lunedì 21 luglio 2014

Fattoria dell'Acqua Calda



In Famiglia con Furore

fagiolo in crescita
Il desiderio di diventare papà in Permacultura significa rendersi conto che la creatura che viene al mondo seguirà uno sviluppo dettato da molteplici varianti.

Le condizioni in cui vive, se la terra è fertile, se il clima è favorevole, se si prendono tempestivamente le cure necessarie, ogni elemento assume un ruolo fondamentale per rientrare in quel percorso così unico della crescita.

..se il terreno è fertile
Poche settimane fa, in una conversazione con una donna avvocato, si parlava della sua esperienza con la figlia riguardo le domande esistenziali sulla morte.
Per la prima volta si è resa conto, come madre, che sua figlia dovrà morire.

L’essere padre e madre portano a focalizzare l’attenzione concentrandola violentemente sul mistero dell’altro.  
Altro che non potrai e non vorrai controllare o dirigere, secondo un tuo modello di crescita, ma che cercherai di far sbocciare, come un fiore, alla sua vera natura.

Una rosa non diventerà mai un giglio e viceversa, non crescerà nella direzione voluta o con un calcolato numero di petali. Fiorirà secondo le condizioni esterne e seguendo la sua specifica natura.

Vivere insieme, in una dinamica famigliare, ti permette di gioire del continuo divenire, sfatando i luoghi comuni, togliendo le persone dal ruolo in cui le mettiamo (etichettandole prima come madre, figlia ecc.), scoprendo che i bambini sono realmente il motore portante.

...le vibrazioni d'ognuno
L’anno scorso stavo alla Castellaccia, vicino Grosseto, da un host con tre bambini.
Il più piccolo aveva 6 anni e il suo allegro dinamismo creava un’energia potente, tale da rendere deboli le altre vibrazioni umane. Quando mancava lui di colpo l’atmosfera sembrava sfiatare.
Anche alla Fattoria dell’Acqua Calda ho rivissuto la stessa impressione.
Quando c’era con noi la piccola Viola le vibrazioni d’ognuno all’improvviso si caricavano, l’atmosfera era densa, dinamica.

Parlando di bambini con Annapia, ho scoperto che inventava lei stessa le storie per i suoi figli e nipoti.
Uno dei suggerimenti che ho imparato è prendere elementi reali, per esempio gli amici del bambino o rendere lui stesso il protagonista per fare in modo che si identifichi maggiormente con la fiaba.
Se tuo figlio diventa l’eroe i suoi occhi seguono imperterriti le tue parole che narrano le sue imprese.

Altro suggerimento che ho felicemente imparato riguarda il far rendere conto al bambino della sua importanza.
Se vuoi fare in modo che ti dia la mano mentre attraversi la strada, invece di dirgli che è pericoloso, Annapia chiedeva al bimbo di prenderla per mano perché da sola non ce la faceva.

..mancanza di previsione e controllo
Ci sono molti adulti che si trovano a disagio davanti ad un bambino.
Al momento penso che il motivo risieda sulla mancanza di previsione e controllo che viene fuori dalla conversazione.
Tra adulti si seguono infatti degli inter formali, conosciuti da entrambi i poli, dove da un atteggiamento ne puoi prevedere un altro e quindi comportarti di conseguenza.



Un bambino si esprime con “rozza spontaneità”, senza guidarti o darti avviso di dove il dialogo va a parare.
L’adulto si trova spiazzato, non essendo più abituato a dire “che schifo” se una cosa non gli piace.

Una volta un woofer olandese, ospitato in passato da Geraint a Ty Porth Saith, se ne uscì a tavola infastidito dal formalismo a cui non era abituato, dicendo a Geraint  di non chiedergli “per favore, potresti passarmi il sale”, ma semplicemente d’indicargli il sale con il suo nome.

con Luca
C’è una semplicità e spontaneità di fondo a cui l’essere umano può mirare. Un esempio primitivo, senza presenza di coscienza, lo possono dare i bambini.

Grazie quindi a Luca, Ilaria e Viola per aver vissuto uno spaccato della loro energia famigliare.
 

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