venerdì 11 luglio 2014

Fattoria dell'Acqua Calda: Quella maledetta, benedetta..gramigna!



Quella maledetta, benedetta..gramigna!

foto da Internet
Se avete avuto a che fare con l’orto, anche solo una volta nella vostra vita, vi sarete trovati di fronte ad una delle peggiori insidie: la fatidica gramigna.
Una pianta infestante il cui gambo sotterraneo, lungo e rampicante, produce numerosi rigetti che la moltiplicano.
Se togliete le erbacce a mano o vangate il terreno ne troverete dappertutto.

foto da Internet
Eppure, leggendo sul libro “Il Manuale della vita naturale” di Alain Saury scopro che ci si può fare pure la birra!
Così è proprio vero che ogni problema diventa la soluzione, come afferma giustamente la Permacultura.
E la soluzione è: beviamoci su!

Per fare la birra alla gramigna:

“disporre in una botte 4 chili di rizomi tritati; bagnare con acqua tiepida a più riprese finché appaiono delle macchie bianche; mettere nella botte con 1 chilo di bacche di ginepro macinate, 2 chili di zucchero di primo prodotto e 100 gr di lievito di birra;
per 3 giorni di seguito aggiungere quotidianamente 8 litri d’acqua molto calda, mescolando;
chiudere la botte approntando uno zipolo di sfiatatoio munito di un filamento di paglia;
lasciar riposare per 6 giorni;
travasare e consumare a partire da 2 giorni più tardi.
Birra molto vellutata.

Inoltre la gramigna (Cynodon dactylon) ha diverse proprietà:

“i suoi rizomi tritati e tostati forniscono anche un’eccellente infusione calda; con il loro decotto sciropposo, si può fare una sorta di melata (Mellano graminis) atta a zuccherare ogni preparazione; le sue sostanze zuccherate si trasformano facilmente in zucchero, o in alcool per fermentazione.”
foto da Internet

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