martedì 12 agosto 2014

La Fattoria dell'Autosufficienza

Il gruppo Coccole



vicino alle Ninfee
 Il gruppo Coccole del corso di Permacultura, composto da un piccolo numero di persone, che varia di giorno in giorno, ha il compito di creare qualcosa di bello, che promuova l’unità (una delle iniziative è raccontata nel precedente post).

Andrea, il ragazzo scalzo, da abiti e modi semplici, diretto nel suo modo di fare alla linfa della vita, mi ha prestato un libro di Walt Whitman, dopo una chiacchierata a tavola dove si parlava di poesia.

Leggendo il libro a mezza voce mentre (lo confesso) innaffiavo l’orto (ma forse le piante ne hanno beneficiato) mi sono soffermata su di un canto che mi ha colpito, tra gli altri, per la sua espressione forte e libera.

il cerchio dei corsisti
Così ho proposto al gruppo Coccole se potevo leggere, prima di pranzo, quei versi a tutta la tavolata.
Dopo l’approvazione generale e l’attesa di tutti, che affamati guardavano i meravigliosi piatti di Vittorio, ho portato alla vita queste parole:

“Abbagliante, tremenda, come rapidamente l'alba mi ucciderebbe,
se io non potessi ora e sempre fare un'alba di me.
Noi anche ascendiamo abbaglianti e tremendi come il sole,
noi fondiamo il nostro sorgere, mia anima, nella calma e nel fresco dell'alba.

La mia voce va dove i miei occhi non possono giungere, ruotando la mia lingua circondo mondi e volumi di mondi.
La parola è sorella gemella della visione, per me, non è adatta a misurare se stessa,
mi provoca sempre, con sarcasmo,
Walt, tu hai molto dentro di te, perché non lo getti fuori?

Dài, non voglio essere punzecchiato, tu tieni in troppa considerazione i discorsi,
sai, parola, come i germogli sono chiusi sotto di te?
In attesa nel buio, protetti dal gelo,
il terreno sporco si ritrae di fronte ai miei gridi profetici,
io sottintendo le cause per bilanciarle alla fine,
la mia consapevolezza, la mia parte vitale combacia con il significato di tutte le cose,
la felicità (chiunque mi ascolti si metta in cerca di lei oggi stesso).

Nego a voi il mio merito finale, rifiuto di separarmi da ciò che davvero sono,
circondate mondi, ma non tentate di circondarmi,
io allontano il più sdolcinato e il migliore con una semplice occhiata.

Scrivere e parlare non provano chi sono,
porto il plenum della prova ed ogni altra cosa sul mio volto,
con il silenzio delle mie labbra confondo totalmente lo scettico.”

E poi il via alle vivande: riso basmati, zucchine condite in tre modi differenti, tortino di miso e patate, crudités varie, pane fatto in casa, ricotta biologica, caffè, the e una tazza di tisana d’iperico mentre scrivo questo post.

le ninfee della Fattoria

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