martedì 18 agosto 2015

Stop Famigliare: Uno e Due



Uno e Due




E’ da un po’ di giorni che sono nel sud Italia, ospite a casa di amici.
L’accoglienza è grande.


Viaggiando scopri che puoi trovare famiglie ovunque.
…bisticci, gesti amorevoli, apprensioni materne, speranze di padri.


Molti si preoccupano, prima di mettersi in viaggio, se viaggiare da soli o in compagnia.
Diciamo subito che tutti e due i modi sono validissimi al fine di intraprendere un percorso conoscitivo.
Includono però un impegno diverso.




Viaggiare in compagnia



Viaggiare insieme ad altre persone aiuta a superare molte difficoltà, sia organizzative che psicologiche; il confronto fa crescere, ci si scambiano molte opinioni, se uno del gruppo tende al pessimismo, l’altro controbilancia con l’ottimismo…


Viaggiare in compagnia quindi è un ottimo modo per stringere legami con i compagni di viaggio e scoprirli nel quotidiano. Questo perché vivi con gli altri 24 ore su 24 ogni avventura o disavventura.




Anni fa stavo a Parigi insieme ad una mia amica.
Viaggiatrice inesperta, non avevo con me carte di credito o qualche forma di pagamento similare.
Dovevamo prendere dei biglietti del treno velocemente agli sportelli automatici.

Se non ci fosse stata la mia compagna con la sua fantastica visa probabilmente avrei dovuto aspettare il treno successivo o fare file interminabili alle casse per recuperare i tiket.




 Condividere gli aspetti negativi


 In questo ultimo viaggio come wwoofer invece, mi è capitato di visitare alcune aziende un po’ “scomode” dal punto di vista dei rapporti umani.
Fortunatamente con me c’erano persone, altri wwoofer o amici dell’host, con cui ho potuto condividere le difficoltà e che aiutavano ad affrontare un’atmosfera piuttosto pesante.

In questi casi ho notato che condividere gli aspetti negativi, confrontarsi sulle difficoltà, è un atteggiamento utile fino a che non scade in un loop di critiche continue e insofferenze.
In quel caso le conversazioni prendono una nota amara, a volte peggiorando la situazione e rendendola irrisolvibile.


Quindi condividere sì, ma attenzione a lasciare aperta la porta al dialogo.
Se c’è qualcosa che non va, è importante non solo confrontarsi con le persone attorno, ma dialogare direttamente con gli interessati.



Viaggiare in compagnia ha innumerevoli vantaggi e se conoscete qualcuno con cui volete spartire i vostri sogni fatelo! Cogliete l’opportunità.

Non pensateci due volte, che la seconda volta è sempre la strada del dubbio.
 



Viaggiare da soli





Viaggiare da soli. Non mi sentirò da solo? E se mi trovo in difficoltà? E se mi annoio, se mi ammalo, se, se, se…?

Può succedere qualsiasi cosa mentre viaggi.
Allo stesso modo può succedere qualsiasi cosa mentre non viaggi.

Ci sono più persone che si fanno male o muoiono per incidenti stradali o di lavoro che per morsi di vipera.



E’ verissimo che viaggiare da soli vuol dire affrontare per conto proprio mille piccole difficoltà e disagi.

E’ verissimo che viaggiare da soli vuol dire molte volte intrattenersi da soli, far fronte ai propri pensieri, darsi un po’ più di coraggio nel relazionarsi con chi non si conosce.

E’ verissimo che viaggiare da soli rende preziosa una qualsiasi scelta e le responsabilità che ne derivano cadranno su di te.



Quindi perché viaggiare da soli?




Bisogna volerlo prima di tutto e comprendere quali tipi di vantaggi ne vengono, uno fra tutti: una maggiore consapevolezza dei propri pregi e difetti o limiti.


Questo vuol dire che acquisirai una maggior fiducia e una maggiore centralità.

Saprai considerare cosa è giusto nei tuoi riguardi e cosa non lo è. Svilupperai il potere del discernimento.


Difficilmente farai dipendere dagli altri i tuoi umori, insoddisfazioni e felicità. Comprenderai che sei il creatore di te stesso.



 

Sono obiettivi che vengono raggiunti solo se superi la Soglia


Per farmi capire farò un piccolo esempio.
Vi è sicuramente capitato di provare un grande dolore emotivo o fisico, uno stimolo tale da spingervi ad agire, ma qualsiasi azione fate per distrarvi non vi aiuta a migliorare la condizione.

In quel momento si arriva ad un limite tale che pensi di non farcela più: sono i picchi del dolore o insofferenza. Se li avete superati vi sarete accorti che il dolore piano piano scema lasciandovi con un’esperienza forte sulle spalle.

Sono queste le Soglie di cui parlo.
Se non affronterete il dolore guardandolo in faccia, ma fuggirete perché divenuto insopportabile, perderete istantaneamente la possibilità di conoscervi.


Le difficoltà vi costringono ad esporvi. Vi chiedono di pensare in maniera urgente a voi stessi.
Questo vuol dire affrontare la paura della scoperta, di sapere chi si è veramente.
La Difficoltà è’ un generatore di domande.


E’ comprensibile quindi che davanti ad una prova del genere si possa avere una gran voglia di scappare.


Se viaggerete da soli si presenteranno un’infinità di queste grandi occasioni.


Ancor più che viaggiare in compagnia, dove il conoscersi passa attraverso gli occhi di altre persone, viaggiare da soli costringe tutta l’esistenza a riflettersi e trasformarsi nella tua singola persona.

Ciò che ne deriva dipende unicamente da te.

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