La sinergia
orti sinergici |
Il primo
giorno, dopo aver salutato i ciclisti, si
iniziano i primi lavoretti.
Solitamente,
la scelta iniziale (e necessaria) è il diserbo.
In questi
mesi l’abbiamo fatto in tutte le salse, con infestanti, graminacee, e potando in maniera più o meno invasiva
per ridare un senso d’ordine.
orti sinergici |
Ripuliamo a mano e con la zappa dei bancali per prepararli alla pacciamatura.
Come già accennato nei post addietro, la pacciamaturaè una tecnica di copertura del terreno, con materiale biodegradabile, per limitare la crescita delle infestanti, preservare l’umidità del terreno, coprire un sentiero e altri usi ancora.
Come già accennato nei post addietro, la pacciamaturaè una tecnica di copertura del terreno, con materiale biodegradabile, per limitare la crescita delle infestanti, preservare l’umidità del terreno, coprire un sentiero e altri usi ancora.
Al momento
il materiale più frequentemente usato è la paglia o il cartone, ma c’è chi mette dei teli pacciamanti facilmente reperibili
in commercio.
Ecco qualche suggerimento ricevuto: per
la paglia la pacciamatura riesce
meglio se prima viene tritata, il cartone deve essere il più possibile naturale (altrimenti degradandosi forma
della poltiglia collosa a causa dei componenti che ci aggiungono), mentre i teli pacciamanti, anche quelli biodegradabili non sono in fondo tanto
degradabili.
I tre orti sinergici della Fattoria dell'Autosufficienza sono stati realizzati
durante i corsi di permacultura tenuti
negli ultimi anni.
Si chiamano: orto
allegro, anarcorto e si cambia
musica.
Vi riporto i principi
dell’orto sinergico:
-non lavorare la terra, niente aratura per non inaridire il suolo e interrompere l’azione degli organismi che naturalmente la fertilizzano;
-non compattare il suolo per fare in
modo che sia presente una giusta areazione;
-non concimare per ricreare ciò che
accade in natura, dove con la copertura
organica permanente (pacciamatura e una regolata convivenza di piante diverse) aiuta a mantenere umida e fertile la terra;
-biodiversità delle specie coltivate (consociazioni)
per fare in modo che si crei una sinergia tra le piante che possono in questo
modo aiutarsi a vicenda.
orti sinergici |
Alla Fattoria è presente
anche un orto “tradizionale”.
La
principale differenza che noti da lontano tra un orto tradizionale e uno sinergico
è la creazione dei bancali, o
area coltivata.
Solitamente
sono larghi 1,20 metri e altri una
trentina di centimetri.
Tra un bancale e l’altro vi è uno spazio, un camminamento, che prevedono una larghezza di 50 centimetri circa (calcolate che ci dovete passare voi, ma anche
una carriola).
La terra tenderà a scendere nel
tempo.
Per ovviare
a questo problema e non dover rincalzare in seguito il bancale, Marcello aveva circondato con
dei paletti e delle travi
i lati alla base.
-hai maggiore spazio coltivabile;
-l’acqua non ristagna dopo grandi piogge;
-eviti di compattare il terreno;
-si ottiengono molteplici superfici con diversa esposizione solare.
-l’acqua non ristagna dopo grandi piogge;
-eviti di compattare il terreno;
-si ottiengono molteplici superfici con diversa esposizione solare.
Sinergia: dal gr. synergía o synérgeia,
der. di synérgō ‘coopero’, der. di érgō ‘opero, agisco’, col
pref. syn- ‘con, insieme’.
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