sabato 14 marzo 2015

La Nuova Terra: Trapiantatrice



Trapiantatrice



In questo primo mese primaverile abbiamo iniziato a trapiantare nelle serre le piantine di bieta, insalata, cavolo, cicoria. Nel caso di patate, topinambur, piselli, fave si coltiva direttamente da seme.
Le piantine vengono da un vivaista, esterno alla Nuova Terra, e trattate con prodotti omeodinamici prima di essere trapiantate.

Per l’operazione si usa un macchinario agricolo, modificato dal reparto officina secondo le esigenze della coltura in serra.

Tre persone si siedono dietro al trattore.
Dietro di esso vi stanno tre posti a sedere, e relative ruote metalliche, alcune per afferrare con dei ventaglietti di gomma le piantine, altre per richiudere la terra dopo che una parte della macchina, una specie di vomere, ha creato il solco.

I platò di polistirolo, che contengono le piantine, vengono passati prima sopra un affare metallico che solleva i panetti di terra, per facilitarne l’estrazione, e successivamente vengono posti sulla macchina a distanza di braccia.

La piantina, afferrata dai ventaglietti di gomma, viene sistemata nel solco delicatamente, mentre le sue  radici vengono subito ricoperte di terra dalle ruote posteriori.

Durante l’operazione è facile che si incorrano in problemi vari, a causa del leggero dislivello del terreno, la presenza di sassi o di piante spontanee ecc.

Certamente ci sono alcune accortezze da sistemare ogni volta.
Oltretutto ci devono essere altri due o tre operatori impiegati nell’operazione; uno che guida il trattore e l’altro, o altri due, che controllano le piantine ricalzando il terreno nel caso non siano state trapiantate bene.

Il vantaggio, se la tecnica verrà messa a punto, sarà sicuramente nella velocità dell’operazione e nel risparmio di qualche mal di schiena.
Trapiantare a mano, infatti, per quanto romantico possa sembrare, è certamente un impegno non da poco per le parti lombari, parlando sempre in fini produttivi.



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