L’inizio
i corsisti in cerchio |
Durerà quasi
due settimane, un tempo abbastanza lungo per conoscersi e allo stesso tempo
abbastanza breve per conoscersi.
E’ arrivato
e subito si è mostrato com’era, dalle prime parole, dette con tono pacato e con uno sguardo diretto, intimo, ma non invasivo.
Chiacchierando
è venuta fuori un po’ la sua storia.
Da
tre/quattro anni gira il mondo,
fornito di pochi abiti e di due pollici per l’autostop.
Dopo un
breve periodo all’azienda di famiglia, ha lasciato casa volando in Canada dove per due mesi ha lavorato
come muratore e uomo da miniera.
Da lì in poi
ha traversato l’America, lavorando
un po’ come carpentiere prima, e
successivamente, avendo qualche soldo in tasca e vivendo di poco, si è
guadagnato il viaggio suonando per la strada.
Perché tra tante mete l’Argentina? Perché è il Sud del Mondo.
Con grande
amabilità ha raccontato del suo percorso, di quando ha percorso l’India (questa volta in treno).
Cosa ti ha donato l’India? La meditazione.
Il tutto alla bellezza di 21 anni.
Dice che
molte l’hanno ospitato e nutrito (con mio stupore anche in
Italia, nonostante qui non sia facile l’autostop).
Quante “belle persone” incontrerò in questi
giorni, quante occasioni di conoscenza, porte
spalancate o usci socchiusi. Persone come queste insegnano che le
possibilità delle scelte nella vita sono infinite.
E i discorsi che nascono a cena (alimentazione sana, memoria dell’acqua, controllo del tempo..) sono tipici di chi si raduna qui, alla Fattoria dell’Autosufficienza, per un corso che vuol dare una nuova visione sul rapporto tra natura, natura coltivata e coltivatore.
E i discorsi che nascono a cena (alimentazione sana, memoria dell’acqua, controllo del tempo..) sono tipici di chi si raduna qui, alla Fattoria dell’Autosufficienza, per un corso che vuol dare una nuova visione sul rapporto tra natura, natura coltivata e coltivatore.
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