lunedì 2 febbraio 2015

La Nuova Terra

L'eterno

Prendendo in mano i testi di Rudolf Steiner ieri ho trovato degli spunti interessanti sul tema del perituro e imperituro.
Siamo abituati a ragionare sulla vita umana come ad un oggetto con una fine determinata, quasi fosse un prodotto da supermercato.
Vi è una data di imballaggio e una di scadenza.

"Se l'uomo ha compreso l'eterno guarderà con il medesimo sentimento al morire come al vivere."

Continuando il pensiero diremo che la vita, come la morte, avrà per lui un valore particolare solo se egli non sarà in grado di destare in sé l'elemento eterno.
Non è mia intenzione svalutare la vita in quanto tale, ma portare una nuova visione, dove essa stessa non sia limitata dai confini materiali di tempo e spazio.

Divenendo pregna dell'"elemento" eterno la Vita si espande oltre i confini stretti a cui l'abbiamo relegata.

Anche nei  mali vive l'eterno.
La loro manifestazione fisica è solo apparenza.
Se ci sganciamo quindi da ciò che noi viviamo attraverso i sensi, non dandogli il grosso peso che ora gli conferiamo, ne capiremo il senso più grande nascosto all'interno.

Nel nostro corpo fisico, come in uno scrigno, riposa in seno il mistero dell'eterno.


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