a casa della Spera |
Monika mi
ha fatto conoscere un'altra persona straordinaria.
Esperanza ha
portato avanti le sue conoscenze di agronoma incrementandole con lo
studio prima, e l'applicazione dopo, della Permacultura.
l'entrata dell'orto "maggiore" |
La Permacultura riguarda un metodo di progettazione dell'ambiente circostante,
in modo da creare uno spazio equilibrato e sotenibile.
Si può applicare
in molte realtà, non solo agricole, puntando sulla relazione o
nell'ambiente cittadino.
ramaglie compostate di 4 anni |
Esperanza ha
tenuto corsi, si occupa di progetti concreti, ha
accumulato un'esperienza decennale nutrendo con i prodotti dell'orto
un centro di cento\duecento persone.
Esperanza, o
come familiarmente la chiamano “La Spera”,
converte in sé teoria e pratica, relazione
e meditazione.
I
suoi orti, dopo dieci
anni di lavoro, non richiedono più interventi pesanti.
Li ha
lavorati con la vanga-forca
per arieggiare il terreno, ha costruito dei bancali molto bassi a
causa della durezza del suolo, ha concimato esclusivamente con
compost di ramaglie, scarti alimentari e paglia lasciata
a maturare dai due ai quattro anni.
l'orto "maggiore" |
L'orto
che qui chiamo “maggiore” è
un piccolo gioiellino di cura, progettualità e attenzione,
dove le colture convivono in armonia, gli spazi sono calcolati
seguendo le comodità (la paglia compostata trova la sua dimora sotto
il muretto dove viene scaricata dall'alto dai mezzi meccanici).
L'acqua
è generata da una fonte
e arriva al terreno per caduta,
usando una serie di cisterne (vecchie
botti per il vino).
le bietole colorate |
L'orto
sinergico invece è stato
smantellato quasi del tutto, ma vi dimorano ancora lavanda,
rosmarino, l'albero delle farfalle (buddleja
davidii) coltivata per l'abbondante fioritura, e tante altre specie
che La Spera mi ha
indicato (e che purtroppo ora non ricordo).
Una
piccola (per ora) food forest è
in via di sviluppo abitante di specie giovani
e arbusti scelti con cura, stando attenti che l'una non sia
d'ostacolo all'altra per consociazione e copertura solare.
le terrazze |
La Spera porta avanti tutto questo
con le sole sue forze.
Durante la
mattinata ci siamo dedicate alle talee e alla semina in
piccole forme di polistirolo.
Uno dei segreti
che mi ha svelato riguardo questo genere di semina è: bagnare
prima la terra, dopo averla setacciata con le mani, porre i
semi a poca profondità, ricoprirli con uno strato di terra tre
volte grande quanto il seme e ribagnare successivamente.
Bagnare la
terra prima infatti evita che il seme riaffiori quando la terra
viene smossa dall'innaffiatura successiva.
A pranzo ho
conosciuto anche Lino, il suo compagno che si occupa di CNV,
comunicazione non violenta.
Abbiamo
mangiato benissimo grazie alla cucina della Spera,
conversando amabilmente sulle relazioni e sulle sue problematiche.
immagine da Internet |
Il ciclo quindi
si chiude, in casa della Spera, dove convivono, come in
una dolce spirale, l'osservazione, la progettazione, la praticità
e l'esperienza, l'attenzione e l'amore verso la cucina e la
nutrizione, la meditazione che porta all'osservazione
profonda...e via di seguito.
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