Talea e Margotta
foto da Internet: talea |
Per ottenere
nuove piante da culture già
preesistenti si utilizzano tecniche specifiche.
La Talea e la Margotta ne sono due esempi.
Nel primo
caso si recide un ramo d’albero, il risultato è migliore
se si sceglie un’arbustiva.
Si lascia a
mollo in un’acqua caricata d’ormoni
ricavati naturalmente da rametti di salice o pioppo battuti alla base e
lasciati macerare.
foto da Internet: talea |
Successivamente
si invasa in modo che possa radicare.
Nel secondo
caso si parte sempre dal ramo di un
albero, si toglie una piccola parte di
corteccia lunga circa un centimetro, stando attenti a lasciarne una
strisciolina, che continuerà a fungere da connessione con il tronco.
foto da Internet: Margotta |
Viene poi
legato intorno un vasetto o un pezzo di stoffa riempito di terra per fare in modo che da quel punto il ramo
risputi fuori altre radici e radichi
nuovamente.
E’
importante in questa fase che la terra rimanga sempre umida.
Quando le
radici saranno abbastanza forti si reciderà
il ramo alla base del contenitore per trapiantarlo a terra (o in un vaso
più grande).
Generalmente
gli alberi provenienti da talee e
margotta sono considerati meno resistenti, anche se permettono di
velocizzare il processo di riproduzione dell’albero e creare in poco tempo un
ampio frutteto.
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