Meditazione sulla collera
Tempo fa lessi "L'arte della felicità" del Dalai Lama, dove in alcune parti del libro vengono dati degli spunti di meditazione su stati emotivi alterati come la sofferenza e la collera.
Nonostante ci si ritagli difficilmente del tempo per meditare, ciò che si guadagna da questa pratica supera il valore che noi diamo ad altre faccende quotidiane.
Ho sperimentato come essa ti possa avvicinare a quella centralità, quel punto fermo a cui si può sempre ricorrere, testimone del divino in noi.
Bastano anche dieci minuti di interiorità mattutina per portarvi ogni giorno sempre più vicini all'origine dei vostri sentimenti.
Infatti sofferenza e collera sono risposte che nascono, tutti e due in egual modo, da bisogni non appagati.
Meditare quindi su questi sentimenti vuol dire togliere il primo velo, riscoprendole come sole manifestazioni di qualcosa che soggiace più in profondità nel vostro essere.
Ecco la pratica suggerita sulla collera:
1. Immaginare una persona che detestato. Immaginiamo che ci disturba, ci offende, o ferisce e vediamo come reagiamo.
2. Vediamo come ci sentiamo, se proviamo agio o disagio, se ci turbiamo.
3. Al termine dell'analisi ci diciamo che non ha senso dar sfogo all'irritazione perché perdiamo la tranquillità d'animo. Maturano tale determinazione.
4. Concentrare gli ultimi minuti sula nostra conclusione. Questa è meditazione.
Molto semplice, molto veloce, molto efficace.
Nessun commento:
Posta un commento