La via della Non Azione
La brina mattutina copre i campi
friulani.
Come capelli incanutiti i fili d’erba si
curvano sotto il suo peso. Il sole è tondo, freddo, orizzontale.
Gli alberi
sono spogli, rivelano i nidi degli uccelli, rimasti segreti nelle chiome lungo
tutta il periodo della fioritura.
Ora più che
mai la Terra vive, come un risveglio spirituale, la sua primavera, mentre la parte
fisica dorme, riposando sotto il gelido
manto.
La Natura si
rivolge verso l’Astro solare.
Una pianta
che ha bisogno di luce infatti, si piega istintivamente verso il sole, senza compiere sforzi.
Il suo movimento è economico, e del tutto
primo di calcoli, ma efficace.
Pratica in
maniera perfetta la Via della Non
Azione.
Le linee guida seguite nel praticare la
Via della Non Azione sono:
-evitare l’azione che non sia spontanea;
-agire
pienamente e abilmente solo in accordo
con i bisogni attuali;
-essere
vivaci quando è necessario, mai troppo accaniti o mai tesi;
-rifuggire
l’azione artificiosamente calcolata e ogni attività che sorga da un motivo di profitto.
Essere
quindi libero da ogni brama,
sforzo,
ansia, paura intraprendendo qualsiasi azione necessaria fermandosi nel momento in cui il suo obiettivo è raggiunto.
“L’uomo spirituale più elevato vive nel Cielo sopra pur rimanendo nella
Terra sotto.
Egli ha “lasciato” il mondo,
eppure rimane in esso.
Ovunque vada, non giunge mai in un luogo che non soddisfi
i suoi massimi desideri.”
“Colui che pratica la via fa sempre meno ogni giorno, fa
sempre meno e continua a fare sempre meno fin quando fa nulla, fa nulla eppure non vi è nulla che non sia fatto”.
Nessun commento:
Posta un commento