Uno dei problemi principali per l’orto
collinare di Geraint sono gli istrici. O
meglio i terroristrici come li
chiama lui. Per proteggere le culture che
quotidianamente vengono devastate da questi roditori abbiamo innalzato un muro di sterpaglie.
Trascinato rovi, creato barriere di rami, e posto delle pietre alla base della recinzione.
L’obiettivo è scoraggiarli dal tentare di superare gli ostacoli per rifocillarsi di ceci e fagiolini.
Dopo tre
giorni di lavoro la barriera ha superato
la prova.
Secondo problema è il tasso per l’orto sotto casa. Un metodo per allontanarli è fissare dei bastoni
al terreno ponendogli sopra una bottiglia di plastica rovesciata. Con il vento
la bottiglia risuona creando
delle onde sonore che infastidiscono o
mettono in allarme gli animali.
Terzo problema, principalmente per il coltivatore, sono le zanzare.
Quest’anno
grazie alle gambusie, dei piccoli
pesci che si nutrono delle uova di zanzara, disposti nelle vari specchi d’acqua, il numero di questi insistenti insetti sembra
diminuito.
Altri predatori naturali sono le libellule. L’idea sarebbe coltivarle
nelle zone con ristagni d’acqua.
Un ulteriore
sistema, anche se più costoso, è
porre dentro un secchio riempito
d’acqua tre dita d’olio. Le zanzare vengono attirate dal riflesso e
rimangono imprigionate sulla superficie
viscosa.
Altrimenti è
bene riuscire a coltivare più piante possibili contenenti acido prussico.
Prima di
andare nell’orto a sera, Geraint si
mette a volte dell’olio di citronella.
Basta qualche goccia sui polsi e sul
collo e le zanzare sembrano dargli
pace.
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