I lavori nell’orto
In questo periodo la primavera ha portato i wwoofer a
concentrarsi di più sull’orto.
Il lavoro iniziale è stato preparare i letti di semina, di cui ho già parlato in questo post.
Una volta pronte le
file è iniziata la semina e il trapianto.
Non tutto l’orto era
stato progettato a colture, così si è approfittato degli spazi lasciati incolti
per provare qualche consociazione
con i semi vecchi, ormai scaduti…casomai venisse fuori qualcosa per fare un
simil-sovescio.
“Con il termine consociazione si intende la coltivazione contemporanea
di diversi ortaggi sullo stesso appezzamento.
Tale tecnica consente di valorizzare le complesse interazioni esistenti tra le piante.”
Facendo qualche
opportuna ricerca ho trovato varie piante che simpatizzavano se coltivate le
une vicino alle altre.
Prendendo in esame le
aiuole trattate ne cito alcune:
Fragole : vicino alle fragole si è seminato lattuga e cipolla.
Ho letto che le
fragole gradiscono una pacciamatura di aghi di pino e paglia o abete, che le
dona un sapore “selvatico”;
Pomodori: Vicino ai pomodori si è seminato prezzemolo, cipolla e
basilico;
Zucca: si consocia bene con lattuga,
piselli, sedano e spinaci.
I fagiolini non si consociano bene con le cipolle o i finocchi, il
prezzemolo non gradisce la presenza
della lattuga, il peperone è meglio
coltivarlo lontano dai fagioli,
eccetera.
Oltre la vicinanza delle colture bisogna tenere
in considerazione anche la rotazione. Ogni anno si coltivano sulla stessa
aiuola ortaggi differenti.
Una questione a parte
la fanno i pomodori che, dicono
alcuni, gradiscono essere coltivati sempre sullo stesso appezzamento (cosa che
qui si evita di fare perché dà scarsi risultati).
Riguardo le rotazioni
si segue il principio di non coltivare
nell’aiuola gli stessi ortaggi dell’anno precedente e neanche la stessa
famiglia, per esempio le melanzane un
anno e i peperoni l’anno dopo.
Semina e Trapianto
Ogni tipologia d’ortaggio
viene seminato a distanze differenti, in filare o in buca.
Quando trapiantiamo l’insalata,
Lorenzo taglia le foglie più esterne
in superficie per bilanciare la parte radicale con quella fogliare (solitamente
più abbondante).
Questo permette alle
piccole radici di nutrire il cuore della pianta, senza “disperdere” nutrimento
per le foglie esteriori.
In un vivaio le condizioni per la crescita
delle piccole piante sono ideali.
Quando si ritrovano in un terreno differente, in pieno campo, la
piantina subisce uno “stress”.
Per aiutarla in questo processo si
bagna solitamente il panetto prima di trapiantare e si innaffia il terreno vicino
le radici, senza toccare l’apparato fogliare, dopo il trapianto.
Controllo dei pomodori
I pomodori, una volta raggiunta una certa grandezza, che li porta
a piegarsi leggermente, sono da “scacchiare”, ovvero bisogna togliere man mano le
piccole ascelle per diminuire la massa fogliare.
Lorenzo lega i pomodori ad una struttura di metallo costruita recuperando i tubi dei
ponteggi.
Usa il nodo da marinaio per legarli alla base
mentre l’estremità opposta del filo si appende al tubo.
La pianta viene
sostenuta avvolgendole il filo intorno, senza stringere per non creare
strozzamenti.
Diserbo
Uno delle attività che
ripetutamente si effettuano nell’orto è il diserbo.
Si tratta di togliere
le piante spontanee che nascono nell’aiuola
coltivata prima ch’esse crescano troppo e “rubino” spazio e nutrimento alle orticole.
Lorenzo ha uno strumento molto semplice e interessante, che permette di non
piegarsi e strappare le radichette a mano: la
sarchiatrice olandese.
Fornita di un bastone
lungo e un’estremità tagliente si tolgono le piccole erbette invasori facendo la “barba” al terreno.
Fioritura
Con la venuta del
caldo le bietole sono “andate in fiore”,
ovvero sono cresciute oltre il tempo limite di raccolta fino a fiorire e
produrre il seme.
Bisognerà aspettare
che la pianta si secchi in campo prima di raccogliere i semi che poi si
trapianteranno in un'altra aiuola pronta all’uso.
Il basilico è tenuto sotto controllo. Lorenzo lo coltiva per farci l’olio
aromatico.
Qualche giornata di
caldo è bastata per farli andare in fiore.
In questi casi basta
togliere il fiore alla superficie per arrestare momentaneamente il processo di
fioritura.
Innaffiatura
Ogni giorno, a seconda
di quanto la giornata è stata assolata, si controlla l’umidità del terreno e si
decide se bagnare o meno le aiuole dove si è trapiantato e seminato.
Successivamente si aggiungono i gocciolatoi, dei tubi di plastica neri forati che permettono la fuoriuscita dell'acqua goccia a goccia.
Questo permette un'innaffiatura lenta ma costante, ma soprattutto un grosso risparmio d'acqua.
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