venerdì 12 dicembre 2014

La Nuova Terra

D'inverno le mattine

Arrivano le mattine di dicembre.
La Terra tutta s'apre in un respiro. Dalle bocche escono le nuvolette dense, dai ciclisti, dai pedoni..(dalle macchine no, magari dai loro sederi).
Il suolo è scuro, i campi arati, tutt'intorno le strade,
la gente di Beano si raccoglie nei loro giubbotti davanti all'osteria, mattina, pranzo, sera.

Un piccolo albero di Natale compare alla base del campanile,
i cui rintocchi si susseguono ogni quarto d'ora ricordando le scadenze (anche alle tre di notte sì..).

Dal Centro aziendale le verdure nei campi si scoprono regine,
corone di rugiada le irrigidiscono, fermando la loro crescita.
Sono rimaste senza parole per tutta la notte e ora che il sole s'affaccia lento
come in un torpore, l'aria tutta esce, anche dalle loro bocche.
Densa, come dai ciclisti, dai pedoni (e dalle macchine no).

L'uomo che si domanda quando potrà acquisire la Conoscenza,
portarsi oltre lo Spazio e il Tempo,
si pone davanti a una pianta ed essa, con la sua Maestà, tutta adorna
nel ciclo di un giorno-notte, ha attraversato i confini della Terra e del Cielo,
trasudando i tre stadi di aggregazione, regina e spettatrice della Mutazione,
alchimista, maestra, docente, madre, bambina di tutta la Realtà Manifesta.


Da "il Piccolo Principe"
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi' importante".

"Ecco cio' che mi commuove di piu' di questo piccolo principe addormentato: e' la sua fedelta' a un fiore, e' l'immagine di una rosa che risplende in lui come la fiamma di una lampada, anche quando dorme..."
E lo pensavo ancora piu' fragile."

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