La presenza dell’Io
Leggendo il libro Sette Metalli di Wilhelm Pelikan ritrovo in un paragrafo che parla del piombo come farmaco, una chiara
spiegazione dell’incarnazione dell’Io nell’uomo.
Ho già accennato allatematica dei corpi che costituiscono l’uomo: fisico, eterico (vitalità, ciò che permette al corpo fisico di
essere vitale), animico (emotività,
passioni), Io (la parte spirituale,
la coscienza di sé)
Detto questo,
leggiamo:
“Ora il corso della nostra vita è in sostanza una graduale compenetrazione della natura fisica ed eterica da parte del nostro essere animico-spirituale”.
“Ora il corso della nostra vita è in sostanza una graduale compenetrazione della natura fisica ed eterica da parte del nostro essere animico-spirituale”.
Cosa si intende dire
con questa frase?
Spiegandola in parole
semplici diremo che la nostra parte materiale,
quella legata alla struttura fisica e le funzioni vitali che mantengono il
corpo in vita, viene sempre più compenetrata
dalla parte spirituale nel corso della nostra vita.
Durante la nostra infanzia
la parte animico-spirituale non si
manifesta nella sua vera natura, perché è completamente assorbita nel conformare il fisico per farlo diventare
portatore dell’Io.
La parte materiale e vitale viene quindi
modellata per accoglierne una spirituale.
“Quando il processo di
“incarnazione” ( dell’Io, ndb) si è sufficientemente compiuto, comincia,
prima lentamente, poi in misura crescente, l’evento contrapposto: l’animico-spirituale, che riempie il
corporeo con le sue leggi e che lo ha formato a suo strumento, si libera lentamente e gradualmente da
questa corporeità che ora maneggia.”
Se nella fase
infantile l’animico-spirituale ha
conformato il corpo per accogliere l’individualità, l’Io, nell’età adulta inizia ad apparire nella sua essenza originaria, consegue
l’autoconsapevolezza ed impara di più a trattare il corporeo come strumento.
Il re poggia la corona
sulla sua testa.
Verso la vecchiaia
Inizia il processo di escarnazione della parte
animico-spirituale, che porta fino alla vecchiaia.
“Lungo il cammino dell’uomo, l’Io
deve diventare sempre più la guida.
L’uomo, se invecchia nel giusto modo, diventa sempre più sicuro della sua spiritualità”
Al contempo il corpo
diviene sempre più fragile, le passioni vengono dominate sempre di più dall’Io, in modo libero dal corpo.
La vecchiaia può
essere sempre più fruttuosa quando l’Io continua
a svilupparsi nonostante non venga più “portato” dal corpo.
La parte animica, passionale, diviene controllata e riflessiva, ma
anche forte quando si lascia trasformare
dall’Io, ovvero quando la consapevolezza guida l’uomo.
“Ma a questa soglia
l’uomo può fallire”.
Una volta che la parte passionale si libera sempre di
più dalla parte fisica, se questa non viene dominata dalla parte spirituale, inizia a perturbare il corpo da cui è
diventato sempre più estraneo.
In questa caduta, le passioni iniziano a logorare l’uomo anziano, che non può
più soddisfarle tramite il corpo.
Invece, l’uomo anziano che lascia afferrare la sua parte passionale, animica, dall’Io,
per poterla trasformare, maturerà i
frutti che un giorno trapianterà nell’eternità.
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