C’è un grosso movimento ora che porta la gente ad affezionarsi all’idea di vivere in campagna.
Questo perché la gente è sempre
più stufa della città.
Si è stufi di guidare per
troppo tempo in mezzo al traffico, subire lo stress di un orario da ufficio, stufi
di sentire i colleghi che hanno sempre qualcosa da ridire.
Si è stufi di alzarsi la
mattina, di aprire la finestra e sentire le urla della vicina, di accontentarsi
di un fiore sul balcone per sentirci vicini alla Natura.
Si è stufi di non conoscere
sé stessi e allo stesso tempo si è stufi
di distrarsi di continuo per non conoscere sé stessi.
Così a molti nasce un sentimento
verso il cambiamento.
Voler veramente cominciare una
vita nuova, trasferirsi da un’altra parte, trovare un altro lavoro, provare
una compagnia diversa, iscriversi a qualche corso yoga.
Qualsiasi cosa, purchè si riesca ad uscire da una sensazione di
chiusura che ci fa sentire scollegati.
Qualcosa che “riempia il vuoto” e che dia un senso alle azioni.
Quindi si sceglie la campagna
per la città, il cibo genuino invece dei fast-food, la bicicletta al posto
della macchina…molti cambiamenti positivi, che mirano al miglioramento, ma
che non soddisfano appieno.
Così...
Dopo qualche mese di questa nuova vita si ripropone la stessa sensazione di disagio e voglia di cambiare.
La soluzione è nuovamente: trasferirsi da qualche altra parte o aggiungere qualche dettaglio che riporti un po’ di pepe nella monotonia. Di nuovo subentra la noia o il non-senso.
La soluzione è nuovamente: trasferirsi da qualche altra parte o aggiungere qualche dettaglio che riporti un po’ di pepe nella monotonia. Di nuovo subentra la noia o il non-senso.
Come mai?
Il semplice motivo alla base di
tutto ciò è:
“non essere totalmente presenti
nel momento della scelta”.
Dove presenti vuol dire
conoscere profondamente i motivi che hanno stimolato il cambiamento.
Non solo quelli pratici o direttamente visibili, ma quelli che si
celano dietro i bisogni non soddisfatti (affetto, rispetto, fiducia di sè...).
I cambiamenti esteriori sono
estremamente importanti allo stesso modo quelli interiori.
Prendete l’occasione del cambio
vita “portando dietro” anche voi stessi, tra lo scatolame incartato o lo zaino
in spalla.
Alcune realtà visitate riproponevano infatti gli stessi schemi di stress e affaticamento che ho riscontrato
nella città.
Cambia l’esterno, ma la storia è la stessa, fino a che non si vedranno
le due parti, esteriorità ed
interiorità, collegate, che si aiutano vicendevolmente.
sante parole. B)
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