Tra i fuscelli
C'è un luogo, qui alle Spinose, che prediligo.
In cima alla collina tra gli uliveti, giovani, sottili alberi, piantati pochi anni fa.
Ci vuole uno sforzo di pensiero per visualizzarli vecchi, tra decenni, quando il loro legno sarà diventato duro e contorto, disegnato da rughe profonde.
La loro età li rende dolci, elastici, vicini al bambino.
In solitaria, a guardar l'immenso cielo,
le nuvole da cornice, il sole di novembre che addormenta,
che spettacolo è mai tutto questo!
I faggi scossi dal vento, tremano sfrigolando le foglie bifronte, dorate da un lato, opache dall'altro.
E tutto così respira, si trasforma a tante velocità diverse.
Se poni l'attenzione su di esse, come il mutare delle nubi,
Il crescere dei fuscelli, i moscerini che si avvicinano a terra al calar del sole,
tutte queste cose coesistono e mutano al contempo.
Tanto che non si fa in tempo ad aferar uno stato che subito scivola in altro, mascherandosi nuovamente nel presente.
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