venerdì 27 giugno 2014

Solidor: 1,12,120



1, 12, 120




Svegliarsi alle cinque e mezza della mattina.
L'aria è fresca sulle spalle, imboccando il vialetto di cipressi.
Il sole dell'alba è tenue, c’è l’odore della brina...

Un respiro, dodici passi, centoventi respiri per arrivare alla strada asfaltata.

Il cielo è immenso, le nuvole corrono veloci nel vento, sembra di vederle per la prima volta.
Non ci si domanda cosa siano, da dove provengano...
Gli alberi appresso, i campi coltivati, dorati nella luce della mattina, il concerto di insetti e uccelli, la strada sterrata, si contano i respiri.

Un respiro, dodici passi.

In ogni respiro, da quando sei venuto alla vita, è lo stesso identico d'ora.
Ogni “dove”, ogni “chi” è presente in esso.
Così, l'esistenza stessa, è contenuta in un, due, tre, centoventi respiri..

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