lunedì 26 maggio 2014

Ty Porth Saith

Terroristrici e altre insidie dal mondo animale

Foto di Francesco Olivieri

Uno dei problemi principali per l’orto collinare di Geraint sono gli istrici. O meglio i terroristrici come li chiama lui. Per proteggere le culture che quotidianamente vengono devastate da questi roditori abbiamo innalzato un muro di sterpaglie.

Trascinato rovi, creato barriere di rami, e posto delle pietre alla base della recinzione.

L’obiettivo è scoraggiarli dal tentare di superare gli ostacoli per rifocillarsi di ceci e fagiolini.
Dopo tre giorni di lavoro la barriera ha superato la prova.

Secondo problema è il tasso per l’orto sotto casa. Un metodo per allontanarli è fissare dei bastoni al terreno ponendogli sopra una bottiglia di plastica rovesciata. Con il vento la bottiglia risuona creando delle onde sonore che infastidiscono o mettono in allarme gli animali.

Terzo problema, principalmente per il coltivatore, sono le zanzare.
Quest’anno grazie alle gambusie, dei piccoli pesci che si nutrono delle uova di zanzara, disposti nelle vari specchi d’acqua, il numero di questi insistenti insetti sembra diminuito.
Altri predatori naturali sono le libellule. L’idea sarebbe coltivarle nelle zone con ristagni d’acqua.
Un ulteriore sistema, anche se più costoso, è porre dentro un secchio riempito d’acqua tre dita d’olio. Le zanzare vengono attirate dal riflesso e rimangono imprigionate sulla superficie viscosa.
Altrimenti è bene riuscire a coltivare più piante possibili contenenti acido prussico.

Prima di andare nell’orto a sera, Geraint si mette a volte dell’olio di citronella. Basta qualche goccia sui polsi e sul collo e le zanzare sembrano dargli pace.

Foto di Francesco Olivieri

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