Il dono del cibo
In questi giorni è di passaggio in fattoria un wwoofer americano che già in quel di settembre ha trascorso alle Spinose un mese intero.
Sta viaggiando in Europa per mettere mani e bocca in uno dei settori principali del'uomo: l'alimentazione.
Ci racconta come i camerieri in America (lui è del New Jersey, ma vive a New York) non prendono salari. Il loro normale stipendio è dato dalle mance che, oltretutto, in alcuni ristoranti vengono regolarmente tassate.
Innamorato del cibo e di New York, sogna di aprire un piccolo ristorante dove il mangiare possa diventare un luogo d'incontro e non un "paga, mangia e corri" alla "fast food".
Gli chiedo da dove è nata la sua attrazione, cosa lo spinge verso la cucina, perché ha scelto tra le miriadi di scelte possibili, proprio quella singola.
Da che centro, da quale fonte nasce la nostra scelta?
Mi risponde, accompagnato da sorrisi, che il cibo è ciò che costituisce il nostro essere, una delle attività che regolarmente svolgiamo, ciò che ci nutre e dà sussistenza.
Senza il cibo il nostro corpo deperirebbe velocemente.
L'alimentazione è inoltre un campo che spazia anche nell'antropologia. L'alimentazione ci parla degli usi e delle relazioni tra i popoli.
Il riunirsi a tavola si riveste di sacralità quando le persone spartiscono tra loro il cibo che li porterà a crescere e fortificarsi. È come se si scambiassero l'abito, quello che riveste e dona calore al corpo.
Ciò che nutrirà te, nutrirà anche me.
Nelle società si scoprono i più disparati modi di condividere il pasto, dal pranzo quaresimale al "paga, mangia e corri", dall'uso di sedersi su un tappeto al desinare su tavoli imbanditi con tovaglie fiorite, dal piatto comune spartito tra i commensali al buffet di pietanze dove il dolce e salato vengono serviti insieme.
Alla Fattoria dell'autosufficienza
alcuni ragazzi si riservavano un momento di silenzio prima del pasto per meditare, portando così la consapevolezza nelle loro azioni.
Ciò che mangi ti nutre, ti riscalda, forma e trasforma la tua parte fisica e mentale.
Per questo il cibo diviene un potenziale educatore, un mezzo a portata di molti, per percorrere fisicamente e spiritualmente il proprio quotidiano cammino.
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