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Il
libro “Le parole sono Finestre [oppure muri]”,
di cui ho già parlato nei precedenti post, tratta la CNV
(comunicazione non violenta) anche sul tema dell'apprezzamento.
Quando
vogliamo comunicare la nostra sincera gratitudine, il nostro essere
riconoscenti rispetto a ciò che l'altro ha detto o ha
fatto, possiamo esprimerci in
più modi.
Il
metodo più diffuso (anche se non il più diretto) riguarda l'uso del
complimento.
Il
complimento crea uno stato di benessere momentaneo, anche
se non ci mette in comunicazione profonda con l'altro.
Invece di esordire
con un: “Sei stato meraviglioso”,
potremmo esaminare
prima che tipo di meccanismi hanno operato in noi per portarci ad
esprimere un apprezzamento.
1. le azioni
che hanno contribuito al nostro benessere;
2. i nostri particolari bisogni
che sono stati soddisfatti (da quell'azione)
3. i sentimenti piacevoli
prodotti dalla soddisfazione dei nostri bisogni.
Anche se sembra
un'attività molto tecnica e schematica questo tipo di
ragionamento permette di definire e comunicare all'altro in maniera
più esatta quale caratteristica\azione\parola ci ha colpito
maggiormente.
Ci permette
inoltre di esporre i nostri bisogni, di scoprirci di più
all'altro e stabilire in questo modo un discorso maggiormente
empatico.
Ovviamente queste sono solo linee guida rispetto a un'atto conoscitivo che ognuno di noi può fare anche solo personalmente.
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