Non tardare, non arare
alla Fattoria dell'Autosufficienza |
Prima di
partire per questo viaggio alcuni colleghi mi avevano chiesto di cosa mi sarei occupata
nel mio “ritorno alla natura”.
Nomi come permacultura, orto sinergico e agricoltura
naturale sono sconosciuti ai più o dell’argomento ne conoscono solo qualche
vago accenno dato dai media negli articoli in fondo al giornale.
borraggine |
Se inizi poi
a spiegare che in un orto di questo genere non si pratica l’aratura ecco che la faccenda inizia ad essere interessante.
“Non è
possibile, l’aratura è una tecnica che l’uomo ha praticato da quando c’è
l’agricoltura!”
Non è
strettamente vero, in ogni caso non è la
storicità di un fatto ripetuto che ne garantisce il valore.
Si veda
infatti il caso delle guerre (tra le
principali motivazioni v’era oltretutto il possedimento di una maggiore
superficie coltivabile). Tanti morti, tante devastazioni e risultati che non ne
giustificano i mezzi.
Perché l’aratura è una tecnica da superare?
Cosa succede al terreno quando si ara?
Emilia Hazelip |
Nel primo
strato di terra le radici delle
culture incontrano un mondo di microrganismi
ed elementi che ricevono il 25%
degli essudati radicali. In cambio, la loro attività permette l’assimilazione delle sostanze che le piante da sole non
potrebbero ricevere.
Se questa microfauna viene esposta all’aria e
alla luce a causa dell’aratura, viene
distrutta interrompendo l’attività di questa “flora intestinale” che permette di digerire e conservare il
nutrimento delle piante.
Se vogliamo,
è come portare un pesce fuori dal mare.
spirale d'erbe all'Autosufficienza |
E’ spiegato in maniera molto semplice nel libro Agricoltura Sinergica di Emilia Hazelip.
Vi accenno
brevemente alcune cose nel prossimo post.
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