sabato 25 ottobre 2014

La fattoria biodinamica

La proiezione

Riporto alcune considerazioni tratte da un libro di Deepak Chopra riguardo il nostro potere di creazione tramite l'uso della proiezione.
Di per sé gli eventi sono senza significato finché noi non gli attribuiamo un valore.
Nell'aspetto "positivo" della questione tendiamo a proiettare su una persona,  per esempio quando siamo innamorati, la nostra idea di perfezione.

Nell'aspetto "negativo" invece, tendiamo a non accettare le nostre emozioni negative proiettandole sugli altri.
Generalmente noi reagiamo all'informazione (per lo più preconfezionata) così rapidamente che perdiamo di vista il potete che esercitiamo come creatori.
 
Quali sono quindi gli ingredienti della proiezione? 
-simbolismo: la nostra proiezione deve sostituire qualcosa di più significativo;

-desiderio: la nostra proiezione deve soddisfare un desiderio o bisogno che non può essere soddisfatto;

-fantasia: la nostra proiezione deve operare nel reame dove le costrizioni fisiche non creano impedimenti;

-miti e archetipi: la nostra proiezione deve contenere un significato universale;

-idealismo: la nostra proiezione deve connetterci ai valori più elevati.

Quando assumiamo il potete di Creatori?
Solo nell'unità di tre ruoli che occupiamo:

-osservatore: essere colui che guarda gli eventi;
-il processo: essere il processo della proiezione;
-la cosa proiettata: essere l'oggetto stesso della nostra osservazione;

Per intenderci:

Quando osserviamo una rosa, diventeremo Creatori nel momento in cui si creerà unità tra l'essere l'osservatore della rosa, essere la rosa stessa e contemporaneamente il processo della mia osservazione. 
Quando creeremo nel mondo materiale influenzeranno così ogni livello di coscienza.


Nessun commento:

Posta un commento