Si parla di Uccelli
foto da Internet |
A Firenze c’è l’arte.
A Firenze l’arte viene tutelata.
A Firenze si pagano i musei, si paga per entrare in alcune chiese, si paga per visitare
alcuni giardini.
foto da Internet |
A Firenze si parla del perché devono essere a pagamento questi
posti.
E le
conclusioni sono razionalmente valide.
C’è da preservare la cultura, che ha un costo. La cultura ha un costo si dice, e già questa frase mi suona particolare. Questo vuol dire tante cose: che è un bene che è dispendioso da mantenere e per forza, da che esistono le classi sociali, è un bene non accessibile a tutti.
C’è da preservare la cultura, che ha un costo. La cultura ha un costo si dice, e già questa frase mi suona particolare. Questo vuol dire tante cose: che è un bene che è dispendioso da mantenere e per forza, da che esistono le classi sociali, è un bene non accessibile a tutti.
A Casa della Buca |
Non per
scadere in qualche retaggio anarchico o comunista o etichette di alcun tipo, ma
se parlando dei primordi dell’uomo,
dove l’acqua che bevevano era
gratuita, dove la natura, grande
maestra e dea della bellezza, era gratuita, dove ciò che l’uomo stesso creava era gratuito, si arriva a
considerare cosa è successo alla società e all’uomo fino ad arrivare in questo
secolo.
A Casa della Buca |
Non è un
paragone tra il prima e il dopo, ma
semplicemente guardare ciò che reputiamo “normale”
come qualcosa che può benissimo non essere normale.
Non è normale pagare l’acqua, o pagare per passeggiare
in mezzo alla foresta o semplicemente sull’erba.
In ogni
caso, si possono fare un monte di considerazioni, ma estraniatevi dal lato
economico e andate all’essenza. Viene fuori qualcosa di nuovo. E gratuito.
Il pensare
libero.
Detto
questo.
Paolo Uccello, il monumento equestre a Giovanni Acuto.
Paolo Uccello, il monumento equestre a Giovanni Acuto.
foto da Internet |
Impossibile. E questa volta non perché fosse
a pagamento, ma perché la fila era
tale che scoraggerebbe ogni appassionato cronico.
Quindi, dopo
essermi letteralmente fatta un bagno d’estasi
davanti la facciata del Duomo,
mi sono andata a spulciare qualche immagine e notizie su internet.
Paolo Uccello, artista fiorentino del XIV
secolo, venne chiamato così per la
sua predilezione a dipingere volatili, soprattutto per colmare i vuoti tra una
figura e l’altra.
Amante della
prospettiva, si dedicò allo studio
di quella in ogni sua composizione, arrivando a rappresentare una volumetria quasi astratta, dove il
soggetto diviene quasi un simbolo, e s’eleva dal semplice decoro.
foto da Internet |
Il monumento è una pensata prospettica,
dove la base segue un andamento diverso rispetto al cavaliere che con la sua possanza frena le redini del cavallo che con tutto il suo corpo
impetuoso si protende verso lo spettatore. La differenza delle due prospettive
rende il tutto quasi irreale.
foto da Internet |
Così è,
quando cammini nell’erba o stai a contatto con l’acqua.
Se
distrattamente fai scorrere l’esperienza essa in qualche modo trova spazio in
te, ma se concentri tutto il tuo sé, entra ancora più potentemente portando all’unità.
L’acqua e te stesso siete un’unica cosa, o per meglio digerire la frase, provenite dalla stessa origine.
L’acqua e te stesso siete un’unica cosa, o per meglio digerire la frase, provenite dalla stessa origine.
La natura e
te stesso siete un’unica cosa.
Pagheresti quindi per “visitar te stesso”?
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