Vivere in relazione
“Togli il giudizio dalla tua mente e sarà tolto
il: “sono stato offeso”; togli il “sono stato offeso” e sarà tolta l’offesa”.
Marco Aurelio
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Il primo
consiglio che mi hanno dato i Brianzirogeni, una coppia di ragazzi in giro per
l’Italia da anni (anche come wwoofer), è d’entrare
nella vita delle persone in punta di piedi.
Il rispetto per la realtà dell’altro, l’umiltà, sono gli ingredienti base per poter vivere una relazione dove non v’è vantaggio o svantaggio, ma solo una crescita costante da entrambe le parti.
Il rispetto per la realtà dell’altro, l’umiltà, sono gli ingredienti base per poter vivere una relazione dove non v’è vantaggio o svantaggio, ma solo una crescita costante da entrambe le parti.
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Un amore romantico o di comodo non appaga
i nostri sforzi.
C’è da
ricordarsi che nel nostro linguaggio riveli
chi sei.
Se parli per
parlare sprechi parole, che come
semi sterili non attecchiranno nella profondità dell’altro.
L’altro ti giudicherà una persona amichevole, con
cui è piacevole stare, senza conoscerti
mai, e d’altro canto non verrà mai spronato ad esprimersi in verità a sua
volta.
Il vivere un “bel periodo” in compagnia
deve essere un atteggiamento da evitare.
Conoscere l’altro
è una faccenda seria, che merita una
meditazione profonda, un’astensione dal giudizio, non scandendo nel “buonismo”,
ma essendo ritti e veri, non
ritenendo “bene” o “male” qualsiasi cosa che non provenga da te.
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“Rimani
sempre aderente alle percezioni iniziali
e non aggiungere per conto tuo giudizio
che viene dal di dentro, piuttosto aggiungi
qualche cosa usando dell’esperienza dei singoli fatti che possono accadere
nel mondo”.
Cambiare
molte realtà, e porre ovunque l’attesa, come se la storia dell’altro si
scrivesse nel presente, senza
sommare ciò che tu reputi “bene” o “male”, rimanendo accorto a non deviare dal tuo cammino o curvarti
contro la tua volontà, amplierà la tua visione del tempo.
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Scoprirai
delle realtà sottili che
quotidianamente non si percepiscono.
Le persone
si rivelano su vari livelli, a volte
nel fiume di parole, impostate secondo un modello di convenzionalità, si
scorgono gli strati superiori.
Continuamente
distratti dagli schemi relazionali, non poniamo attenzione all’origine che guida i nostri pensieri, azioni e parole.
Ci stufiamo
presto della compagnia, ormai scontata, come se nella sfera di colori esistente
vedessimo una sola tonalità.
Così..
prima di parlare, attendi;
prima di mangiare, attendi;
prima di camminare, attendi.
Poniti davanti ogni cosa in attesa e concentra l’attenzione sulla creazione.
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