Pasta per Tronchi
La Pasta per Tronchi è un preparato che
viene spennellato sul tronco degli
alberi (dal colletto alle biforcazioni) come azione di nutrimento e funzione stimolante di tutti i processi della
Forma.
Per dirla in termini
più “scientifici”, agisce sul cambio (azione
metabolica) , la parte del tronco dove le nuove cellule si formano e
all’esterno del quale scorrono le due linfe: ascendente e discendente.
Ha un’azione di riequilibrio della Forma, come dicevo
prima, favorendo il collegamento della pianta al suo archetipo, asfissia gli insetti
svernanti e funge da volano termico.
Ecco qui la ricetta:
-sabbia 33% (da aumentare se operiamo su terreni calcarei, che riducono la
qualità del frutto)
-bentonite 33%(argilla
in polvere)
-letame fresco di vacca 33% (aumentare a 50% in caso di alberi vecchi)
-silicato di sodio (addensante e vetrificante) 5%
-decotto di equiseto (quanto basta per rendere la pasta spalmabile)
Per il decotto fate
bollire per 20 minuti la pianta fresca (diluizione 1:10) e lasciare raffreddare
prima dell’uso.
Nell’anno di carica si
usano diverse proporzioni: letame 50%,
sabbia 17%, mentre nell’anno di scarica: sabbia 50%, letame 25%.
La normale Pasta per Tronchi andrebbe spalmata
creando uno spessore di 1 centimetro.
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Modifiche Omeodinamiche
-Il letame viene trattato con il preparato depuratore M27, un preparato
a base di letame proveniente dal cumulo
sacro.
Quest’ultimo è un
cumulo creato tempo fa qui alla Nuova
Terra, costituito da vari tipi di letame (di mucca, pollo, coniglio ecc.)
insieme ad altri componenti simbolici in senso sacro come il pane e il vino.
Il preparato depuratore serve
appunto per depurare il letame che
viene comprato da qualsiasi residuo chimico proveniente dall’alimentazione o
dagli antibiotici consumati dagli animali.
-Viene usato del silicato di
sodio al 5% per vetrificare e fare in modo che non si sciolga durante le
piogge;
-Vengono aggiunte le seguenti polveri: alghe litotamnio (un’alga, elemento vegetale, che cresce sui
crostacei, elemento animale), argilla
bentonite (come da precedente ricetta),
basalto (roccia vulcanica, lava raffreddata con l’acqua, nell’incontro tra
gli elementi di Fuoco e Acqua);
-L’aggiunta di un
nutrimento spirituale: il Pane e del
Vino, elementi vitalizzanti e riordinatori dei processi interni;
-E per ultimo si aggiunge
un ulteriore preparato chiamato Biochar, costituito dalle ceneri del
legno ottenute tramite pirolisi (processo
che trasforma il legno in carbone in assenza di ossigeno).
Il legno viene così congiunto
con il Fuoco senza passare per l’incenerimento.
Se pensiamo all’albero come terreno
rialzato. E potremmo leggerlo come una mappa per comprendere in che
condizioni sta il nostro terreno.
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