sabato 5 dicembre 2015

INCucina: Una Crostata...Bomba!!

Una Crostata...Bomba!





Il periodo invernale esige una nuova crostata, una crostata bomba!

Ho già parlato in passato della Crema di Nocciole realizzata insieme a Marcello e ora la ripropongo insieme alla pasta frolla.



Ecco cosa vi serve:

350 gr di farine miste
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di olio di girasole (o 100 gr di burro)
400 gr di crema di nocciole 
succo di limone
1 cucchiaino raso di bicarbonato
acqua qb
1 pizzico di sale



 
Procedimento:

Prima di tutto realizzate la crema di nocciole. Trovate la ricetta, di semplicissima lavorazione, qui.
Potete aggiungervi un po' d'acqua quando è ancora calda per farla diventare più fluida, facile da spalmare.

Poi prendete una terrina e mettetevi tutti gli ingredienti secchi.

Aggiungete l'olio o il burro sciolto, il succo di limone.

Fate attenzione che non faccia reazione con il bicarbonato, i due agenti devono entrare in contatto solo dopo che siano stati mischiati con gli altri ingredienti.

Il composto deve avere la consistenza giusta: non deve essere appiccicaticcio, nè tendere a sgretolarsi.
Aggiungete poca acqua alla volta fino a che non otterrete la consistenza giusta per lavorarla e fare una palla.

Stendete la pasta con il mattarello, formate i bordi e stendetevi sopra la crema di nocciole.


Preriscaldate il forno a 180° e infornate per 20\30 minuti, cioè fino a quando la pasta non si sia leggermente dorata!



N.B. Gli ingredienti sono misurati per una teglia di medie dimensioni, se volete fare una crostata su base rotonda, misura 24\26 cm ne basta la metà (a meno che non preferite una pasta molto alta).



giovedì 19 novembre 2015

IN Cammino: Chiedersi Il Perchè

Chiedersi Il Perchè





"La scoperta di una causa porta alla liberazione dai suoi effetti?
La conoscenza d'una causa distrugge il risultato?

Conosciamo le cause, economiche e psicologiche, della guerra, e ciononostante incoraggiamo la barbarie e l'autodistruzione.

Dopo tutto, il motivo che ci spinge alla ricerca delle cause è il desiderio di liberarci dagli effetti.
Questo desiderio è un'altra forma di resistenza o di condanna; e quando c'è condanna, non c'è comprensione."





Per molti anni mi sono chiesta il perchè degli avvenimenti che operavano in me.
Come mai provassi certe emozioni o perchè mai mi accadessero certi eventi.


Perchè non riesco a fare...Perchè lei\lui ha quest'atteggiamento...Perchè mi sento bloccato\a a...

Prima di incontrare questo scritto non mi ero chiesta l'ennessimo Perchè.
Il Perchè sui perchè, a quale fine tendono le mie domande.



Cosa mi spinge a cercare le cause di ciò che accade, ciò che provo... ? 


La risposta è immediata per tutti: vogliamo risolvere la nostra situazione.  

Vogliamo liberarci dagli effetti che la situazione provoca in noi, illudendoci di liberarci dalla sofferenza se ne conoscessimo la causa.

Purtroppo il desiderio di liberarci dagli effetti non ci porta alla felicità, non allevia la nostra ossessionante domanda,  fino a che la mente è dominata da essa.




Il libro continua:


"E allora che cosa si deve fare? 
Perchè la mente è dominata da queste meschine e stupide ossessioni?


E la risposta netta, chiara in maniera stupefacente è la seguente:

"Chiedersi il perchè NON è ricercare la causa intesa come qualcosa distinto da noi stessi che si deve trovare; è semplicemente scoprire le vie del nostro modo di pensare.

Così che, perchè la mente si occupa in questo modo? 
Non è forse perchè essa è superficiale, fatua, meschina, attratta quindi dalle sue stesse attrazioni?"



Mente superficiale e inferiore
 
La mente superficiale, inferiore, è costantemente preda di qualche agitazione, combatte contro lo strato superiore della mente.
Le ossessioni non sono altro che un modo per evadere dal conflitto.


Perchè la mente superficiale è in preda all'agitazione?

Se la mente superficiale non è in pace indulge in ossessioni, reali o immaginarie, si incastra dentro riforme sociali, conclusioni religiose, relazioni opprimenti, cercando maestri, salvatori, riti e così via.

La mente superficiale si dibatte per non vedere il fatto ovvio, si ribella a cio che è. 

Fino a che continuerà a dibattersi contro la mente superiore le ossessioni continueranno.




Cosa vuol dire vedere il fatto ovvio?
Guardare in faccia il reale non vuol dire dover accettare le cose come stanno.
Vedere il fatto ovvio vuol dire comprendere la realtà e, se la comprendo, la mia mente superficiale si riappacifica.


Cosa vuol dire diventare consapevoli della realtà?

Essere consapevoli è quello stato dell'essere che porta alla comprensione del totale processo di ossessione o di qualsiasi altro problema.
"Soltanto allora ci sarà la liberazione di quel problema."

  E' estremamente importante sottolineare che questo stato di consapevolezza è privo di condanna o giustificazione del problema.
Non ci si deve abbandonare nuovamente alla mente superficiale che alimenta l'emotività e giudica la situazione.
Infatti:

"Essere così cosapevoli esige molta pazienza e sensibilità; è necessaria un'alacre e sostenuta attenzione, onde l'intero processo del pensiero possa essere osservato e capito."

sabato 31 ottobre 2015

IN Cammino: L'eroe dell'Idra



L’Eroe dell’Idra



Fino a che non ti convincerai che per te sarà buono il cambiamento che stai vivendo, fino a quando non riuscirai a staccarti dal passato, il ricordo ti perseguiterà, di ciò che è andato perduto, di ciò che vorresti rivivere, dell’immagine che eri.

Fino a che non ti convincerai che per te sarà buono il cambiamento non riuscirai a staccarti dal futuro, i tuoi desideri ti perseguiteranno, il confronto tra il presente e l’immagine che hai di ciò che vorresti non ti lascerà in pace.


Così si vive, con un piede nel passato, uno nel futuro e la testa e il cuore che si trovano staccati uno dall’altro, inseguendosi o allontanandosi.


Quando il nostro cammino diviene incerto, quando passiamo momenti bui, di sofferenza e nervosismo, siamo abituati a giudicare il periodo come negativo, passeggero; un momento che sarebbe meglio se non esistesse.




Chi viaggia sia al di fuori che al di dentro del proprio sé, chi alcuni passi nel vuoto li ha già fatti, comprende che la “tenebra” insegna più della luce.
Comprende che l’emotività negativa e il nostro giudizio nei momenti non proprio felici può trasformarsi in un grosso Inganno.
Comprende che in quei momenti non abbiamo le forze sufficienti per essere obiettivi e tendiamo a guardare il quadro molto più nero di quello che in realtà è.


Nei momenti bui ci si può sentire in colpa, sconfitti, umiliati, colpiti nell’orgoglio, delusi, amareggiati, poco desiderati, soli, poco amati, e così via, sembra che la nostra strada prenda una brutta piega e che il “destino” ci si rinfacci contro.


Non c’è niente di male a provare emozioni di questo genere, ma possono degenerare in un buco nero, se diamo troppo ascolto ai pensieri che intasano il cuore.

Se “stiamo perdendo tempo”, se “ci sentiamo traditi, derisi, colpiti nell’orgoglio”, se “le cose che volevamo alla fine non sono come ce le immaginavamo”, se “sentiamo di essere arrivati ad un punto morto”, se proviamo un dolore che riguarda il nostro cuore o la nostra direzione, tutto questo non ci deve assolutamente far sentire amareggiati.




E’ un peccato che la società di adesso bolli queste oscure profondità dell’animo come “depressioni”, solo la parola fa scappare il più sano dei sani.


Chi affronta queste morti interiori invece è vicino alla figura dell’Eroe solitario che con tutta la forza d’animo che ha in corpo affronta l’Idra di Lerna.
L’eroe, nella sua lotta disperata contro mille teste e mille problemi assillanti, riesce a capire che lui stesso deve ingannare questi pensieri e fare in modo che non si aggrappino più al suo cuore per portarlo nell’abisso.

Con questa visione la nostra battaglia contro l’oscurità cambia notevolmente faccia.


L’uomo non deve dimenticare che sono i momenti bui a trasformarlo in quell’eroe vittorioso, pieno di profonde cicatrici illuminate da un maturo Sole interiore. 

domenica 18 ottobre 2015

I 7 Metalli: Conoscersi con Alleg(o)ria

 Conoscersi con Alleg(o)ria

"E finchè tu non lo possiedi,
questo muori e divieni
tu sei solo un oscuro straniero
sulla Terra Buia"

Goethe


Sfogliavo i miei appunti di quest'ultimo anno IN Viaggio tra ecovillaggi e aziende agricole e mi sono capitati sott'occhio gli schemi fatti dal libro Imetalli, tipi funzionali dei 7 metalli in Medicina e Psicologia” di Alla Selawry.


Si parla di come i Pianeti rappresentino tutto ciò che è mutevole nell'universo.


Nel nostro scenario simbolico i Pianeti sono corpi che nel loro movimento si influenzano vicendevolmente (basti pensare gli effetti provocati dall'avvicinarsi e allontanarsi della Terra dal Sole) per cui attribuiamo alle sfere la mutevolezza e il cambiamento.

Sopra i Pianeti le Stelle che vengono chiamate Fisse rappresentano tutto ciò che è permanente, duraturo.


Tutta questa macchina stellare in cui siamo immersi si relaziona ai nostri corpi, in maniera più o meno consapevole.
Anche solo nel nostro quotidiano si parla spesso della “carenza del Ferro” nelle diete o degli integratori di sali minerali.

I Pianeti rocciosi sono composti per lo più di roccia e metalli e allo stesso modo:“Nel corpo umano sono presenti un grande numero di minerali e tracce di metalli.
Tutti elementi importanti per la nostra costituzione corporea o che agiscono come catalizzatori.


Nel libro ad ogni Pianeta viene simbolicamente attribuito un metallo e lo stesso ha una sfera di influenza in una determinata parte del corpo.


Dicendo questo vediamo le correlazioni tra il cielo stellato, la nostra fisicità e le nostre caratteristiche caratteriali.



Per farlo aggiungo un elemento (di cui il libro parla) che fa parte del nostro immaginario: i personaggi delle fiabe e dei miti, simboli anche loro di estremizzazioni delle divere tipologie umane.




Ecco cosa ne viene fuori secondo Alla Selawry partendo dall corpo celeste più vicino alla terra:

-
LUNA (cancro):
Azione sulla volontà: ripetizione dell'uguale, cura e protezione
Fiaba e Mito: nella fiaba madre buona e premurosa o madre snaturata e matrigna, nel mito Diana, Iside. Questi personaggi conferiscono il senso della natura, della fecondità, sono protrettrici della nascita e della famiglia.
Caratteri:
premuroso, purezza, maternità, fecondità


-MERCURIO (gemelli/vergine):
Azione sulla volontà: conciliante, vivace, abile, discontinua, dinamica
Fiaba e Mito: nella fiaba agile messaggero, perspicace, studente erudito, mago, ladro, volpone, nel mito Hermes. Questi personaggi sono solitamente intelligenti, versatili, di indole cosmopolita, vivaci e agiscono in maniera conciliante.
Caratteri:
ingegnoso, abile, mediatore, di intelligenza conciliante


-VENERE (bilancia/toro):
Azione sulla volontà: guidata da sentimenti e desideri, eccesso di zelo o indolenza
Fiaba e Mito: nella fiaba ha la caratteristica della Bella piena di sentimento, della giovinezza e amore, nel mito è Afrodite. I personaggi sono collegati alla Primavera e suscitano sentimento, gioia.
Caratteri:
bellezza artistica, odio e amore, bellezza e deformità, passionale



-SOLE (leone):
Azione sulla volontà: fiduciosa, impegno gioioso, prontezza ad aiutare
Fiaba e Mito: nella fiaba è il personaggio nato con la camicia, disprezza i beni terreni e aiuta senza esitazione i bisognosi, nel mito è Apollo caratterizzato da verità, chiarezza e bellezza e Dioniso dall'entusiasmo, forza d'animo e fiducia.
Caratteri:
buoni, fiduciosi, potenti, positivi, armonici



-MARTE (ariete/scorpione):
Azione sulla volontà: attività, anelito alla libertà, autonomia
Fiaba e Mito: nella fiaba è il classico soldato valoroso, nel mito è Ares, guerriero bellicoso, spiritvo combattivo e temperamento collerico
Caratteri:
valoroso, coraggioso, che lavora duramente, relazionato alla lotta e alla vittoria, che ha il potere della parola


-GIOVE (pesci/sagittario):
Azione sulla volontà: agire avveduto, riflessivo, ordinato, magistrale
Fiaba e Mito: nella fiaba è il sapiente, saggio, re, che porta pace, ordine, prosperità, nel mito è Zeus. Le caratteristiche sono il discernimento, l'animo benevolo e l'agire avveduto
Caratteri:
saggezza, sovranità, avvedutezza, ordine


-SATURNO (capricorno/acquario):
Azione sulla volontà: agire ostinato, scrupoloso, lento, pertinace contro gli ostacoli
Fiaba e Mito: nella fiaba è il vecchio silenzioso che custodisce segreti, il consigliere fidato o giudice spietato, nel mito è Cronos. Rappresenta anche il vecchio con il falcetto che miete le messi mature o la morte con la falce.
Caratteri:
sobrietà, costanza, sopportazione, sofferenza, morte, accumula tesori custodendoli senza gioia, malinconia, stabilità interiore, di carattere solitario.

lunedì 12 ottobre 2015

Torte senza...Crostata alla marmellata

Torte senza...Crostata alla marmellata



Per il ricettario delle "Torte senza..." vi riporto un'altro dolce vegano, che più che leggero è gustoso, soprattutto se la marmellata ve la fate in casa!

Ecco gli Ingredienti:
-350 g di Farine miste (varie integrali e una percentuale di 0 o 00)
-4 cucchiai di zucchero
-2 cucchiai di olio di girasole
-200 gr di marmellata
-Scorza di limone o succo
-Acqua qb. (la consistenza deve rimanere solida)
-un pizzico di sale
-lievito per dolci (o in sostituzione un cucchiaino raso di bicarbonato di sodio e un cucchiaio di aceto, mescolati separatamente)


Preparazione:
Versate in una terrina tutti gli ingredienti secchi  e aggiungete man mano gli ingredienti liquidi in modo da formare un impasto morbido ma non appiccicoso.

Lavorate con le mani fino a che l'impasto non abbia la consistenza che desiderate e poi stendetelo su una teglia oliata e infarinata lasciando da parte un pezzo grande quanto un mandarino (per fare le strisce decorative).

Se preferite un impasto meno friabile lasciatelo riposare in frigo per una 30 di minuti prima di stenderlo.


Mettete sopra la marmellata disponendola uniformemente.


Stendete la pasta rimasta e fatene delle striscioline da porre sopra la marmellata.

Preriscaldate il forno a 170° e infornate per una 20-30 di minuti.

martedì 6 ottobre 2015

On the Road: INcontri

INcontri 



Viaggiare: "che vale riguardante la via o il Cammino".


 Quando viaggio, indipendemente se mi trovo nella mia stessa città o in terra "straniera" mi piace poter incontrare l'Altro, anche solo per chiedere un'informazione.

Così è successo, che per le strade della metropoli mi ritrovo in tarda sera a cercare una via di cui non ricordo bene il nome in una zona di cui non mi ricordo bene il nome per trovare un locale che forse ha in comune solo le iniziali del nome che ho in testa.

La mia memoria aveva già messo in conto che mi sarei fermata almeno una quindicina di volte a chiedere vaghe informazioni e così è stato.



Indovinavo facilmente quali persone mi potevano dare una mano e quali no, quali potenzialmente potevano essere del luogo e quali di passaggio, così tra un barista che mi suggerisce una via e un cliente di una pizzeria che mi svincola da un'altra parte mi fermo nuovamente da un gruppetto di persone di varia età.


E quì entra in scena il parente più stretto, immagino, del ragazzo a cui chiedo del locale (i ragazzi sicuro sanno dove stanno le birrerie) che con fare aperto mi rivela più volte il nome del ragazzo, bastava solo mi desse il suo numero per piazzarlo. :)


E' interessante vedere come funziona il nostro cervello che, con fare selettivo, condisera in pochi secondi tutti gli aspetti che ci servono per la nostra ricerca. 

Sempre più vicina alla meta fermo altri due ragazzi che così gentilmente mi aiutano con il loro navigatore satellitare. Scambio due parole cordiali con questi angeli e mi avvio alla fatidica birreria.
In ritardo ma felice.



Vi racconto questo piccolo episodio perchè è stato importante vedere come funziona il corpo e la mente quando ci si trova in una situazione d'emergenza, anche in situazioni di relativa "emergenza" come questa.

Analizzare in che modo in cui si agisce, quali emotività si prova, come ci si relaziona con l'altro...


Se avete mai provato a fare autostop, blablacar o couchsurfing capirete come la relazione cambi a seconda delle condizioni in cui uno si pone rispetto all'altro (se di gratuità o tramite sfera economica), se di bisogno o di accoglienza, dai caratteri, dai diversi interessi che spingono chiunque alla relazione.

venerdì 25 settembre 2015

Torte senza...Torta di Cioccolato e Pere

Torta di Cioccolato e Pere





Vi propongo un'altra ricetta della serie "Torte senza..." ovvero quel tipo di torte dove si omette uova, latte e derivati.
Una Torta vegana golosissima, piena di frutta e cioccolato!


Veniamo subito agli ingredienti.




Ecco cosa vi serve:

-150 gr Farina di Farro 
-150 gr Farina per Pane Nero (o farine intregrali miste)
-150 gr di Zucchero
-200 gr acqua e limone
-50 gr d'olio extravergine d'oliva
-100 gr di Cioccolato fondente
-60 gr di Cacao amaro
-600 gr tra Pere e Mele
-1 cucchiaio di aceto di vino bianco
-1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
-un pizzico di sale



Procedimento:


Tagliate la frutta a dadini e rollateli nello zucchero.
Mescolate gli ingredienti secchi e aggiunetevi l'olio. Una volta che il composto si è impregnato bene, aggiungete gli altri ingredienti in sequenza: acqua e limone, il cucchiaio di aceto bianco, il cioccolato tagliato a pezzettoni.

Ungete e infarinate una tortiera e versatevi il composto.
Sopra mettete i pezzetti di frutta precedentemente tagliati.

Infornate per 35-40 minuti.

Buon Appetito!

martedì 22 settembre 2015

Campagna VS Città

Campagna VS Città




Campagna e città
sono due luoghi totalmente differenti e ognuno di noi sente l'esigenza di scegliere durante il suo percorso di vita dove prendere dimora.

Solitamente ci si avvicina di più alla Natura quando i propri anni sono maturati.
Quando si avverte la necessità di un contatto maggiore con ciò che ci circonda e al contempo con ciò che ci costituisce.

Si trovano molti siti che ormai propagandano il metodo più "bio", più "ecologico", "naturale", cercando di istruire le persone a scegliere in "maniera consapevole" (meglio se tramite i loro prodotti).
Il tutto contornato da mercatini (a volte piccole gioiellerie) che cogliendo la palla al balzo, cavalcano la moda dell'Eco.




E' così che viene a formarsi un giudizio assoluto positivo e un assoluto negativo in un mondo dove le sfumature non hanno peso e la contemplazione di ciò che semplicemente "non ci piace" non istruisce.


Lo slogan dice: Città NO, Campagna SI.


E questo fino a che la Campagna viene vista con il classico sterotipo bucolico e la Città come il nucleo ideale per costruire il nido della sopressione e delle cospirazioni.


Fuori il "cattivo" e dentro il "buono".


Passare una giornata in Campagna a farsi mangiare dalle zanzare fa desiderare il "meno abitato" appartamento di Città;
Passare una giornata in Città ad intossicarsi di smog fa desiderare ardentemente di arrampicarsi su di un albero in mezzo al bosco.




Se in ogni caso sentite il richiamo della Natura vi consiglio di fare varie esperienze per valutare qualè l'approccio più adatto a voi.


Come fare ad iniziare a conoscere la Natura partendo dalla Città?
 

-in molte città si stanno sviluppando le realtà degli orti urbani, se anche nel vostro comune esistono andate a dare un'occhiata;
-potete coltivare voi stessi un piccolo orto sul balcone (cominciate con qualche pianta aromatica);
-andare a mangiare in qualche trattoria dove c'è un'attenzione particolare alla cucina (non ne sarete mai certi al 100%, però se dichiarano che gli alimenti vengono comprati da produttori locali, farete sicuramente un pasto più genuino).



Se volete spingervi più in là provate l'esperienza del WWOOF.
Con un'iscrizione annuale e un po' di spirito d'avventura potete passare qualche giorno o settimana come volontari in qualche azienda vicina e scoprire, perchè no, il vostro pollice verde.

giovedì 27 agosto 2015

On the Road: Barretteria 5

Barretteria 5





Sono stata qualche giorno a Napoli e passeggiando lungo la caratteristica Via Chiaia ho incontrato questo piccolo e vivace gioiellino: la Barretteria 5.


Mi sono fermata a disegnarlo mentre turisti e napoletani degustavano gli invitanti piatti e freschi frullati, ottimi da consumare sotto la calura partenopea.






Il titolare si chiama Sasy Maresca, napoletano di nascita, che ha avuto la brillante idea di proporre un locale che accordasse i gusti della città del Sole e dei turisti frettolosi che vanno a visitarla.








Francesi, tedeschi, americani, chiacchierano sotto le fronde degli alberi, bevendo e mangiando cibi genuini, insalate saporite per chi vuole mantenersi leggero, panini gourmet per sfiziare il palato.



Offrendomi un centrifugato di frutta all'ananas, arancia, limone e mela gli chiedo della sua avventura iniziata qualche mese fa.


Mi lascia i suoi contatti proponendomi di tornare presto a Napoli per visitare il suo altro locale che propone la vendita e degustazione della più grande tradizione napoletana: la mozzarella.



siti di riferimento:
-
cinque barretteria
-Muu
- trip advisor
- facebook

mercoledì 26 agosto 2015

On the Road: Benvenuti al Sud



 Benvenuti al Sud 

...continuazione del post precedente



Questa mattina stavo a casa di una mia cara amica campana.

Durante la colazione abbiamo chiacchierato riguardo le differenze, gli usi e costumi tra i popoli nordici e meridionali del Bel Paese.

Vi riporto alcune osservazioni maturate nel mio piccolo viaggio tra Puglia e Campania.






L’arte di arrangiarsi

I napoletani sono visti malamente dai catanesi e viceversa.

Vengono considerati delle persone che se possono farlo ti fregano. Indipendentemente dall’amicizia che puoi avere con loro.

Non ho avuto esperienze di questo genere, ma certamente i napoletani hanno una gran capacità creativa che li porta ad adattarsi e risolvere qualsiasi problema (a modo loro).

Ho conosciuto persone che sono riuscite ad inventarsi mille diversi lavori sfruttando i pochi elementi a disposizione.


Una sera c’è stata una cena a casa dell’host che mi ospitava (trovato tramite couchsurfing).
Uno degli invitati mi ha raccontato delle sue innumerevoli trovate: si è arrangiato in tutti i campi possibili!
Tra questi ha aperto una foto-copisteria dove faceva fotocopiare libri e dispense degli studenti.

Ha pensato di prendere le dispense, curarle nella grafica inserendo immagini e stamparle facendone dei libri gratuiti.
Il progetto si finanzierà grazie agli sponsor che vi aderiranno: il libro sarà stampato su un lato del foglio, mentre l’altro sarà pieno di pubblicità.


Ottima soluzione visto che i libri di molte facoltà hanno dei costi esagerati.

°-°-°-°

Il cibo

La pizza. La pizza a Napoli è d’obbligo.


Tra i posti che mi hanno consigliato cito: Da Michele alla stazione.


-Da Michele sembra un classico. Devi fare una fila immensa ma c’è chi si è inventato un lavoro anche per questo. Puoi pagare qualcuno che fa la fila per te e che ti avvisa chiamandoti al telefono quando è il tuo turno.

-Le sorelle Bandiera. Testato. Non sono una gourmet della pizza ma ho trovato quella pizza favolosa.
Bordo alto, centro sottile, companatico che scivola dalla pasta morbida mentre sollevi la gustosa fetta.
Nessuna critica da avanzare.

-Sorbillo al centro (non la filiale sul lungomare) che, nonostante la fama, ha mantenuto qualità e prezzi contenuti.


In ogni caso se chiedi ai napoletani qual è la migliore pizzeria, ti risponderanno che più o meno tutte le pizze a Napoli sono buone.


In Puglia invece, ho provato le friselle: sono un piatto povero della tradizione.
Si tratta di un tipo di pane duro a forma di ciambella che viene inzuppato velocemente nell’acqua e condito con pomodoro, sale e olio. Quello buono.






Serenate e Matrimoni


A casa dell’host napoletano ho incontrato una cantante che mi ha raccontato un po’ della sua esperienza lavorativa.


A Napoli c’è l’usanza di cantare la serenata alla futura sposa il giorno prima delle nozze.
Per questo motivo si paga un cantante che si mette con tanto di impianto e fonico sotto la casa della fanciulla per intonare le classiche canzoni del posto.


Dal tradizionale mandolino e co-partecipazione del compagno, si è arrivati a pagare un cantante fino a 5.000 euro (stessa spesa per il vestito da nozze).
Sembra che siano soprattutto le famiglie povere ad esagerare in queste manifestazioni per poter dimostrare di avere un certo potere economico.


E’ importante che la celebrazione venga fatta in pompa magna: la chiesa fiorita, il ristorante dalle portate abbondanti, l’album fotografico grande il doppio del solito, cartonato e consegnato con una valigetta apposita (peso totale almeno sei chili).



Dopo qualche settimana al Sud è strano tornare nel centro Italia, come se partendo lasciassi indietro un po’ di quel calore meridionale. Improvvisamente Roma sembra un po’ più fredda.

Le usanze e i modi stavano già entrando a far parte del mio quotidiano, nelle piccole esperienze famigliari, negli incontri saltuari delle grandi città...Napoli mon amour.