Quella maledetta, benedetta..gramigna!
foto da Internet |
Se avete
avuto a che fare con l’orto, anche
solo una volta nella vostra vita, vi sarete trovati di fronte ad una delle
peggiori insidie: la fatidica gramigna.
Una pianta infestante il cui gambo sotterraneo,
lungo e rampicante, produce numerosi rigetti che la moltiplicano.
Se togliete le erbacce a mano o vangate il terreno ne troverete
dappertutto.
foto da Internet |
Eppure,
leggendo sul libro “Il Manuale della
vita naturale” di Alain Saury
scopro che ci si può fare pure la birra!
Così è
proprio vero che ogni problema diventa
la soluzione, come afferma giustamente la Permacultura.
E la soluzione è: beviamoci
su!
Per fare la birra alla
gramigna:
“disporre in una botte 4 chili di rizomi tritati; bagnare con
acqua tiepida a più riprese finché appaiono delle macchie bianche; mettere
nella botte con 1 chilo di bacche di
ginepro macinate, 2 chili di
zucchero di primo prodotto e 100 gr
di lievito di birra;
per 3 giorni di seguito
aggiungere quotidianamente 8 litri
d’acqua molto calda, mescolando;
chiudere la botte approntando uno zipolo di sfiatatoio munito di un filamento di paglia;
lasciar riposare per 6 giorni;
travasare e consumare a partire da 2 giorni più tardi.
Birra molto vellutata.”
Inoltre la gramigna (Cynodon
dactylon) ha diverse proprietà:
“i suoi rizomi tritati e tostati forniscono anche un’eccellente infusione calda; con il loro decotto sciropposo, si può fare una sorta di melata (Mellano graminis) atta a zuccherare ogni preparazione; le sue sostanze zuccherate si trasformano facilmente in zucchero, o in alcool per fermentazione.”
“i suoi rizomi tritati e tostati forniscono anche un’eccellente infusione calda; con il loro decotto sciropposo, si può fare una sorta di melata (Mellano graminis) atta a zuccherare ogni preparazione; le sue sostanze zuccherate si trasformano facilmente in zucchero, o in alcool per fermentazione.”
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