Il fuoco come elemento
spirituale
Prendo spunto dal libro di Rudolf
Steiner, “Le gerarchie spirituali e il loro riflesso nel mondo fisico” per
parlare dell’elemento fuoco.
Tra tutti il fuoco è
quell’elemento che possiamo percepire anche senza toccarlo; questo perché è
un elemento che viene percepito interiormente.
Rappresenta la parte
spirituale, la porta d’accesso al mondo “superiore”, o detto in maniera più
pratica, è quello stato nel quale il
materiale entra nella sfera spirituale, divenendo animico.
Il fuoco è presente nella materia, quasi fosse uno spirito “incantato” in essa.
L’uomo, tramite la percezione, fa in modo di accogliere in sé il fuoco rimasto incantato negli oggetti.
L’uomo quindi lascia entrare in sé la parte spirituale del fuoco.
Il fuoco può essere
“liberato dall’incantesimo” quando l’uomo elabora
delle idee su quanto ha percepito dell’elemento, facendo in modo che esso
passi da uno stato materiale ad uno più alto.
Possiamo dire che in qualche modo lo “riscatta”.
Se l’uomo elabora in sé l’elemento fuoco, dicevamo, esso passa
ad un livello superiore, mentre, se l’uomo rimane
nella tenebra questa parte
spirituale rimane “incantata” nell’incomprensione e nell’irritabilità e
rimarrà in lui fino a che non avrà la possibilità di liberarsi.
In questa trasmutazione il fuoco
si può definire la porta dell’anima e si colloca in mezzo tra luce e fumo,
ovvero il fuoco interiore e ciò che rimane incompreso.
In poche parole diremo che il fuoco
diviene luce interiore quando
viene percepito da ciò che ci sta intorno, riconosciuto ed elaborato
all’interno dell’uomo.
Nessun commento:
Posta un commento