mercoledì 4 febbraio 2015

La Nuova Terra: Potatura energetica

Potatura energetica


In questi giorni di luna discendente, periodo in cui la linfa degli alberi si "ritira" verso il terreno, il gruppetto agricolo si è rimesso a potare nel frutteto.
Ci sono peri selvatici e i prugni dalle spine acuminate, i peschi dalle gemme grosse, alcuni albicocchi, mandorli, meli, cachi, tante varietà pensate in funzione della biodiversità.

Già in questo post ho parlato della potatura dei meli fatta in dicembre.

Come struttura principale, l'albero viene potato a forma di vaso, per potenziare la sua capacità di accogliere la luce e le forze che qui vengono chiamate cosmiche.

Si tengono tre rami principali separati l'un l'altro da angoli uguali di 120°.
Per l'inclinazione da tenere rispetto al tronco, si calcola un angolo di 45°.
Questi accorgimenti permettono ad ogni ramo di svilupparsi senza ostacolare l'altro, mentre la linfa viene aiutata dall'inclinazione a salire fino ai rami secondari e nutrire in questo modo le gemme.

Ora entriamo più nello specifico parlando di potatura energetica.
(è un tipo di potatura ancora in fase di sperimentazione, quindi nel tempo subirà modifiche, io vi riporto il metodo come l'ho appreso)

Da un'anno a questa parte la potatura ha preso una connotazione spirituale anche nella pratica.
Gli alberi vengono pensati su tre livelli a seconda dell'altezza dei rami rispetto il terreno dividendoli in: alti, mediani, bassi.

I rami alti sono atti a ricevere le "forze celesti". 

In questa ideale sezione vengono potati i rami con le gemme rivolte ad accogliere queste forze che entrano percorrendo in senso antiorario l'albero (secondo un cerchio ideale visto dall'alto).
Mi raccomando di non potare le cime, soprattutto per i meli, dove vi sono principalmente gemme da frutto (le riconoscete perchè sono quelle "cicciotte")

Nella parte mediana vengono lasciati i rami cresciuti seguendo una traccia oraria e antioraria (sempre secondo il cerchio ideale).
I rami bassi seguendo il senso antiorario scaricando le energie verso l'esterno.

Ovviamente ogni albero è diverso.

Se notate la sua struttura, fioritura e fruttificazione vedrete come ognuno tenda a prendere forme proprie, a reagire alla stagione in maniera differente, chi fruttificando maggiormente verso l'esterno, chi riempiendo la chioma di dolci e innumerevoli doni!

Certo è utile tenere in considerazione che l'albero che noi vediamo è solo una parte della sua completa manifestazione. A volte le sue radici si estendono tanto da coprire una zona molto estesa.
Ci è successo da Solidor che, mentre vangavamo l'orto, venissero fuori, a metri e metri di distanza, le forti radici di un Salice!
Teniamo quindi in considerazione ciò che è manifesto e ciò che è nascosto.

Rimane valido il detto: "Una buona potatura è quella che non si vede".



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