Benvenuti
al Sud
...continuazione del post precedente
Questa mattina stavo a
casa di una mia cara amica campana.
Durante la colazione
abbiamo chiacchierato riguardo le differenze, gli usi e costumi tra i popoli nordici e meridionali del Bel Paese.
Vi riporto alcune
osservazioni maturate nel mio piccolo viaggio tra Puglia e Campania.
L’arte di arrangiarsi
I napoletani sono visti malamente dai catanesi e viceversa.
Vengono
considerati delle persone che se
possono farlo ti fregano. Indipendentemente dall’amicizia che puoi avere con
loro.
Non ho avuto
esperienze di questo genere, ma certamente i napoletani hanno una gran capacità creativa che li porta ad adattarsi e
risolvere qualsiasi problema (a modo loro).
Ho
conosciuto persone che sono riuscite ad inventarsi mille diversi lavori sfruttando i pochi elementi a disposizione.
Una sera c’è stata una cena a casa dell’host che mi ospitava
(trovato tramite couchsurfing).
Uno degli invitati mi ha raccontato delle sue innumerevoli trovate: si è arrangiato in tutti i campi possibili!
Tra questi ha aperto una foto-copisteria dove faceva fotocopiare libri e dispense degli studenti.
Ha pensato di prendere le dispense, curarle nella grafica
inserendo immagini e stamparle facendone dei libri gratuiti.
Il progetto si
finanzierà grazie agli sponsor che vi aderiranno: il libro
sarà stampato su un lato del foglio, mentre l’altro sarà pieno di pubblicità.
Ottima
soluzione visto che i libri di molte facoltà hanno dei costi esagerati.
°-°-°-°
Il cibo
La pizza. La pizza a Napoli è d’obbligo.
Tra i posti
che mi hanno consigliato cito: Da
Michele alla stazione.
-Da Michele sembra un classico. Devi
fare una fila immensa ma c’è chi si è inventato un lavoro anche per questo.
Puoi pagare qualcuno che fa la fila per te e che ti avvisa chiamandoti al
telefono quando è il tuo turno.
-Le sorelle Bandiera. Testato. Non sono
una gourmet della pizza ma ho trovato quella pizza favolosa.
Bordo alto,
centro sottile, companatico che scivola dalla pasta morbida mentre sollevi la
gustosa fetta.
Nessuna
critica da avanzare.
-Sorbillo al centro (non la filiale sul
lungomare) che, nonostante la fama, ha mantenuto qualità e prezzi contenuti.
In ogni caso se chiedi ai napoletani qual è
la migliore pizzeria, ti risponderanno che più o meno tutte le pizze a Napoli
sono buone.
In Puglia invece, ho provato le friselle: sono un piatto povero della
tradizione.
Si tratta di
un tipo di pane duro a forma di ciambella che viene inzuppato velocemente
nell’acqua e condito con pomodoro, sale e olio. Quello buono.
Serenate e Matrimoni
A casa
dell’host napoletano ho incontrato una cantante che mi ha raccontato un po’ della sua esperienza
lavorativa.
A Napoli c’è l’usanza di cantare la serenata alla futura sposa
il giorno prima delle nozze.
Per questo
motivo si paga un cantante che si mette con tanto di impianto e fonico sotto la
casa della fanciulla per intonare le classiche canzoni del posto.
Dal
tradizionale mandolino e co-partecipazione del compagno, si è arrivati a pagare
un cantante fino a 5.000 euro (stessa
spesa per il vestito da nozze).
Sembra che
siano soprattutto le famiglie povere ad esagerare in queste manifestazioni per
poter dimostrare di avere un certo potere economico.
E’
importante che la celebrazione venga fatta in pompa magna: la chiesa fiorita, il ristorante dalle portate
abbondanti, l’album fotografico grande
il doppio del solito, cartonato e consegnato con una valigetta apposita (peso
totale almeno sei chili).
Dopo qualche
settimana al Sud è strano tornare
nel centro Italia, come se partendo lasciassi indietro un po’ di quel calore
meridionale. Improvvisamente Roma sembra
un po’ più fredda.
Le usanze e
i modi stavano già entrando a far parte del mio quotidiano, nelle piccole
esperienze famigliari, negli incontri saltuari delle grandi città...Napoli mon amour.
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