Il linguaggio delle piante
Stando tanto a contatto con la "verdura" ci si inizia ad avvicinare, inizialmente attraverso i sensi, con un mondo completamente diverso, esplorando un piano "leggero", sottile, contrapposto al piano solido, "materico" del nostro vivere umano.
La pianta conserva in sé un linguaggio misterioso.
È la portatrice, la custode di una trasmissione, che dalle radici, ramificate nella Terra, si erge verso il Cielo con stelo, foglie e fiore che nell'aria espande il suo profumo.
Nelle mattinate d'inverno i campi si coprono di brina.
L'acqua sottoforma di liquido e gas riempie ogni poro, forma e trasforma tutto ciò con cui viene a contatto.
I vegetali e l'uomo stesso è formato d'acqua per la maggior parte.
Con il freddo si rafforza il rapporto con quest'elemento.
I suoni diventano più limpidi, l'aria tersa, la mente trasparente, le piante si ergono vispe verso l'alto, divenendo una perenne antenna, in comunione con l'Alto.
Sembra che bisbiglino, nel loro segreto linguaggio, le nozioni stesse della Vita: come tessere le loro cellule, come costruire fibra per fibra le loro coperte invernali, come crescere in purezza alimentandosi attraverso il terreno e nutrendo lo stesso.
Questo piccolo popolo, nel loro silente lavorio, porta all'uomo l'immagine manifesta della realtà sottile dell'esistenza.
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