Stamattina a Firenze si sente il lavoro dei carpentieri e sembra d’esser ancora a Casa della Buca, quando con Massimo si prendeva il the della mattina e qualche fetta di pane spalmata di miele.
foto da |
Così si
passa da una verità all’altra.
Ora, con
pochi giorni spesi in città, mi godo la Presenza
di mio nipote, una creatura di 10
mesi con degli occhi blu tondi, e un sorriso tenero, buono, aperto.
Ci sono
stati un sacco di discorsi aperti e
mai chiusi ( quando alla fine si chiude un discorso?) con vari host sulla
relazione tra adulti e bambini (distinzione
che uso ora per comodità).
Iniziamo da Annapia, madre e nonna di almeno tre
ragazzi (quelli che ho conosciuto), dove il tema sulle fiabe mi ha regalato qualche spunto interessante.
foto da Internet |
Per prima
cosa, nelle fiabe lei s’inspirava a
situazioni di vita reale, la vita della scuola, i compagni del bambino,
ecc. e faceva recitare la parte del protagonista
a suo nipote.
Ovviamente
gli spettava sempre la figura dell’eroe.
In questo
modo l’identificazione con la storia
era più forte, e M. la guardava eccitato dalla curiosità, felice d’essere al
centro della storia.
Con Luca della Fattoria dell’Acqua Calda ho vissuto la realtà famigliare, come già
accennavo in questo post.
Viola permea la casa della sua scoppiettante Presenza.
foto da Internet |
Per il mio
compleanno ha tirato fuori il corno
inglese, ha fatto spegnere le luci dalla mamma e a lume di candela mi ha
regalato un “buon compleanno” musicale.
Il dono più bello!
A volte gli
adulti si sentono imbarazzati davanti ai bambini.
Sono senza strati, se vogliono una cosa la
chiedono, se non la vogliono la rifiutano.
Dicono ciò che gli passa per la
testa. Sono veri anche nei loro
capricci.
I bambini, dicono, sanno
essere crudeli.
Semplicemente
esplicano la loro natura per quella
che è.
Una
“crudeltà” senza l’ipocrisia celata dietro il buoncostume.
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