domenica 21 dicembre 2014

La Nuova Terra

In biciletta

Vado e vengo in bicicletta, dal Centro Aziendale alla foresteria. Da una casa all'altra.
C'è un tratto di strada sterrata, prima di raggiungere la parte illuminata dove il buio è totale, soprattutto nei giorni in cui la Luna si nasconde dietro la Terra.

La biciletta ha una piccola luce, un'alone debole che illumina qualche pozzanghera.
Tutt'intorno i campi bruni e qualche accenno di foresta, dove gli alberi giovani, spogli, silenziosi espirano nella notte.

Sono immersa nel buio. Divento il buio e il buio diventa me.
Ogni "dove", ogni "quando" si riassume in un'unicum, senza la vista a supportare tanta bellezza intorno.

L'indomani...
E' il penultimo giorno alla Nuova Terra (tornerò a Gennaio dopo la pausa famigliare natalizia).
Alle sei di mattina la Nebbia, nuvole della terra, copre il suolo, le case, gli alberi, i pali, le persone.
Le luci avvolte dall'umidità divengono eteree.

Non c'è nessuno per strada. Un anziano del paese, col cappello rosso, sistema l'albero di natale nella piazza spoglia.
Ogni cosa diviene irreale, tale che si fa sottile il confine tra il proseguire di un sogno e la realtà.

La visuale è sommersa, l'orizzonte diviene un mistero, fino a che non raggiungi quel luogo "più in là", dove prima vedevi sfocato.
Ora è il tuo centro che, nel suo muoversi, come un punto nel vuoto, spazza via la nebbia fino a un metro avanti ai piè.
Così come viene aperta alla vista la strada, si richiude lesta dietro di te.

Eppure nella nebbia, tra tanti veli che t'allontanano da spazio e tempo, si staglia netto il contorno dell'astro solare.
E la vista, cui ora è negato il futuro movimento, per un momento solo si rivolge al Sole che, senza la temporanea coperta, tanto violentemente t'accecherebbe.

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