sabato 12 luglio 2014

Fattoria dell'Acqua Calda: Non di sola Oliva…


Non di sola Oliva…

foto da Internet
Ciò che caratterizza la cucina di chi vive a stretto contatto con la natura è il condimento.

L’olio è buono. 

L’olio non diventa un di più, è l’elemento stesso che tiene le file della base nutritiva.

Vi siete mai chiesti che cos’è l’olio?

I semi dei vegetali contengono un alto contenuto lipidico, grassi essenziali che svolgono numerosi funzioni, importanti nella protezione della pelle, nella crescita come regolatori dei tessuti nervosi, nelle funzioni di riproduzione, nella regolazione del tasso di colesterolo sanguigno, nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, nel normale funzionamento del fegato, della cistifellea, degli intestini.

Non solo dall’oliva si ricava quest’olio così salubre.

foto da Internet
I vegetali da cui si estrae sono tanti, per citarne alcuni:
-noce, nocciola, dal girasole, anacardio, soia, arachide (tra i più comuni);
-carmine dei prati, crespino di giuliana, lattuga, papavero, ortica reale, faggina, pomodoro, melone, zucca, uva, lino, grano, tabacco, arancia, limone, ravanello rosa e nero, senape, peperoncino, rafia, tiglio, pinolo, cotone.

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Olio di Luce

Alcuni di questi olii sono buoni anche per illuminare, insieme a quelli non commestibili, come le bacche oleaginose come il corniolo sanguigno e l’olivella.
In questo caso l’olio si versa in un recipiente di vetro un po’ spesso (da 1,5 a 2 cm), si fa passare lo stoppino di cotone al centro di un pezzo di sughero precedentemente avvolto in carta d’alluminio e dal diametro inferiore al recipiente; il sughero fa galleggiare lo stoppino che si consuma con calma.

Pratiche antiche

Alcune pratiche indigene estraevano l’olio ammucchiando i frutti oleaginosi su tessuti spugnosi lasciando il tutto esposto al sole. L’olio uscendo imbeveva i tessuti che venivano poi strizzati per ricavarne il liquido.

I mezzi arcaici più semplici restano comunque i seguenti:
-schiacciare i semi o le olive in un mulino o mortaio con l’ausilio di una pietra o di un pestello;
-mettere i semi schiacciati in sacchi di tela che verranno ammucchiati in un frantoio.
Se non si possiede un frantoio, disporre i sacchi in un recipiente da dove l’olio potrà essere raccolto attraverso un’apertura alla sua base.

-coprire con una superficie piana, resistente e dura sulla quale potrà agire la pressione progressiva di un semplice cric d’auto solidamente rinforzato (la trave d’acciaio di un soffitto ad esempio).

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 Il migliore olio del mondo

Nel libro “Il manuale della vita naturale” di Alan Saury l’olio di oliva viene definito come “il migliore del mondo”.
E continua: “..uno degli alimenti più straordinari quando si è pervenuti alla semplicità.”
“Benché sia commestibile solo dopo aver perso il suo gusto amaro, nessuno può volergliene, perché proprio in quel momento si riversano in noi i suoi benefici.”

Se vi soffermate a pensarci, i noccioli dei frutti contengono in potenza un interno albero.
L’olio che ne deriva ha memoria di questo potenziale.

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