lunedì 11 agosto 2014

La Fattoria dell'Autosufficienza



A tavola con Amore

a tavola
Il gruppo coccole del corso di Permacultura ci ha proposto oggi di vivere la condivisione nel momento del pasto.

Andrea, uno dei ragazzi che segue il corso, viaggiatore da tre anni, con la sua tranquilla Presenza, vestito in abiti semplici, ci ha invitato ad aspettare che tutti si servissero prima di iniziare a mangiare.

Una volta seduti, con un sorriso che abbracciava tutti, ha proposto di raccogliersi per un minuto.

Un minuto di silenzio per rendersi conto di cosa hai davanti.
Un piatto pieno di prelibatezze, prodotto della terra (la maggior parte degli ortaggi vengono dagli orti della Fattoria) e dal lavoro di chi in cucina pensa a trasformare fisicamente ed esteticamente servendo l’appetito e la vista d’ognuno.

In quel minuto se ti immergi nel ringraziamento conoscerai anche ciò che costituirà il tuo corpo.
Le stesse fibre  che costituiscono il tuo alimento, piene di gratitudine, verranno mangiate e digerite per nutrire la tua rigenerazione.

a tavola!
Spesso a tavola si è parlato delle scelte alimentari di ognuno, c’è chi segue una dieta che esclude la carne, i prodotti di origine animale, il cibo cotto, c’è chi promuove un consumo responsabile.

Ci sono innumerevoli teorie, diete e speculazioni riguardo l’alimentazione.

Si parla di diete che seguono il gruppo sanguigno, chi parla di glutine, grassi insaturi o saturi, e tanto altro.
Ma ciò che viene fuori dalle esperienze di ognuno, o il risultato a cui si arriva è la consapevolezza di ciò che mangi, e che il giusto mezzo è sempre la scelta più saggia.

“…l'uomo lascia il cibo nella bocca del bambino, e da quel momento il cibo passa sotto un'altra causa, che ne produce sensazione, impulso, insomma vita e forza, e quanti e quali altri risultati.
Osserva, quindi, questi processi che avvengono in un così profondo mistero, e guarda la forza che li produce così come guardiamo anche la forza che trascina i corpi verso il basso e quella che li spinge verso l'alto: non con gli occhi, ma non per questo meno perspicuamente.” Marco Aurelio
a tavola!

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