mercoledì 1 ottobre 2014

Stop Famigliare

Ricapitolando

Il gradevole stop famigliare, con parenti generosi con cui condividi quotidianità e racconti “intorno al fuoco”, fa riportare nei piatti tutti le esperienze, ora ricordi, di questi ultimi mesi.

Il periodo estivo è giunto al termine!
Vi faccio un piccolo riassunto, che può dare un’idea del percorso intrapreso fino ad adesso.

Geraint e io
Composizione: Uliveto, due orti personali e uno cittadino, agricoltura naturale
Ricordi: le doppie, triple domande per ricordarmi come si chiama un fiore, il profumo del caffè macinato la mattina, il muschio ai piedi della doccia, la raccolta dei capperi, arrampicarsi sugli ulivi per scacchiarli, le suonate della banda, le piante grasse nell’orto con le fragole e il banano;

con Marcello
Composizione: allevamento di 13 capre, piccolo orto sinergico e frutteto, agricoltura naturale
Ricordi: la colazione con la crema alle nocciole fatta in casa, la ricotta di capra e il miele sopra le piadine calde, le spalate e carriolate di letame su per la collina e il vino di auto-produzione aperto per festeggiare l’ultima carriola, il tormento dei pappataci, la spulciatura delle zecche da Zighe, nutrire il capretto Dolcenera con il biberon, cucinare con poco e mangiare di gusto, le barzellette sui pecorari, fare il formaggio con pentolone e rametto di sambuco, ballare la mazurca e altri balli tradizionali, bagnarsi completamente sotto la pioggia estiva;

Composizione: caseifico, orto e serra biodinamica, piccolo frutteto e uliveto
Ricordi: la grande generosità, ospitalità e dolcezza di Annapia, la sua azienda che diventava “nostra” come ama dire, le ore di riposo con la schiena sul prato a guardare gli alberi, la creazione di nuovi formaggi, la cucina iper-accessoriata con il frigo a chiusura “ermetica”, il suo voler comunque lavare i piatti nonostante la stanchezza, la raccolta del tiglio, la scoperta della biodinamica, cinque uova di struzzo sul caminetto;

Composizione: orto e uliveto biodinamico, piccolo frutteto
Ricordi: la grossa opera di vangatura, estirpare infestanti, Caspar il cane di 16 anni, vedere l’alba mentre passeggio tra i campi, camminare scalza, il bagno nella sorgente, la casetta di legno dove dormivamo che sapeva di montagna, l’aria tersa senza zanzare piena di un’energia particolare, il peperoncino sul naso, le minestre alla sera, la lettura di Steiner;

Composizione: progetto di permacultura su 7 ettari di terreno
Ricordi: le more a luglio, il bel vocione di Luca quando chiama le sue tre cagne, veder spuntare le prime zucchine con l’orto avviato (un po’ in ritardo),  le punture delle api e gli sciami di tafani, i bagni alle acque termali, la bellezza del fiume Albenga, “tanti auguri” suonato dalla figlia con il corno inglese, il pane fatto in casa, la falciatura del grano, le scorrazzate sulla jeep, sentire ruggire la tigre della riserva vicina mentre lavori al campo;

Composizione: agriturismo e agri-campeggio, orto sinergico
Ricordi: le visite a Merigar, i bellissimi discorsi che spaziavano a 360° dal cibo alla profondità dell’anima, il suo sorriso aperto e un po’ malinconico, le notti in tenda con il picchiettare della pioggia e il ruscello vicino, il bagno notturno alle terme, l’amico francese che condisce ogni cosa con il burro, la preparazione del sale aromatizzato, le serate con i film d’essai;

Composizione: grosso progetto in permacultura, 3 orti sinergici, 1 orto tradizionale
Ricordi: l’incontro euforico ed entusiasmante con i corsisti del corso di permacultura, lo spadellare in cucina con Vittorio e i piatti vegani, i buffet abbondanti, la raccolta delle erbe spontanee, la rifinitura dei bancali delle aromatiche, la raccolta delle fragole, seminare le culture invernali con i piedi scalzi sulla terra, scarrozzare con il quad, walt whitman, il pane fatto in casa e le pizzate, le serate intorno al falò, dormire in tenda con il gallo che canta di notte, arrampicare, arrampicare, arrampicare, arrampicare, arrampicare;

con Tatiana, wwoofer austriaca
Azienda: Che Passo! di Roberto Manzone
Composizione: associazione di accoglienza pellegrini nel cammino di San Francesco
Ricordi: la raccolta dei fichi e delle mele, la problematica costruzione della serra, l’accoglienza dei pellegrini, il coro dei bavaresi in chiesa, Luigi che racconta di suo figlio,  la precisione e la simpatia della wwoofer austriaca,  le chiacchierate con Sandro e Cristina, l’elettricità delle bimbe, “quando dici schifoso una fatina muore”, la gentilezza e la cura delle persone che mi hanno assistito durante il mio forte mal di schiena;

Azienda: Casa Melissa di Monica e Flavio Faccio
Composizione: fattoria sociale, autosufficienza alimentare, animali da cortile
Ricordi: raccolta dei ceci, dormire sotto le stelle, le chiacchierate in stalla, lavorare con il feltro, i canti prima dei pasti, schiacchiare i legumi ballandoci sopra, le colazioni con il formaggio dell'azienda e il pane fatto in casa, l'intaglio artistico su legno, alla ricerca di funghi nel bosco, cosa vuol dire essere autosufficienti;  





E questo è solo una pennellata degli innumerevoli ricordi conservati tra uno zaino in spalla e una tenda ben piantata.

Un grazie a tutti loro e ai parenti che ci hanno ospitato negli inframezzi tra una azienda e l’altra!

Voglio, tra queste righe, lanciare un messaggio, se non vi è ancora arrivato.

Se progettate di viaggiare e forse non vi sentite ancora pronti, lavorate sodo su di voi per potervi liberare e prendete lo slancio, con un piccolo shock e una grande spinta direzionati verso il vostro cammino.

La strada è lunga ancora prima di mettersi in marcia, ma superato il primo passo si risveglia la saggezza del vostro corpo.

Lui sa dove andare, fatevi guidare!

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