire un piccolo ristorante dove il mangiare possa diventare un luogo d'incontro e non un "paga, mangia e corri" alla "fast food". 

Gli chiedo da dove è nata la sua attrazione, cosa lo spinge verso la cucina, perché ha scelto tra le miriadi di scelte possibili, proprio quella singola.

Da che centro, da quale fonte nasce la nostra scelta? 

Mi risponde, accompagnato da sorrisi, che il cibo è ciò che costituisce il nostro essere, una delle attività che regolarmente svolgiamo, ciò che ci nutre e dà sussistenza. 

Senza il cibo il nostro corpo deperirebbe velocemente. 

L'alimentazione è inoltre un campo che spazia anche nell'antropologia. L'alimentazione ci parla degli usi e delle relazioni tra i popoli.

Il riunirsi a tavola si riveste di sacralità quando le persone spartiscono tra loro il cibo che li porterà a crescere e fortificarsi. È come se si scambiassero l'abito, quello che riveste e dona calore al corpo. 

Ciò che nutrirà te, nutrirà anche me.

Nelle società si scoprono i più disparati modi di condividere il pasto, dal pranzo quaresimale al "paga, mangia e corri", dall'uso di sedersi su un tappeto al desinare su tavoli imbanditi con tovaglie fiorite, dal piatto comune spartito tra i commensali al buffet di pietanze dove il dolce e salato vengono serviti insieme.

Alla Fattoria dell'autosufficienza
alcuni ragazzi si riservavano un momento di silenzio prima del pasto per meditare,  portando così la consapevolezza nelle loro azioni.

Ciò che mangi ti nutre, ti riscalda, forma e trasforma la tua parte fisica e mentale.
Per questo il cibo diviene un potenziale educatore, un mezzo a portata di molti, per percorrere fisicamente e spiritualmente il proprio quotidiano cammino. 

martedì 4 novembre 2014

Le spinose

Meditazione sulla collera

Tempo fa lessi "L'arte della felicità" del Dalai Lama, dove in alcune parti del libro vengono dati degli spunti di meditazione su stati emotivi alterati come la sofferenza e la collera.

Nonostante ci si ritagli difficilmente del tempo per meditare, ciò che si guadagna da questa pratica supera il valore che noi diamo ad altre faccende quotidiane.

Ho sperimentato come essa ti possa avvicinare a quella centralità,  quel punto fermo a cui si può sempre ricorrere, testimone del divino in noi.

Bastano anche dieci minuti di interiorità mattutina per portarvi ogni giorno sempre più vicini all'origine dei vostri sentimenti.
Infatti sofferenza e collera sono risposte che nascono, tutti e due in egual modo, da bisogni non appagati.
Meditare quindi su questi sentimenti vuol dire togliere il primo velo, riscoprendole come sole manifestazioni di qualcosa che soggiace più in profondità nel vostro essere.
Ecco la pratica suggerita sulla collera:

1. Immaginare una persona che detestato. Immaginiamo che ci disturba, ci offende, o ferisce e vediamo come reagiamo.
2. Vediamo come ci sentiamo, se proviamo agio o disagio, se ci turbiamo.
3. Al termine dell'analisi ci diciamo che non ha senso dar sfogo all'irritazione perché perdiamo la tranquillità d'animo. Maturano tale determinazione.
4. Concentrare gli ultimi minuti sula nostra conclusione. Questa è meditazione.
Molto semplice, molto veloce, molto efficace.
 

lunedì 3 novembre 2014

Le spinose

Poche parole

Uno degli insegnamenti più preziosi ricevuti è lo stare quotidianamente accorta riguardo  l'equilibrio tra parola e azione.

Parlo sempre molto, di più di quello che ragionevolmente farei, o se vogliamo, cosa ancora peggiore, penso troppo,  di più di quello che necessitano le azioni.

Poi le azioni arrivano, a volte scevre di un pensiero, che va a definirsi successivamente, a volte cariche di razionalità, quindi perdono la loro originale spontaneità. 

E come dice Puphu : "A volte bene, a volte male"

Durante i lavori nell'orto capita, anche se per breve tempo a causa della mancanza di tempo, di scambiare due parole.

Anche se si fanno sentire di più le risate di Puphu, che accompagnano allegramente i suoi discorsi.

È più facile fermarsi due minuti dopo cena per lanciare la curiosità verso il Nepal, chiedendo degli usi, delle caste, del cibo, dell'agricoltura, della vita privata.. 

A qualche domanda la risposta arriva netta, saggia, come diviene saggio un pensiero quando si è caricato dell'esperienza di una vita.

Eppure.. Choki (un giorno imparerò a capire come si scrive nel nostro alfabeto) mi riporta agli insegnamenti più preziosi, quelli che mirano all'essenzialità, all'assenza di bramosia o di possesso.

"Poche parole meglio" perché dice, in uno  scambio umano poche parole si trasmettono facilmente, penetrano nell'altro, lo arricchiscono senza fornirgli un sovrappiú inutile, un sovrappiú che facilmente verrà dimenticato.

Pensare, parlare, agire, come queste tre azioni e caratteristiche dell'uomo si compenetrano, operando tutte a formare l'uno.
E quando esse si muovono in perfetta armonia formano quel meraviglioso ingranaggio che restituisce all'uomo la sua divinità. 

domenica 2 novembre 2014

Le spinose

L'incontro
A volte, viaggiando tra le persone, si incontrano forme di comunicazione di tutti i tipi.

Limitazioni della lingua italiana, diversità di pensiero e di approccio allo sconosciuto.

È incredibile come nuovamente, nonostante sia l'ennesima volta in cui mi scontro/incontro con il meraviglioso ventaglio di diverse personalità, il mio primo approccio sia difensivo.

Tutto ciò che esamini serve ad alimentare un'immagine precisa, utile alla sopravvivenza.

Comprendi in che modo relazionarti, la misura della delicatezza o dell'irruenza.
Davanti a te, quando viaggi, scopri numerose stanze, dove numerose porte (le persone) abbisognano ognuno di una diversa chiave.

Se la comunicazione con l'altro non porta all'unità che tutti agognato i motivi possono essere diversi. Potresti non possedere la chiave, potresti non possederla mai o scoprire la sua forma strada facendo.

Potresti scoprirai fabbro e coltivare l'arte del ferro, piegando l'elemento a una paziente docilità fino a trovarla perfetta per ogni serratura.

sabato 1 novembre 2014

Le spinose

Il giorno più bello 

Andrea oggi compie sei anni.

Super eccitato per la venuta degli amici, corre per tutta la casa con la sua solita allegria dirompente. 

I bimbi giocano tutto il giorno arrampicandosi tra le balle di fieno, scrivendo con i gessetti sul cemento, mangiando pizza e pasticcini, recitando le filastrocche imparate a scuola. 

E tra il sole insolitamente caldo del primo novembre, tra gli invitati, una voce libera, come può essere libera quella di un bambino, riempie le orecchie di tutti:

"Questo è il giorno più bello della mia vita! "

Incredibile come questa semplice frase mi abbia stupito.
In fondo, quante volte avete sentito dire dalle labbra di un adulto parole così semplici e potenti?
Sulla bocca di un" gambe lunghe" apparirebbe a dir poco,  spudorata.