Chia
Chia |
Il paese è un tipico… paese.
La piazza principale è abitata
dai soliti vecchietti curiosi, che
tutto sanno e tutto prevedono, parlando e sparlando del tempo, dei compaesani e
degli stranieri (soprattutto chi è straniero in casa di compaesano), un bar arci con connessione alla rete
gratuita e un vecchio rudere, che in
antichità probabilmente era un piccolo
castello forse anche medievale.
I candidati all’elezione telefonano a casa incitando le persone a votare per loro,
il prete si sposa con una donna, ma
continua a dar messa (fino a che i compaesani non gridano allo scandalo), i matti apostrofano Gesù
che bada a loro per qualsiasi mansione visto che la provvidenza è sempre presente (sotto la veste di chi poi
volontariamente li aiuta), c’è il marpione
sessantenne che importuna ogni gonnella.
Se entri a Chia
come straniero (che tu sia veneto o laziale poco importa) ti devi preparare
bene ad un’accoglienza curiosa e diffidente.
Chi ti verrà ad aiutare o a chiedere aiuto inizierà a farti delle domande per poter confrontare le risposte con i propri compaesani.
Chi ti verrà ad aiutare o a chiedere aiuto inizierà a farti delle domande per poter confrontare le risposte con i propri compaesani.
Dopo l’impatto iniziale, anche se Marcello è abituato a una realtà veneta ancora più chiusa di
questa, è bastato che i compaesani vedessero i suoi orari di lavoro (torna dal
capraio la sera verso le nove) per farsi un’idea dell’operosità del ragazzo del nord.
Anche se rimangono i pettegolezzi
sottobanco quando, tra l’ospitare tanti wwoofer
di diversa provenienza, si presentano diverse ragazze o stranieri.
Memorabile la wwoofer lesbica che, per quanto pena gli facesse il marpione sessantenne, gli ha regalato un bacio di sfuggita, dono che gli è costato giorni di persecuzione sotto casa, fino al momento in cui Marcello gli ha confidato distrattamente che “forse a lei non piacevano i ragazzi”.
Memorabile la wwoofer lesbica che, per quanto pena gli facesse il marpione sessantenne, gli ha regalato un bacio di sfuggita, dono che gli è costato giorni di persecuzione sotto casa, fino al momento in cui Marcello gli ha confidato distrattamente che “forse a lei non piacevano i ragazzi”.
La reazione
stupefatta del marpione è stata:
“Non mi vorrai forse dire che è un uomo!”
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