venerdì 22 agosto 2014

La Fattoria dell'Autosufficienza



I principi di vita

alla Fattoria
Due settimane, trentaquattro persone che condividono docce, lavatrici, pasti, corsi, battute e scontri, polemiche, abbracci.
Un fiume in piena che assume varie forme, s’incurva, gorgoglia, risputa, un letto fertile, un continuo rumoreggiare di canti e voci differenti.

Come ognuno differente dall’altro eppure spinti dall’interesse comune, volto fisicamente in un corso di permacultura.
in Fattoria

Osserviamo i principi della permacultura dettati da David Holmgren, agronomo ed ecologo australiano:

1.Osserva e interagisci (la bellezza è negli occhi di chi guarda) Osservare il paesaggio e i processi naturali che lo trasformano è fondamentale per ottimizzare l'efficienza di un intervento umano e minimizzare l'uso di risorse non rinnovabili e tecnologia. L'osservazione deve essere accompagnata dall'interazione personale.

2.Raccogli e conserva l'energia (prepara il fieno finchè c’è il sole) Raccogliere e conservare l’energia è alla base di tutte le culture umane e non. Per energia si intende tutto ciò che può essere immagazzinato e/o mantenuto in buono stato e che è fondamentale per la sopravvivenza di una cumunità/cultura. Esempi: cibo, alberi, semi.

3.Assicurati un raccolto (non si può lavorare a stomaco vuoto) Assicurarsi che ogni elemento del progetto porti una ricompensa utile.

4.Applica l'autoregolazione e accetta il feedback (i peccati dei padri ricadono sui figli fino alla settima generazione) Applicare l'autoregolazione per evitare che controllori di livello superiore siano costretti ad intervenire per riequilibrare una crescita incontrollata. Impara a riconoscere e accettare il feedback fornito dalla comunità o, più in generale, dalla natura.

5.Usa e valorizza risorse e servizi rinnovabili (lascia che la natura faccia il suo corso) Gestire le risorse che si rinnovano e rigenerano in modo continuo senza un apporto esterno in modo che assicurino una continua resa. Allo stesso modo valorizzare i cosiddetti servizi rinnovabili, ovvero i servizi apportati da piante, animali, suolo e acqua senza che questi siano consumati nel processo.

foto di Alberto Petrangeli
6.Non produrre rifiuti (Il risparmio è il miglior guadagno)(Un punto in tempo ne salva cento) Assicurarsi che i sistemi presenti nel progetto non producano niente che non sia utilizzabile e utile ad un altro sistema.

7.Progetta dal modello al dettaglio (gli alberi non sono la foresta) Bisogna imparare a dare uno sguardo d'insieme prima d'immergersi nel dettaglio. Utilizzare soluzioni progettuali derivate da modelli osservati in natura.

in fattoria!
8.Integra invece di separare (molte mani rendono il lavoro più leggero) Integrare ogni elemento progettuale all'interno del sistema in modo che si sostenga a vicenda con gli altri elementi.

9.Piccolo e lento è bello (più sono grandi e più fanno rumore cadendo) Sistemi piccoli e lenti sono più facili da mantenere di quelli grossi e veloci, fanno un miglior uso delle risorse e producono in maniera più sostenibile.

foto di Alberto Petrangeli
10.Usa e valorizza la diversità (non mettere tutte le uova in una sola cesta) Valorizzare la diversità animale e vegetale. La diversità riduce i rischi derivanti dalla gran parte delle minacce: l'ammalarsi di una specie di pianta non è la fine del raccolto. Inoltre la diversità aiuta a beneficiare dell'unicità di ogni territorio.

gli orti
11.Usa e valorizza il margine (non pensare di essere sulla giusta traccia solo perché è un sentiero molto battuto) Progettare le forme delle zone di confine in modo da sfruttarne il più possibile le caratteristiche: il limite tra due sistemi diversi è il posto dove accadono le cose più interessanti. Queste zone sono spesso le più produttive in quanto possono utilizzare le caratteristiche di sistemi diversi. Un esempio dello sfruttamento dei margini è rappresentato dal sistema di canali argini “chinampa”, utilizzato tradizionalemente in Messico e Tailandia.

12.Reagisci ai cambiamenti e usali in modo creativo (bisogna vedere le cose non solo per come sono ma anche per come saranno) Sfruttare i cambiamenti a proprio favore; questo presuppone l'osservare attentamente i segni che li precedono e intervenire in tempo.

Vivere questi principi anche nelle relazioni quotidiane, pensando all’umanità come una rete connessa, un campo che si può coltivare, è una divertente immagine per domandarsi quali frutti vogliamo far nascere, se maturi e dolci o aspri e insapori.

Come ci alimentiamo, come interagiamo con l’ambiente intorno a noi, come consideriamo il nostro corpo, partendo dal centro (la zona 1), il cuore, come usiamo la nostra creatività verso le difficoltà relazionali.

La Permacultura pone come principio cardine l’osservazione, ciò che sviluppa l’attenzione successiva per poter raggiungere un discernimento più profondo, dove non si considera solo la superficie.

Prima di giudicare aspetta.
L’attesa, l’osservazione, l’interesse, la pazienza saranno dei compagni molto utili per poter ampliare la tua visione su ciò che ti circonda.

Ti forniranno gli strumenti per poter comprendere la tua direzione, come prendere il toro per le corna, e diventare tu stesso compagno attivo del tuo essere fisico.

gli abbracci di fine-corso


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