lunedì 10 novembre 2014

Le spinose

Le giornate dalle gambe corte

I giorni si sono accorciati, di prima mattina l'aria è intrisa d'umidità.
A sera ci si copre con uno strato in più, sui campi a mezzogiorno ci si sbraccia al sole quando, a suo comodo, si presenta.

I vestiti, che ultimamente lavo a mano a causa di un problema alla lavatrice, si asciugano sui termosifoni.

In città si vive l'autunno come una parentesi fastidiosa a causa di raffreddori, poca presenza solare, lunghe giornate in ufficio e corte giornate all'aria aperta, tra i parchi che si svuotano a metà pomeriggio o qualche caffè, museo, bar al coperto.

In campagna quando piove il terreno diventa una distesa fangosa, la mattina sei intirizzito dall'umidità, finisci di lavorare alle cinque, quando il buio stesso dà una scadenza all'uomo.

In campagna il sole e la luna regolano il tempo, danzano a volte insieme quando lei si manifesta già nel pomeriggio. Verso sera le ombre si allungano, i passeri volano basso, l'orto si copre di un colore dorato, che presto s'addolcisce in un rosato.

In campagna quando l'autunno bussa alla porta iniziano le prime volte.
 
La prima volta che accendi il camino, che indossi la giacca, che assaggi la minestra o gli gnocchi fatti in casa...

È la prima volta che quest'autunno mite mi accompagna verso l'inverno con tutte le manifestazioni che la Magnifica natura porta con sé.
Così il buio diviene accogliente,
Il primo freddo ti fa portare attenzione  e cura verso il tuo corpo.
Attorniato da colori regali questo grande Impero della vita si ritira lentamente, sulle soglie di un letto freddo, invernale.
 

1 commento: