Trapiantatrice
Le piantine vengono da
un vivaista, esterno alla Nuova Terra, e trattate con prodotti omeodinamici prima di essere
trapiantate.
Per l’operazione si
usa un macchinario agricolo, modificato dal reparto officina secondo le esigenze della coltura in serra.
Tre persone si siedono dietro al trattore.
Dietro di esso vi
stanno tre posti a sedere, e
relative ruote metalliche, alcune
per afferrare con dei ventaglietti di
gomma le piantine, altre per richiudere
la terra dopo che una parte della macchina, una specie di vomere, ha creato il solco.
I platò di polistirolo, che contengono le piantine, vengono passati
prima sopra un affare metallico che
solleva i panetti di terra, per facilitarne l’estrazione, e successivamente
vengono posti sulla macchina a distanza di braccia.
La piantina, afferrata dai ventaglietti di gomma, viene
sistemata nel solco delicatamente, mentre le sue radici
vengono subito ricoperte di terra dalle ruote posteriori.
Durante l’operazione è facile che si incorrano in problemi
vari, a causa del
leggero dislivello del terreno, la presenza di sassi o di piante spontanee ecc.
Certamente ci sono alcune accortezze da sistemare ogni volta.
Oltretutto ci devono
essere altri due o tre operatori
impiegati nell’operazione; uno che guida
il trattore e l’altro, o altri due, che
controllano le piantine ricalzando il terreno nel caso non siano state
trapiantate bene.
Il vantaggio, se la
tecnica verrà messa a punto, sarà sicuramente nella velocità dell’operazione e nel risparmio di qualche mal di schiena.
Trapiantare a mano, infatti, per quanto romantico possa sembrare, è certamente un
impegno non da poco per le parti lombari, parlando sempre in fini produttivi.
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